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Naturalmente, non possiamo aspettarci alcuno spessore culturale nei «ragazzi» ultraquarantenni che fanno l’antagonismo, la disobbedienza civile, la indignatión e lo spaccatutto di alto valore morale. Altrimenti saprebbero che Maria e Giuseppe erano regolarmente sposati in sinagoga, altro che coppia di fatto. Ma la Fantasia al Potere è sempre stata limitata, ottusa e di nessuna fantasia.
Così, il presepe centrosocialista bergamasco è solo un papocchio con due gemelli (Giuseppe + Giuseppe) a farsi scaldare le terga da un asino e un bue (suggerisco l’aggiunta di un fumetto in cui l’asino dice cornuto al bue). Ovviamente, avendo levato di mezzo l’unica donna del presepe, i «ragazzi» di cui sopra cozzano contro un altro dei capisaldi del politicamente corretto, il femminismo. Ma si sa: nei centri sociali le femmine non hanno mai contato molto: ci avete fatto caso che i loro portavoce e dirigenti sono sempre maschi? Così, anche il loro presepe «alternativo» è maschilista: maschi sono i pastori, maschi i Magi, maschio il Pargolo.
L’unica cosa di genere femminile è la mangiatoia, ma quella per i centri sociali è sempre stata sacra; anzi, è l’unica cosa sacra che abbiano. Pace & bene anche a loro, comunque, perché dimostrano che neanche loro possono togliersi dalla mente quel Bambino: o Lo si ama o Lo si odia. Per gli uomini di buona volontà è una rassicurante Presenza. Per tutti gli altri è un’Ossessione. Come Lui stesso aveva previsto.
(Fonte:
Rino Cammilleri, La bussola quotidiana, 30 dicembre 2011)
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