venerdì 18 aprile 2008

Solidarietà a Ferrara

L'hanno chiamato non solo "ciccione" (e passi), ma addirittura "assassino". Gli hanno tirato bottigliate, uova e pomodori. Le aggressioni a Giuliano Ferrara sono l'unica grave scorrettezza di questa "correttissima" campagna elettorale.
Contro Ferrara si è scatenato il più abietto integralismo laicista.
Alcuni commenti significativi: "Quella di Giuliano è una violenza insopportabile nei confronti delle donne" (Achille Occhetto - evidentemente è sopportabile la violenza contro i nascituri); "Ferrara usa i temi della morte e della vita come una clava per colpire l'avversario politico" (Piero Fassino - buttiamola in politica, che va sempre bene); "E' un errore contestare violentemente Ferrara, è un uomo che gioca con i diritti e i sentimenti femminili, è meglio lasciarlo parlare al muro" (Antonio Di Pietro - io non vedo, io non sento, io non parlo); "Hanno fatto bene a contestarlo. Dovrebbero farlo in tutte le piazze" (Manuela Palermi, del Pdci, e Flavia D'Angeli, candidata premier di Sinistra critica - istigazione alla caccia all'uomo).
A Giulianone è arrivata anche tanta, tantissima solidarietà, perfino da sinistra. Perché la gente intelligente non ci sta a legittimare la violenza settaria di quattro coglioni: "La mamma dei cretini è sempre incinta… e non abortisce mai" (Elisabetta Gardini).
Interessante, in particolare, il commento di Benedetto della Vedova, il quale, pur non augurandosi il successo della lista pro-life, sottolinea che "il dovere di difendere Ferrara è innanzitutto di chi non la pensa come lui. L'invito a non cadere nella sue provocazioni, che in molti a sinistra rivolgono ai compagni più arrabbiati, è politicamente peggiore delle botte con cui volevano accoglierlo a Bologna" (sembra detto apposta per quel grand'uomo di Di Pietro).
I fascisti di sinistra (no global e centri sociali) hanno i nervi particolarmente scoperti. E intanto l'ormai (per fortuna) ex ministro Livia Turco, sostiene che in merito alla pillola abortiva la strada "giusta" per i medici è quella di non far ricorso all'obiezione di coscienza.
Essere solidali con Ferrara significa schierarsi per la libertà di confronto e di opinione. Per la libertà di coscienza. Per la libertà di nascere. E' una lezione di democrazia. (Gianluca Zappa, La Cittadella, 5 aprile 2008)

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