giovedì 10 marzo 2016

Il caso Vendola. Come funziona una clinica di madri surrogate

Il 27 febbraio scorso Nichi Vendola è diventato “padre”. Le virgolette sono d’obbligo per due motivi. Innanzitutto perché il bambino accolto in casa Vendola è stato concepito attraverso la cordata di tre persone, nessuna delle quali è l’ex governatore della Puglia.
Infatti il piccolo è venuto alla luce grazie al compagno di Vendola, Ed Testa, che ha donato il proprio seme maschile, ad una donna che ha venduto l’ovocita e ad un’altra che ha portato avanti la gestazione. Un bambino, al pari dei personal computer, assemblato e non monomarca. In secondo luogo Vendola, dato che ha 57 anni, semmai potrebbe essere il nonno di questo bambino, non certo il padre.
La coppia omosessuale italiana si è rivolta all’agenzia Extraordinary Conceptionsche ha base a San Diego negli Stati Uniti. Il sito presenta in home page alcuni grossi pulsanti che rispondono ai desiderata dei visitatori: «scegli una surrogata» (cioè una donna che presterà a pagamento il suo utero); «scegli una donatrice» (cioè una donna che venderà i propri ovociti); «diventa una surrogata» e «diventa una donatrice». C’è anche una sezione dedicata alle “famiglie LGBT”, target di mercato che sta crescendo a dismisura. Insomma diventare genitori è come prenotare un viaggio alle Maldive o acquistare una bicicletta su e-bay, né più né meno.
E così su Extraordinary Conceptions, dopo aver inserito le generalità della coppia come età, nazionalità, orientamento sessuale, c’è anche la possibilità di selezionare le caratteristiche sia della donatrice (circa duemila) che delle “portatrici” (circa cento). Un vero proprio catalogo Ikea in cui scegliere colore, orientamento sessuale, studi e molto altro ancora delle madri in prestito. Un catalogo della tratta umana per confezionare su misura il proprio bebè. Il figlio diventa gadget personalizzato, un prodotto con specifiche decise dal cliente. Ed infatti Vendola e il compagno Testa, prima di essere considerati “genitori”, sono innanzitutto clienti.
Per avere un bebè assemblato come si vuole si deve essere disposti a sborsare almeno 130mila euro in comode rate trimestrali. Certo, puoi andare in Ucraina o in India e spendere meno, ma la qualità del “prodotto” non è come quella made in USA. Comunque se ti affretti puoi sempre approfittare di una certa scontistica cliccando nella sezione dedicata al «bonus surrogata»: un bimbo a prezzi stracciati. Un voltafaccia notevole per quel duro e puro ex comunista di Vendola, fiero oppositore di chi sfrutta le donne lavoratrici. Ma in questo sistema si è buttato a capofitto e addirittura per acquistare un bambino.
Ma torniamo ai costi per affittare una gestante. Quest’ultima decide di sobbarcarsi la gravidanza non certo per spirito di liberalità, ma per soldi. Presso l’agenzia di San Diego le donne locatarie di utero guadagnano almeno 35mila euro. Contro chi sbraita che così si schiavizzano le donne perché solo quelle che sono sul lastrico accetterebbero di sottoporsi a simile pratica degradante, risponde Francesca Sordi, una delle coordinatrici di Extraordinary Conceptions.
La Sordi ha spiegato al Corriere della Sera «che le madri surrogate della sua agenzia non devono piangere miseria: per legge tutte le ragazze hanno figli propri e devono essere in una condizione economica buona». Solo chi può far a meno della pratica della surrogata viene accettata. Le compagne economicamente più sfortunate, per paradosso, vengono lasciate alla porta. La Extraordinary Conceptions è una ditta seria che garantisce materie prime eccellenti. «Non è facile trovare delle buone surrogate – spiega la Sordi –. Ogni duecento che ci contattano, ne prendiamo una decina al massimo». Ci sono test psico-attitudinali, esami clinici, diete da seguire, contratti da firmare che dichiarano di cedere tutti i diritti (d’autore) sul figlio ai committenti.
La ditta è talmente seria che, come prevede ogni contratto di compravendita, il bambino è assicurato contro i difetti di fabbrica. E così se viene riscontrata una malformazione o, sfortuna vuole, che invece di un bambino la gestante ne porta in grembo due, c’è una clausola di recesso che comporta la soppressione del bambino difettoso o del doppione. Al supermarket on line ti compri la famiglia e il bambino che vuoi in tutta sicurezza. Extraordinary Conceptions sta dunque a significare concepimenti straordinariamente folli. (Tommaso Scandroglio)


(Fonte: Tommaso Scandroglio, Corrispondenza Romana, 9 marzo 2016)



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