giovedì 9 febbraio 2017

Antonio Socci: Stop alla “guerra civile” cattolica

Non mi interessa sapere, detto francamente, perché Socci abbia scritto quel post in cui dice in buona sostanza di voler deporre le armi della polemica antibergogliana e, soprattutto, ciò che nessuno mi sembra abbia notato, torna a chiamare papa colui di cui ha messo chiaramente in dubbio il fatto che sia papa (e continua a chiamare papa anche Ratizinger, dando così per scontato che vi siano due papi nella Chiesa).
Non mi interessa perché, se Socci è forse colui che più lucidamente di ogni altro è stato capace di intuire tutto quanto non andava e non va, dall'altro è colui che più ciecamente di ogni altro si ostina a far finta che tutto questo che non va non abbia alcun collegamento con il passato, quasi si trattasse di un meteorite piovuto dal cielo.
Insomma, lucidissimamente intuitivo e psicologicamente fragilissimo, per la paura di fare i conti veri con se stesso e il proprio passato e presente. E' come un nuovo PItagora che intuisce un teorema, ma poi è come un bambino di prima elementare che rifiuta di studiare le tabelline.
Per questo, che l'abbia fatto perché costretto sotto pressione o per scrupolo di coscienza e altro, francamente, non mi interessa. In fin dei conti, sono affari suoi.
Mi interessa invece un altro aspetto. Ed è il fatto che parli apertamente di guerra civile tra cattolici.
Perdonate la mia sfrontatezza, ma qualcuno forse ricorderà che io l'ho scritto più volte negli anni passati, usando proprio questo termine. E, negare oggi questa lapalissiana evidenza, è veramente da bugiardi senza ritegno.
Siamo in guerra civile, amici. Una guerra grazie a Dio fatta con le tastiere e le parole, a volte violente. Ma sempre guerra è.
Basta guardare facebook o leggere articoli su internet di ogni giorno per rendersene conto.
Ma se siamo in guerra civile... una ragione ci dovrà pur essere. Non si può immaginare che una parte del mondo cattolico è impazzita completamente tutta insieme oppure che l'altra sia composta solo da bugiardi patentati.
Qualcosa non quadra. Questo, veramente, è innegabile. Qualcosa... ci spinge alla guerra, alla divisione. Ed è inutile e ridicolo incolpare il demonio, il divisore. Egli agisce, è vero, ma agisce in funzione delle possibilità concrete che gli si offrono. Ovvero, approfitta della realtà, può anche forgiare demiurgicamente la realtà, ma non crea la realtà. Questa, esiste per frutto delle azioni e scelte degli uomini.
Qualcosa è cambiato e sta cambiando nella Chiesa odierna. E non da oggi. Negare questa semplicissima verità, è negare l'evidenza delle cose, ed è un grave peccato, come insegna il catechismo.
Solo per rimanere agli ultimi tre giorni, si parla di sacerdozio femminile, vespri in S. Pietro con gli anglicani eretici, messa ecumenica con chi non crede alla Transustanziazione. E qualcuno pure bestemmia Maria Santissima. Ovvero, si distrugge completamente la nostra fede. Dinanzi a questo, si entra in guerra civile inevitabilmente, tra chi accetta tutto - per le più svariate ragioni, a partire da un sentimentalismo idolatrico - e chi invece ragiona ancora con la ragione e al servizio della verità teologica cattolica. E' inevitabile. E Socci non può farci nulla.
Più lucidamente di lui, lo hanno capito coloro che si sono schierati con il cambiamento, anche tra i laici. Basti pensare a vaticanisti noti, fino ad arrivare a pietosi esempi di ossessione da rinnnegato, di intellettuale decaduto che passa il proprio tempo a minacciare e offendere volgarmente, tipico di chi comprende la propria fine e l'esito drammatico del proprio tradimento.
Basti pensare a personaggi equivoci che vengono fuori all'improvviso con le idee più futurisriche possibili, chiara evidenza del loro cedimento alle lusinghe del mondo.
Altri cercano ancora di salvare capra e cavoli, alcuni in buona fede, altri per interesse, altri per mancanza di capacità di giudizio.
Ho appena letto un ottimo post di Costanza Miriano sul punto del sacerdozio femminile, in cui dice giustamente che le donne cattoliche non sentono questa necessità. Splendida verità. Il problema però che sfugge alla Miriano - e non mi interessa ovviamente se le sfugge in toto e se semplicemente evita di approfondire il tema - è che a chi ha iniziato l'opera sottile per arrivare a questa meta non gliene frega assolutamente nulla di quello che volgiono o non vogliono le donne cattoliche. Loro lo fanno per distruggere la Chiesa e la fede. Questo è il punto su cui cade l'asino, in questa tematica come in altre.
L'ecumenismo, i riti pluriconfessionali, il dialogo, il sacerdozio femminile, ecc., sono passi successivi della distruzione dei sette sacramenti, a partire ovviamente dal fodnamentale per arrivare al sacerdozio stesso. Esattamente come la progressiva furbesca dissoluzione delle verità morali e familiari, come possiamo ben costatare oggi.
Il nostro problema, ormai, oggi, non è come si tenterà di distruggere la Chiesa, la fede, i sacramenti, la morale, la famiglia, la retta sessualità. Questo è dinanzi ai nostri occhi.
Il vero problema, oggi, è che siamo in guerra civile. E' che siamo in scisma operativo. Non dico in Germania o all'estero, dove lo scisma è operativo da decenni. Dico in Italia. Siamo in scisma.
E tutti coloro - e provo per loro una profonda pena, anche per persone stimabilissime che vedo qui ogni giorno giocare come funamboli con la verità solo per tentare di rimandare i conti con la realtà o per irresistibile femmineo sentimentalismo - che tentano disperatamente di mantenere le gambe sui due dirupi, sono destinati a cadere prima o poi. Perché i due dirupi non sono una mia invenzione, né un'invenzione di quelli che invece chiaramente si sono schierati con il cambiamento.
I due dirupi ci sono a basta. E si allargano ogni giorno di più.
Basti pensare, un esempio tra mille, alla Conferenza Episcopale tedesca, vera signora della Chiesa odierna, che ci dice che il matrimonio tra persone omosessuali ha la sua sacralità rituale. O basti pensare al disprezzo che lo stesso clero del cambiamento dimostra ogni giorno verso chi rimane fedele alla verità di sempre. O basti vedere come costoro interpretano l'Amoris Laetitiae, ovvero ne danno il senso profondo senza remore, mentre altri continuano a far finta di non capire e non sentire...
Fino a quando continuerete amici miei a far finta che tutto questo non incida nella Chiesa odierna? E cosa farete se putacaso i dubia dovessero procedere?
Su una cosa ha ragione Socci. Siamo in guerra civile.
Una ragione ci sarà e non è perché ci sono i pazzi fanatici. Quelli che voi chiamate pazzi fanatici sono coloro che soffrono profondamente nell'anima per amore della Chiesa e della Verità.
E, ricordate, prima di accusare e offendere... Dio vede i cuori di ognuno. E Dio non cambia.

(Fonte: Massimo Viglione, Pagina FB, 9 febbraio 2017)



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