Certo la nostra cultura può offrire molto di più, non solo intensive purghe LGBTQIA (Lesbian, gay, bisexual, transgender, questioning, intersex, and asexual: ormai è quasi metà alfabeto, chissà cosa inventeranno ancora!): dopo la frequentatissima mostra del cinema di Venezia che ha fornito proposte cinematografiche per tutte le perversioni (vedi l'articolo di Roberto Dal Bosco su questo sito), esce un nuovo derivato per le matricole e i neo-laureati. Sempre da Venezia, udite udite, una notizia Ansa del 14 settembre scorso riportava che “L'Università Ca' Foscari di Venezia proporrà il primo Master europeo dedicato allo yoga. Unico al mondo nel suo genere e pionieristico nei suoi intenti, il Master in yoga studies coniuga le più innovative ricerche storiche e filologiche sullo yoga alle più avanzate conoscenze in campo medico-scientifico e giuridico-economico. Il Master è un momento formativo sia per insegnanti, praticanti di yoga e studenti universitari”.
Ecco, ci mancava anche uno sdoganamento ufficiale nelle aule universitarie dello yoga, oltre alle già centinaia di corsi sparsi in tutta Italia.
Tanto per rinfrescare la memoria è possibile indicare le intese che lo Stato italiano ha già approvato con altre confessioni e movimenti religiosi: Tavola valdese (conclusa 21 febbraio 1984 e approvata con la legge 449/1984, revisione conclusa il 25 gennaio 1993 e approvata con la legge 409/1993); Assemblee di Dio in Italia (conclusa il 29 dicembre 1986 e approvata con la legge 517/1988); Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno (conclusa il 29 dicembre 1986 e approvata con la legge 516/1988, revisione conclusa il 6 novembre 1996 e approvata con la legge 637/1996); Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (conclusa il 27 febbraio 1987 e approvata con la legge 101/1989, revisione conclusa il 6 novembre 1996 e approvata con la legge 638/1996); Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia (conclusa il 29 marzo 1993 e approvata con la legge 116/1995); Chiesa Evangelica Luterana in Italia (conclusa il 20 aprile 1993 e approvata con la legge 520/1995);Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (Mormoni) (conclusa il 4 aprile 2007 e approvata con legge 126/2012); Arcidiocesi d'Italia ed esarcato per l'Europa meridionale (conclusa il 4 aprile 2007 e approvata con legge 127/2012); Chiesa Apostolica in Italia (Pentecostali) (conclusa il 4 aprile 2007 e approvata con legge 128/2012); Unione Buddhista Italiana (conclusa il 20 marzo 2000, revisione conclusa il 4 aprile 2007. Ratificata dal Parlamento l'11 dicembre 2012); Unione Induista Italiana (conclusa il 4 aprile 2007. Ratificata dal Parlamento l'11 dicembre 2012); Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova (conclusa il 20 marzo 2000, revisione conclusa il 4 aprile 2007); terza revisione dell'intesa con l'Unione delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno (conclusa il 23 aprile 2004, revisione conclusa il 4 aprile 2007); terza revisione dell'intesa con la Tavola Valdese (conclusa il 27 maggio 2005, revisione conclusa il 4 aprile 2007). Inoltre è stata avviata l’intesa, in via di perfezionamento, con Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (confessione riconosciuta come ente di culto con DPR del 20 novembre 2000, trattative iniziate il 18 aprile 2001). Partecipano, inoltre, all’ 8 ‰ e deduzioni fiscali, oltre alla Chiesa cattolica, anche la Tavola Valdese, gli Avventisti del settimo giorno del movimento di riforma, le Assemblee di Dio in Italia, l’ Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Chiesa Evangelica Luterana in Italia.
Tanto basta per comprendere come l’obiettivo politico sia quello di sradicare sempre più le radici cristiane di uno Stato che è una delle culle del cristianesimo e del cattolicesimo, ma che sotto la bandiera della tutela e del riconoscimento di ogni minoranza e di ogni gruppuscolo, propone un vastissimo progetto formativo dispersivo, una nuova Babele culturale e sincretistica. Prepariamoci, oltre alla tanto agognata ora di educazione (omo)sessuale, al supermarket dell’ora di religione: se vuoi un geovista o un maestro di yoga, un mormone o un maestro sufi, un monaco buddhista o volendo un docente di ateismo illuministico e razionalistico (si potrebbe chiedere, in merito, qualche consiglio al ministri dell’educazione francese Vincent Peillon) potresti essere presto accontentato.
Il master universitario di I livello (a ben vedere, se le iscrizioni avranno successo ci sarà anche un II livello suppongo) si intitola “Yoga Studies. Corpo e meditazione nelle tradizioni dell'Asia” e tra i vari obiettivi prefissi leggiamo quello di “fornire conoscenze approfondite e strumenti critici aggiornati in merito al percorso storico del pensiero yoga, e includono corsi specifici relativi alle tradizioni classiche, medievali e moderne dello yoga e ai loro rapporti con altri importanti sistemi filosofici dell'India classica, come il samkhya e il vedanta”; indagare gli aspetti "cosmopoliti" dello yoga e le sue interazioni, alquanto produttive, con diverse pratiche teorico-corporee del mondo iranico-islamico, di quello tantrico-tibetano e di quello cinese tradizionale”.
Non manca l’aspetto pratico che si prefigge di “condurre lo studente lungo un percorso di conoscenza critica delle teorie e pratiche connesse alla percezione/autoconoscenza del corpo e alla sua necessaria rappresentazione e riproduzione artistica e simbolica nell'ambito della dimensione tanto storica quanto contemporanea dello yoga, con un'attenzione particolare, da un lato, alla fenomenologia del corpo e all'estesiologia, e, dall'altro, all'iconografia ed iconologia delle tradizioni yoga”, nonché di “professionalizzare lo studente in senso critico e consapevole e a renderlo capace di trasformarsi in un operatore d'avanguardia nel proprio ambito specifico d'attività, in grado di applicare con successo le svariate competenze e conoscenze acquisite. I corsi previsti coprono realtà che vanno dall'economia dei beni simbolici, al diritto degli operatori di salute, alla sociologia dello yoga in Occidente”.
L’obiettivo è chiaro e lo presenta il direttore del corso, tal prof. Federico Squarcini, dicendo che “con oltre 20 milioni di praticanti negli Stati Uniti, con centinaia di brevetti registrati e di sistemi di tutela di copyright, con decine di palestre in ognuna delle grandi città europee, con un giro d’affari annuale che supera, tra Nordamerica e Unione Europea, i cinque milioni di dollari, lo yoga è senza dubbio uno dei più straordinari esempi di “commodification” e commercializzazione di beni simbolici dei nostri giorni. A fronte di queste cifre non stupisce che economisti e giuristi in tutta Europa si stiano dedicando alla messa a punto di regolamenti e forme di tutela legislativa atte a governare un siffatto fenomeno, che tocca da vicino la vita e le risorse di milioni di persone” (per chi volesse approfondire)
Il tutto, alla modica cifra di 4.000 euro, per un corso annuale.
I pericoli e le insidie nascoste dietro il vasto universo delle religioni e delle filosofie orientali, delle pratiche di meditazione e dei vari corsi sono noti, ma per rinfrescare la memoria, si può ricordare che l’obiettivo della pratica Yoga è quello di una divinizzazione dell’individuo, di un’unione della mente e dell’anima con Dio (Paramatma), l'unione tra Jivatman (energia individuale) e Paramatman (energia universale), l'unione del meditante con l'oggetto meditato, l'unione dell'anima individuale con l'Anima universale. L’obiettivo è il raggiungimento di uno stato di benessere totale attraverso la (con)fusione dell’individuo-asceta con il tutto, l’essenza divina: una liberazione dalla sofferenza e dall’ambiente circostante per raggiungere un altro stato di coscienza, una pace interiore, un distacco dal mondo. L’anima verrebbe così liberata dal suo peso materiale e terreno ma soprattutto per il ciclo delle reincarnazioni l'anima impura dell'uomo deve rientrare sempre in un seno materno e nascere di nuovo, raggiungendo dopo varie reincarnazioni purificatrici la redenzione identificandosi infine con l'anima cosmica. Soprattutto nello Yoga indiano l’anima è concepita come unita, nella sua sostanza, alla divinità. Ecco a cosa punta essenzialmente lo Yoga: l’uomo è Dio stesso, si svuota completamente di sé per trovare Dio in se stesso, elevandosi, per mezzo delle forze cosmiche universali (aria, acqua…) ad uno stato originario di piena armonia. Colui che insegna e pratica Yoga si preoccupa costantemente del suo sé in un vortice egoistico di auto redenzione, giacché è lui stesso a salvarsi e non c’è nessun Creatore, nessun Redentore, ma si mira all’auto-annullamento in un’ipotetica forza cosmica.
Una nuova gnosi insomma, un nuovo culto del super-uomo che cerca di auto salvarsi, a ben vedere una nuova tentazione di togliere di mezzo Dio per mettersi al suo posto ( “si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” Gn 3,5). Tanto ci basta per trarne alcune sommarie conclusioni.
Da non esperto ai lavori mi limito a queste riflessioni, lascio a persone più esperte e preparate la descrizione di pratiche di meditazione trascendentale e dottrine filosofiche varie provenienti da Levante. Mi permetto solo un piccolo consiglio al prof. Squarcini e agli studenti del master: nel tempo libero, tra una lezione e l’altra, aprano anche la Bibbia e il Catechismo della Chiesa cattolica (vi troverebbero la Via, la Verità e la Vita, la vera Luce che illumina il mondo), oppure se vogliono conoscere anche qualche altra versione delle religioni e delle dottrine orientali leggano, ad esempio, qualche bel volume tipo “La religiosità orientale. Induismo e buddismo a confronto con il cristianesimo, di Corrado Gnerre; ”Contro il buddismo. Il volto oscuro di una dottrina arcana”, di Roberto Dal Bosco; o qualche articolo tra la vasta distesa di ricerche sullo yoga e le varie filosofie e religioni orientali.
Noi, intanto, prepariamoci, a veder “sfornare” nuovi guru e maestri Yoga magari pronti a sostituire l’ora di educazione fisica o di religione, senza nulla proferire, pena venir tacciati di “Yogafobia”
(Fonte:
Giampaolo Scquizzato, Riscossa
cristiana, 24 settembre 2013)