giovedì 6 marzo 2008

Attenti ai Nuovi Movimenti Religiosi: sono vere e proprie sette

I Nuovi Movimenti Religiosi (N.M.R.), le sette e i culti moderni, rappresentano il lato più oscuro e pericoloso di una deviazione sociale e religiosa poco nota, sovente minimizzata tanto dal mondo accademico quanto da quello politico e istituzionale. L’analisi psicologica, giuridica, sociale e soprattutto religiosa dei processi settari è diventata invece qualcosa di fondamentale. La necessità di richiamare le istituzioni e gli esperti dei vari settori su un fenomeno così allarmante risiede soprattutto nei dati stessi prodotti negli ultimi tre decenni e che indicano in Italia oltre un milione di soggetti affiliati a circa ottocento realtà settarie differenti. A questo si aggiunge anche la totale mancanza di un programma di prevenzione teso ad 'insegnare' alla gente comune come valutare un gruppo cui si è tentati di aderire. Pur se ciò dovrebbe costituire il punto chiave di una corretta 'prevenzione', il tutto viene oltremodo ignorato dalla nostra società risultando oramai troppo distante nel momento in cui la mente dell’individuo è già parte della spirale distruttiva del nuovo gruppo. A tale mancanza si affiancano la totale inesistenza di programmi terapeutici o di sostegno per chi si trovi in un culto e non si renda conto di cosa gli stia accadendo, oppure per chi coscientemente se ne sia accorto e voglia uscirne o ne sia già uscito. Uno specifico tipo di supporto psicologico dovrebbe essere fornito al soggetto, ma anche un aiuto legale andrebbe offerto a tutte quelle famiglie che hanno visto un figlio o un proprio congiunto allontanarsi dai propri affetti e perdersi nell’oblio delle nuove religioni. A questo si aggiunge il dibattito sulla proposta di Legge che dal 2005 è ancora elemento di confronto e scontro tra le parti politiche per una sua definizione. La chiarificazione legislativa necessaria è l’arginamento, entro confini ben precisi, della persuasione, definita legittima, e applicata in ambiti comuni a confronto con la sua antitesi, ovvero l’influenza coercitiva che priva un individuo della propria libertà. La società moderna e la cultura giuridica italiana vivono una momentanea stasi legislativa prodotta da una lacuna normativa che, purtroppo continua, dal 1981, a pregiudicare e a non sanzionare debitamente coloro i quali si sono resi fautori dei crimini attribuiti sovente a queste realtà. La Chiesa Cattolica, e ancor più Papa Benedetto XVI, si è detta preoccupata dal dilagante proselitismo che queste nuove religioni sembrano manifestare negli ultimi decenni. Vi è chi vede in questa antinomia una lotta fra bene e male, fra giusto e sbagliato. Tali definizioni possono applicarsi giustamente ad un livello soggettivo, ma quando l’oggettività degli eventi e delle situazioni rende manifeste vere e proprie manipolazioni effettuate sull’individuo non si può più limitarsi ad un semplice giudizio. Il rispetto della vita umana è la base imprescindibile del vivere, della convivenza e del rispetto. Quando tali basi vengono deliberatamente alterate, ignorate o semplicemente annullate, il bene o il male si trasformano in un’arma devastante per la vita interiore e fisica di un soggetto nonché per l'allontanamento dalla stessa dottrina cattolica. L'adesione entro queste realtà conduce ad un abitus mentale individualistico e non raramente privo di una certa ambiguità di fondo. La religione si trasforma, quindi, in un grande bazar in cui poter costruire o scegliere la propria religiosità. In maniera sincretistica si vengono a fondere elementi tra loro distanti e attinti da quella “offerta” religiosa propria del mondo contemporaneo. Si assiste così al sorgere e allo svilupparsi di vari fenomeni come il diffondersi di credenze nella reincarnazione, il grande proliferare della magia, dell’esoterismo, dello spiritismo, dell’occultismo, di ideologie e pratiche di derivazione gnostica e ancor più pericolosamente si vede l’affermarzione della cosiddetta New Age. Entro questo nuovo sistema il compito di ogni cristiano, ribadito più e più volte anche da Benedetto XVI, è quello di indicare all'uomo la via della Verità, ovvero quella insegnataci da Cristo oltre 2000 anni fa. Come ci ricorda l'evangelista Giovanni (Gv 14,6) è in Cristo la salvezza perchè “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Enrico Baccarini, Petrus, 6 Marzo 2008)

Nessun commento: