Ma quanti sono i preti macchiatisi di pedofilia? Il Vaticano ha rivelato i numeri ufficiali davanti al 52esimo Comitato Onu contro la tortura: tra il 2004 e il 2013 un totale di 884 membri del clero sono stati ridotti allo stato laicale nell’ambito dello scandalo della pedofilia. Altre misure disciplinari sono state prese nei confronti di 2.572 sacerdoti (spesso perché ormai in età avanzata o malati). Questi dunque i numeri su cui ragionare. Se sommiamo 884 a 2.572, in totale abbiamo 3456 sacerdoti cattolici pedofili in dieci anni. I preti cattolici nel mondo, secondo l’Ufficio statistiche del Vaticano, sono circa 410mila, una media approssimativa tra i 405mila del 2000 e i 413mila del 2010, numeri simili a quanti ce n’erano negli anni ’60 e ’70. Il calcolo è presto fatto: i 4000 preti pedofili corrispondono allo 0,8% dei preti cattolici in attività negli ultimi 10 anni. Anche se un solo caso di abuso è già troppo, possiamo rilevare che non si tratta affatto di percentuali elevate, anzi, decisamente modeste rispetto a quelle che colpiscono genitori, compagni, insegnanti, allenatori e parenti in generale (la maggior parte sposati, dunque non celibi).
Tuttavia, tale percentuale dovrebbe essere ancora inferiore. Lo ha spiegato il promotore di giustizia del Vaticano, Charles J. Scicluna, dato che bisognerebbe scindere la “pedofilia” dalla “efebofilia”: «in questi ultimi nove anni (2001-2010) abbiamo valutato le accuse riguardanti circa 3000 casi di sacerdoti diocesani e religiosi che si riferiscono a delitti commessi negli ultimi cinquanta anni. Possiamo dire che grosso modo nel 60% di questi casi si tratta più che altro di atti di efebofilia, cioè dovuti ad attrazione sessuale per adolescenti dello stesso sesso, in un altro 30% di rapporti eterosessuali e nel 10% di atti di vera e propria pedofilia, cioè determinati da una attrazione sessuale per bambini impuberi. I casi di preti accusati di pedofilia vera e propria sono quindi circa trecento in nove anni. Si tratta sempre di troppi casi – per carità! – ma bisogna riconoscere che il fenomeno non è così esteso come si vorrebbe far credere».
Per questo il laico Philip Jenkins, docente di Storia e religione all’Università della Pennsylvania ha spiegato: «Lo scandalo dei preti pedofili è stato ingigantito dai pregiudizi anticattolici. Il termine preti pedofili è discriminatorio. Gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica non sono più frequenti che nelle altre chiese o tra gli insegnanti delle scuole. Inoltre, di rado si tratta di pedofilia, perché le vittime hanno raggiunto o superato la pubertà. Gli abusi sono orrendi, sono crimini da punire e stroncare, non da strumentalizzare». Questo pregiudizio, ha proseguito Claudio Magris, è anche «barbarico e stupido come sospettare in generale di stupro tutti i romeni. In tal modo, inoltre, si arreca ingiustizia a tutti quei religiosi – preti e suore – che, nelle più diverse e disperate zone del mondo e nelle più diverse e disperate situazioni di sofferenza e di miseria ma anche nelle parrocchie delle nostre città, dedicano più di ogni altro la loro vita a difendere i dannati della terra».
(Fonte:
UCCR, 13 maggio 2014)
http://www.uccronline.it/2014/05/13/quanti-sono-i-preti-pedofili-lo-08-in-dieci-anni/
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