giovedì 22 novembre 2007

Persone consacrate e laici insieme nella grande avventura dell’educazione cristiana.


Presentato il nuovo documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica

Lo scopo del documento “Educare insieme nella scuola cattolica. Missione condivisa di persone consacrate e fedeli laici”, a cura della Congregazione per l’Educazione Cattolica, è “di offrire degli spunti di riflessione sulla missione educativa condivisa da persone consacrate e da fedeli laici nella scuola cattolica. Il documento parte da quanto già si fa nel campo della missione educativa condivisa, vuole avere carattere propositivo ed incoraggiare la formazione e la progettualità dei fedeli laici e delle persone consacrate nel campo educativo e scolastico cattolico”. Con queste parole il Card. Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (dei Seminari e degli Istituti di Studi), ha presentato il documento il 20 novembre, nella Sala Stampa della Santa Sede. Più di un miliardo di ragazzi sono in età scolare, 58 milioni sono gli insegnanti a cui va aggiunto il personale non docente, ha ricordato il Cardinale. Le istituzioni scolastiche della Chiesa contano oltre 250.000 scuole con circa 42 milioni di allievi. Migliaia sono poi gli insegnanti cattolici, tra cui moltissime persone consacrate, che svolgono la loro missione educativa in numerose scuole dello Stato. “Accanto all’ampiezza del ‘bacino d’utenza’ della scuola è da segnalare anche l’accresciuto interesse ai temi dell’educazione da parte dell’opinione pubblica e della comunità internazionale” ha sottolineato il Card. Grocholewski, evidenziando gli elementi comuni del panorama educativo contemporaneo: il fenomeno della globalizzazione, non solo economica ma anche culturale, politica ed educativa; l’applicazione delle nuove tecnologie, l’informatizzazione diffusa, la rapidità delle comunicazioni; le problematiche legate all’ambiente e le questioni della bioetica. Non mancano tuttavia segnali preoccupanti: il contesto odierno della scuola è infatti segnato da un profondo disagio. Oltre ad una “diffusa fatica da parte degli insegnanti, che si sentono demotivati e vedono frustrato il loro compito educativo”, il Cardinale ha segnalato l’aumento della violenza a scuola e tra gli adolescenti e la difficoltà delle famiglie ad essere parte attiva della comunità educativa scolastica. “Si assiste, inoltre, ad una perdita di senso dell’educazione strettamente legata allo smarrimento dei valori, soprattutto di quelli che sostengono le scelte di vita: la famiglia, il lavoro, le scelte morali. Così l’educazione soffre anch’essa dei mali che affliggono le nostre società: il diffuso soggettivismo, il relativismo morale ed il nichilismo. La tradizione pedagogica cattolica ribadisce con forza la centralità della persona umana nel percorso educativo”. “La corretta educazione dei bambini e dei giovani è questione di estrema importanza per il bene della Chiesa e dell’umanità, per formare un mondo migliore” ha sottolineato ancora il Card. Grocholewski, esortando i religiosi e i laici a collaborare, in una armonica integrazione, nella cura dell’educazione delle nuove generazioni. Mons. Angelo Vincenzo Zani, Sotto-Segretario della medesima Congregazione, ha ricordato nel suo intervento che “la scuola cattolica opera in tutte le aree geografiche, anche in quelle dove non c’è la libertà religiosa, o che sono socialmente ed economicamente più svantaggiate, con una stupefacente capacità di rispondere alle emergenze e ai bisogni formativi, nonostante talvolta vi siano grandi difficoltà”. A questo proposito ha citato una serie di esempi di tale presenza. In Libano, il programma della scuola cattolica ha come obiettivo principale di portare i giovani al dialogo e alla collaborazione tra musulmani e cristiani. In alcune aree del paese i non cattolici sono il 99% degli allievi delle scuole cattoliche. Nel Nepal, dove la maggioranza della popolazione è induista, nel 2004 il re ha assegnato un premio di benemerenza a due missionari per il loro impegno nel campo dell’istruzione, per i contributi dati alla vita sociale, economica, culturale e al progresso della popolazione nepalese. A Dakar, nel Sénégal, nel 1949 i Padri Maristi fondarono la scuola "Sainte Marie de Hann", che nel 1977 è stata assimilata ai Licei francesi fuori del territorio della Repubblica francese. La frequentano 3.500 allievi con 170 professori, ed è aperta a ragazzi e ragazze provenienti da tutta l’Africa Occidentale francofona, di tutte le confessioni religiose e di tutte le categorie socio-economiche. Dopo che i Maristi si sono ritirati, è subentrata la diocesi la quale, con l’aiuto dei laici, ne conserva lo stile e lo spirito. La scuola, che ha ricevuto il premio UNESCO, si ispira ad un progetto educativo teso ad educare alla pace e a realizzare un ‘foyer’, con l’obiettivo di far dialogare le diverse culture per costruire un mondo fondato sulla fraternità. Un accenno particolare è stato poi fatto da Mons. Zani sulla presenza della scuola cattolica nell’Europa centrale e orientale: “Il crollo del comunismo ha sbloccato una situazione che si protraeva da anni, facendo riscoprire il valore della persona e della libertà anche nei processi formativi. In molti di questi paesi si sono avviate revisioni profonde delle legislazioni scolastiche, nelle quali sono ora previsti anche riconoscimenti e sostegni economici alle scuole cattoliche”. Infine Mons. Zani ha presentato una serie di statistiche sui docenti delle scuole cattoliche: oggi dei 3.500.000 di insegnanti nelle scuole cattoliche la maggioranza è formata da laici, con una percentuale assai diversificata nelle varie parti del mondo. Nell’arco degli ultimi anni si è registrato un forte calo di religiosi e religiose e un considerevole aumento di personale docente laico. Tuttavia, si nota che questa trasformazione, lungi dall’essere un impoverimento, costituisce una grande potenzialità per la scuola cattolica” ha evidenziato il Sottosegretario. Il Prof. Roberto Zappalà, Preside dei Licei dell’Istituto Gonzaga di Milano, ha infine esposto la struttura del documento, che vuole offrire un contributo di riflessione su tre aspetti fondamentali che riguardano la collaborazione tra fedeli laici e consacrati nella scuola cattolica. A questi tre aspetti sono dedicate le tre sezioni in cui si articola il documento: La comunione nella missione educativa; Un cammino di formazione per educare insieme; La comunione per aprirsi agli altri. (Agenzia Fides 21 novembre 2007)

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