domenica 24 agosto 2008

Concorso Web per la "Suora più bella d'Italia"

“Un concorso su internet per incoronare la suora più bella d'Italia. E' l'idea lanciata del teologo campano Antonio Rungi, religioso passionista, vulcanico creatore di "moderne" iniziative religiose, ultima delle quali la recita del rosario con i bagnanti, su una spiaggia, con due cabine trasformate in sacrestia. Padre Rungi ha già un nome per il "suo" concorso, non a caso lanciato in coincidenza con quello di Miss Italia: "Concorso Sister Italia 2008. La suora più bella d'Italia". Le interessate possono scrivere e mandare la propria foto all'indirizzo di posta elettronica del religioso, antonio.rungi@tin.it. Padre Rungi pubblicherà su un apposito sito internet "il volto delle suore, previa autorizzazione delle interessate, al fine di avviare un concorso on-line. Non dovranno sfilare su passerelle, né in abiti civili o religiosi, ma semplicemente inviare le foto più belle ed espressive che possono significare e dire qualcosa, sia su un piano estetico che spirituale". A incoronare la "Sister Italia" sarà il popolo del web. (Corriere della Sera online, 23 agosto 2008)
Annota Andrea Tornielli nel suo blog: “Vi confesso che la notizia mi ha colpito. Mi chiedo a che punto possa arrivare, seppure in buona fede, la voglia di visibilità, il desiderio di apparire “moderni”, l’intenzione di far conoscere con questi mezzi la buona notizia cristiana. Leggo stamattina sul Corriere che un prete teologo, giornalista e professore di filosofia nelle scuole, padre Antonio Rungi, passionista di Mondragone (provincia di Caserta), ha organizzato il concorso “Sister Italia” e intende raccogliere tramite il suo sito web (sul quale però ancora non trovato traccia dell’iniziativa) le foto delle religiose più belle. “Ma pensate davvero - ha dichiarato il religioso - che le suore siano tutte anziane, rattrappite e funeree? Oggi non è più così, grazie anche all’iniezione di gioventù e di vitalità portata nel nostro Paese dalle ragazze straniere: ci sono suore dall’Africa e dall’America Latina che sono davvero molto, molto carine. Le brasiliane soprattutto…”. E ha aggiunto: “Mi aspetto che siano almeno un migliaio le sorelle ad inviare le foto, e mi piacerebbe che la prossima edizione non fosse solo virtuale, magari potrebbe essere ospitata proprio durante Miss Italia. Con una passerella per le suore, certamente”. Non sono mai stato un fan di Miss Italia, specie da quando, nel nome del politicamente corretto, la trasmissione si è trasformata in un’interminabile sequenza di interviste con le aspiranti miss che ripetono di volere la pace nel mondo e di credere nei valori della famiglia. In ogni caso, la Tv e il costume hanno i loro riti e le loro liturgie, e Miss Italia è tra queste. Mi chiedo (e vi chiedo): c’era davvero bisogno di “importare” anche questa novità delle suore in passerella (per quanto solo virtuale) al fine di “aprirsi al mondo”?
Rispondo: Mi auguro che il buon senso delle suore prevalga su una certa forma di "obnubilazione senile" disinvoltamente ostentata da un religioso peraltro noto per il suo passato impegno cristiano (anche se a volte ricorrendo a mezzi discutibili).
Penso che alle suore dovrebbe essere riconosciuto più il loro impegno e la loro professionalità, la loro dedizione a servizio dell'umanità sofferente, della gioventù, della cultura, la loro "santità" (quante ce ne sono!), piuttosto che la loro "avvenenza" mediatica, equiparandole in tale modo alle tante "suffragette" dei vari concorsi di bellezza (è richiesta anche la sfilata in vestito da sera o in bikini?). La ritengo una iniziativa stupida e insulsa, una "boutade" da spiaggia (visto che P. Rungi ne è un solerte frequentatore), una trovata da "solleone", oltraggiosa per l'intelligenza e la personalità delle suore, non certo interessata ad esaltare il carisma delle singole vocazioni religiose, una mortificante classificazione dei tratti estetici, demandata (guardacaso) all'unico ideatore di tale performance... quando invece millenni di storia della Chiesa ci hanno offerto esempi concreti e indiscutibili di sante suore e fondatrici religiose, benemerite per l'umanità intera, che non si sono certo imposte per il fascino e l'eleganza del loro portamento (Madre Teresa docet!). Pertanto non è questione qui di essere "mentalmente chiusi" o retrogradi", come vorrebbe far credere il "patron" dell'iniziativa: si tratta semplicemente di dare il giusto valore alle cose. Introdurre un concorso per "miss suora" mi sembra decisamente alienante: consiglierei quindi a Padre Rungi, se mi è concesso, di impiegare il suo tempo in cose ben più serie e utili alla Chiesa, soprattutto in questo periodo di incalzante laicismo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

BRAVO!:)