Caro
Lupi, ieri sera, erano circa le 20, ho sentito l’intervista che hai rilasciato
al programma “Zapping” di Rai1. Inevitabilmente, il discorso verteva sul tema
del giorno, le unioni civili e il ddl Cirinnà.
Ho
scaricato la tua intervista dal sito di Rai1. Si può ascoltare cliccando
qui. Più o meno al minuto 1 e 34 secondi tu affermi che è venuto il
momento in cui il Parlamento deve riconoscere i “diritti e doveri di coloro
che, pur appartenendo allo stesso sesso, vogliono vivere liberamente la propria
affettività”. E affermi che questa “assunzione di coscienza” è una conquista di
civiltà. Non sto facendo manipolazioni o interpretazioni. Basta ascoltare le
tue parole.
Caro
Lupi, un’affermazione di questo tipo comporta un riconoscimento della sodomia
come “normalità” e, anzi, come “normalità” meritevole di specifica tutela
giuridica. Se ne deduce che la sodomia ha quella rilevanza di interesse pubblico
per cui la legge deve darne una precisa regolamentazione.
Scusa,
caro Lupi, ma tu non sei, o almeno eri,cattolico? Non costituisce per te alcun
ostacolo il fatto che il peccato contro natura sia uno dei quattro peccati che
gridano vendetta al cospetto di Dio?
Ti
prego, non rispondermi dicendo che la sodomia esiste, che le coppe di
pervertiti sono sempre esistite. Potrei obiettarti che sono sempre esistite le
rapine e i rapinatori (e tu, da buon cattolico, sai bene che una rapina è molto
meno grave di un atto di sodomia), ma nessuno si è mai sognato, almeno per ora,
di proporre una legge che regolamenti diritti e doveri dei rapinatori, o degli
assassini, o dei ladri, e compagnia bella. Ma se vogliamo uscire dal campo
criminale, conosco un gruppo di ottime persone che ogni sabato, alle 17, in un
bar vicino a casa mia, si ritrovano per giocare a biliardo. Ti assicuro che
alcuni di loro sono dei veri campioni. A quando una legge che regolamenti
diritti e doveri dei giocatori di biliardo? Già, perché se basta che un
fenomeno “esista” per essere degno di tutela giuridica, entriamo in un discorso
infinito. Possiamo invocare la tutela dei salumieri,degli appassionati di
uncinetto, dei collezionisti di figurine, dei dog-sitter, eccetera, eccetera,
eccetera.
Ma non
scherziamo, questi sono argomenti tragicamente seri.
È
inutile, caro Lupi, che nel seguito della tua intervista tu ti affanni a dire
che però tu e il tuo gruppo parlamentare affermate con forza che le “unioni
civili” sono cosa diversa dal matrimonio e che non accetterete mai la
“stepchild adoption”. Non sei un ragazzino e sai benissimo che il ddl Cirinnà è
solo l’anticamera per far digerire con garbo e vaselina i passi successivi,
grazie anche all’ausilio di una magistratura che, Corte Costituzionale in testa,
ha un’onorevole tradizione di conformismo da difendere.
Dunque
per te è cosa ovvia, anzi, è una conquista di civiltà che la “legge” – e sai
benissimo che nella mentalità comune, ciò che è “legale” diviene poi anche
“giusto” – dia un riconoscimento all’omosessualità.
In
occasione del Family Day, presente al Circo Massimo, avevi affermato quanto
segue su Twitter: “Al circo Massimo con due milioni di amici per dire che la
famiglia è una sola: padre, madre e figli”. E: “Familyday 2016 contro le
ideologie non contro le persone: per un bambino avere un papà e una mamma è un
diritto”.
Bene.
“La famiglia è una sola”. E allora il pasticciaccio brutto della Cirinnà cosa
va a creare, se non una simil-famiglia? Se tu eri al Circo Massimo, non eri tra
quelli che manifestavano per dire “No” al progetto devastante della Cirinnà? Mi
sembra che ci sia un tantino di confusione.
E
torno all’unica domanda che davvero mi interessa: ma tu non sei, o eri,
cattolico?
Vado
al tuo sito internet e leggo una lettera che tu hai scritto al direttore del
settimanale Tempi (clicca
qui). Mi limito a riprendere, anche qui, alcune frasi dette da te:
“Io
faccio politica con due criteri: lavorare per costruire il bene comune in base
all’ideale di bene che ho incontrato e che continuo a vivere in un’esperienza
di popolo. E, secondo, rispondendo responsabilmente alla realtà, alle
condizioni che la realtà oggi mi pone”.
L’ideale,
non lo nomini. Poi, scusa, forse sono tonto, non riesco davvero a capire cosa
mai voglia dire che questo “ideale”, che pudicamente non nomini, lo vivi in una
“esperienza di popolo”. Boh.
E poi:
“Per
essere chiari: ci sta veramente a cuore una buona legge sulle unioni civili
(che dobbiamo fare in ossequio a una sentenza della Corte costituzionale) che
non assimili il nuovo istituto al matrimonio e che non permetta l’adozione alle
coppie omosessuali. O in realtà ci interessa solo – e le unioni civili sono il pretesto
– la caduta del governo?”
Mi
fermo qui con le citazioni, tanto basta leggere per intero la lettera linkata
sopra, in cui non manca la spiegazione sul perché tu e i tuoi continuate a dare
l’appoggio a questo governo.
Da
questa lettera io credo di poter dedurre che, oltre che considerare la sodomia
degna di tutela giuridica, tu in ogni caso ti senti “obbligato” ad agire in un
determinato modo in obbedienza alla Corte Costituzionale.
E
insomma, con molta franchezza voglio dirti una cosa. Dato che è una cosa
spiacevole, permettimi di fare una piccola premessa:
·
Mi
sento di parlarti in modo spiacevole perché entrambi proveniamo dalla stessa
esperienza, ossia dall’educazione ricevuta da un vero cattolico, un uomo di una
Fede indiscutibile, don Giussani.
·
E
mi sento di parlarti in modo spiacevole perché lo scorso anno, quando i tuoi
amici di quel governo che ti ostini a sostenere ti estromisero con una vera
manovra mafiosa, io fui uno dei pochi ad alzare la voce in tua difesa (clicca
qui).
Non
cambio una virgola di quanto scrissi a suo tempo in tua difesa. Ma ora posso
solo constatare che anche tu ti sei gettato a capofitto in quel gioco del
massacro che è la perenne illusione di poter fare chissà quali astutissime
manovre per “limitare i danni”, magari per arrivare all’inevitabile “male
minore”, salvo poi presentare il pasticcio come una vittoria.
Che
tristezza, caro Lupi! Sei andato in piazza contro il ddl Cirinnà ma comunque tu
non volevi bloccare ad ogni costo la proposta sciagurata. Basta leggere la tua
lettera al direttore di Tempi. Quindi, scusami il parlar chiaro, non ti pare di
aver preso in giro le tante persone del Circo Massimo?
Che
tristezza! Il tuo “bacino di voti” è Comunione e Liberazione che è, o meglio
dovrebbe essere, un “movimento ecclesiale”. D’accordo che l’attuale Comunione e
Liberazione non hai più nulla a che vedere con l’insegnamento di Don Giussani,
ma è davvero deprimente che tu non abbia nemmeno il coraggio di nominare la
Fede cattolica e ti rifugi in un gioco di parole del tipo “’ideale di bene
che ho incontrato e che continuo a vivere in un’esperienza di popolo”. Ma
che mai vuol dire?
A
giustificazione del tuo agire tu parli della Corte Costituzionale. Stupendo. E
cos’è la Corte Costituzionale? È un consesso di signori che non detengono la
verità, lo sai meglio di me.
Ma se
la Corte Costituzionale emette una sentenza contraria alla legge di Dio, tu per
chi scegli? Per la legge di Dio o per l’ossequio alla Corte Costituzionale?
La
risposta è nei fatti, caro Lupi, ed è una risposta molto triste.
Vorrei
aggiungere un’ultima considerazione. Tu non sei un parlamentare “qualsiasi”.
Sai benissimo che tante persone, perlopiù tanti ciellini, ti vedono come
l’esempio del “far politica” di un cattolico. Hai una responsabilità enorme,
perché sei un personaggio pubblico.
E
quale esempio tu hai dato? Un cattolico che non ha il coraggio di dire in
Parlamento: “Cari signori, qui si sta legiferando in totale spregio della Fede
cattolica, dei diritti di Dio, quindi si può andare solo alla rovina. Quindi mi
ritiro, perché non voglio condividere le tragiche responsabilità che vi state
assumendo”.
Non
credo che tu sia così ingenuo da credere ancora di poter fare chissà quali
astutissime manovre per sistemare tutto. Sai perfettamente che la strada del
disastro è già tracciata e decisa. Scusami, ma dov’è finita, per te,la regalità
di Cristo? Non dovrai anche tu, come tutti noi, rendere conto a Cristo giudice?
Ritorno
all’inizio dell’articolo per chiederti: come può un cattolico “sdoganare”
tranquillamente la sodomia, uno dei quattro peccati che gridano vendetta al
cospetto di Dio?
Ti sei
assunto delle responsabilità pesanti, caro Lupi. Inoltre hai gettato ulteriore
confusione nel “popolo” ciellino, e davvero non ce n’era bisogno. Ci pensa già
Don Julian Carron, che come creatore di confusione non teme concorrenti.
E per
chiudere mi rifaccio alla tua lettera al direttore di Tempi: pensi davvero che
per conseguire il bene comune si possa andare contro la legge
di Dio?
(Fonte:
Paolo Deotto, Riscossa Cristiana, 16 febbraio 2016)
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