La notizia è tratta dal settimanale Tempi: “Dopo i corsi sessuali obbligatori della Spagna di Zapatero, nel Regno Unito ben 16 Comuni hanno deciso di introdurre l'educazione sessuale anche all'asilo. I manuali sono osceni. A mo' di fumetto si vedono genitori che fanno sesso, con tanto di spiegazioni sulle posizioni possibili e su come avviene l'atto, con esplicita menzione di peni e vagine. La lesione del diritto di libertà educativa è tale che oltre all'Istituto cristiano inglese, sono gli stessi genitori a ribellarsi”.
Così va il mondo, amici. C’è gente in giro che, senza alcun senso del pudore, del limite, della delicatezza e del rispetto che si dovrebbero ai bambini, propaga una precocissima iniziazione al sesso; per ora, e solo per ora, si spera, teorica. Questa gente sappiamo benissimo da che tipo di formazione politico-ideologica proviene. Sono gli araldi di un mix infernale che mette insieme sinistrismo e nichilismo relativista. Un’ideologia oscena e disastrosa, i cui devoti sono gli stupidi servitori (quando benintenzionati) del potere economico mondiale che deve fare soldi con tutto. Del resto era già scritto: basta leggere “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley, che già nel 1932 metteva in scena questo scempio e questa violenza sull’infanzia (nel romanzo, i ragazzini sono iniziati da subito, e in modo obbligatorio, ai giochini sessuali, che fanno parte del programma scolastico statale).
Questa nuova cultura di Stato, questo pensiero unico che non risparmia nessuno, viene letteralmente imposto dall’alto, e diventa veramente difficile opporvisi. Leggo ad esempio, sempre su Tempi, che lo scorso 9 marzo “è stata condannata a 43 giorni di prigionia una mamma che nel 2006 si era rifiutata di pagare una multa da 2.340 euro per essersi rifiutata di far partecipare i propri figli a dei corsi sessuali contrari al proprio credo cristiano. Ora, gli avvocati della donna, membri di un istituto per la libertà religiosa, si sono appellati alla Corte europea per i diritti dell'uomo. Purtroppo però la Corte giudica sempre a partire dalle leggi statali e in Germania la scuola è obbligatoria, tanto che per lo stesso motivo una famiglia si è rifugiata in America con diritto d'asilo per persecuzione di una libertà fondamentale”.
E in Italia? Abbiamo dovuto sorbirci il moralismo di gentaglia che si è messa a spiare il privato del premier solamente per dargli la famosa “spallata” (quella che non arriva mai). È stato il trionfo del moralismo di gentaglia che ha in testa un programma ideologico molto, molto simile a quello di Spagna e Regno Unito, gentaglia che si batte perché nelle scuole vi siano distributori automatici di preservativi, gentaglia che quotidianamente deride ogni discorso sul pudore, la castità, il rispetto, la continenza, e che poi si scandalizza se qualcuno, nel suo privato, si comporta come vorrebbe che si comportassero tutti.
Vogliono dare una spallata al “porco” per prendere il potere e poi renderci tutti allegramente porci. È il comunismo del porcile. Non le dicono, queste cose, non le rendono pubbliche, se le tengono nascoste. Ma noi sappiamo benissimo da che parte pendono, cosa vogliono davvero. Se non lo confessano è perché hanno una stramaledetta paura di perdere ancora voti, di sparire letteralmente dalla scena politica nazionale. Non possono parlare, ed infatti non sappiamo nemmeno quale sia il loro programma. Si limitano a scandalizzarsi, a prendere le distanze, a piagnucolare.
Dicono che la nostra Italia è sputtanata all’estero. Punti di vista. Saremo pure sputtanati, ma per lo meno, almeno per adesso, non ci vengono imposte le porcate che si fanno in Spagna, nel Regno Unito, in Germania. Quelle sì che sono nazioni sputtanate, di cui vergognarsi. Quella sì che è una politica scolastica ed educativa degenerata, disumana, criminale. In quelle nazioni la famiglia deve subire il diktat di una scuola statale che passa tranquillamente sulle coscienze, sui valori, sull’educazione impartita dai genitori.
Questa gentaglia ha la questione morale nell’armadio, come uno scheletro scomodo. Bisogna smascherarla, sempre e comunque; bisogna rinfacciarle quella stupida ed ideologica distruzione di ogni valore relativo alla sessualità umana, nefasto retaggio della rivoluzione degli anni Sessanta; bisogna tirarla giù dal pulpito sul quale ama collocarsi, mostrando che non è degna di nessun pulpito.
E per farlo non servono tanti discorsi: bastano fatti come quelli che avvengono nel Regno Unito. Del resto l’albero si riconosce sempre dai suoi frutti...
(Fonte: Gianluca Zappa, La Cittadella, 10 marzo 2011)
Nessun commento:
Posta un commento