sabato 19 settembre 2009

A proposito de «Il testamento senza volontà» di G. Sartori

Il 16 settembre il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo di fondo a firma di Giovanni Sartori in cui venivano riportati giudizi sul testamento biologico, sulla infallibilità del Papa e sulla posizione della Chiesa a riguardo dell’infezione da HIV. La virulenza dell’attacco e la grossolanità dei giudizi ci ha indotti a rispondere con una lettera al Direttore del Corriere, che qui riportatiamo.
"Il fondo di Giovanni Sartori del 16 settembre mira ad ostacolare il già periglioso cammino di approvazione della legge sul testamento biologico. A tal fine invoca i temi cari al radicalismo anticlericale. Alcuni più etico-culturali come la dialettica tra fede (cattolica, solo ovviamente) e ragione, la fallibilità del Papa, e la difesa dei “diritti della libertà” lesi dallo strapotere del Vaticano “che … comanda”. Non disdegna però anche temi più ‘passionali’, come: essere “cattolico adulto“, e cioè capace di ragionare “con la propria testa” e la presunta carente coerenza morale del Presidente del Consiglio dei Ministri. Attestiamoci sui contenuti culturali, lasciando i meno nobili alla valutazione del lettore.
Sartori invoca a sostegno della sua tesi la polemica sulla efficacia dei preservativi nella lotta all’AIDS, su cui il Papa ha espresso riserve durante il Suo recente viaggio in Africa. Lancet, una tra le riviste scientifiche più autorevoli in ambito medico, ha pubblicato qualche mese fa una nota apocrifa che derideva le tesi del Pontefice, senza però portare una voce bibliografica scientificamente valida a sostegno. Si noti che il Pontefice ha indicato che per ostacolare la diffusione di una malattia come l’AIDS non è sufficiente una barriera meccanica come è il preservativo, , ma è che è necessario un intervento educativo. E’ sempre più noto agli scienziati del settore che solo approcci diversificati, come l’ABC method sviluppato in Uganda e quindi adottato da altri Paesi africani per i rilevanti risultati ottenuti, hanno mostrato efficacia nel far regredire l’epidemia di HIV. Il metodo si basa su un intervento di educazione della popolazione teso ad evitare attività sessuale con più partner e riservando l’uso dei preservativi alle categorie a maggior rischio (le prostitute in quel contesto). Sull’ultimo numero del Journal of Medicine and the Person (http://springerlink.com/content/121442/), sono riportate due review che considerano i risultati pubblicati da eminenti riviste scientifiche, e che attestano i positivi risultati ottenuti con questo metodo e per converso l’assenza di analoghi risultati dell’utilizzo incondizionato di condom. È quindi più documentato e scientificamente valido l’approccio del Pontefice di quello sostenuto da Lancet e dai suoi più o meno interessati epigoni.
In relazione ai diritti lesi della libertà, che nel caso specifico del testamento biologico non permetterebbero a chi lo desidera di por fine alla propria vita quando la ritenga non più sopportabile, desidero evitare di addentrami in principi etici (poco interessanti ai non addetti ai lavori) e descrivere un caso clinico (sono medico). Si tratta di un sarcoma, tumore lento ma inesorabile che porta a morte certa, occorso ad una mia cara nipote. Paola ha avuto una educazione laica, sicuramente non religiosa, ed ha sempre ritenuto la fede (come tanti oggigiorno) un problema esistenziale aggiuntivo ed in ultima analisi inutile. Con questa concezione di fondo credo sia morta. Paola ha testimoniato a tutti quelli che l’hanno conosciuta ed amata, il valore laico della vita: fino all’ultimo istante è stata cosciente a se stessa e fino all’ultimo istante ha voluto vivere, nonostante gli insuccessi terapeutici e le progressive limitazioni della sua intensa vita. Cosa l’ha sostenuta? L’amore incondizionato e sempre presente dei suoi genitori. Chi si sente amato vuole vivere! Questo è il grande messaggio di Paola. Il voler vivere è il desiderio dell’uomo sano, non una questione di credo religioso. L’uomo di fede, ben conscio di questa essenziale verità, non vuol altro che sostenerla, anche in un contesto culturale poco propenso. Sorge quindi una domanda a Sartori: se non fosse questo l’intento della Chiesa, quale altro arcano interesse? Ed ancora: potranno le evidenze scientifiche confutare questa evidenza umana? Ecco allora come una sensibilità umana, in chi la coltiva, può permettere di percepire e conoscere prima che le evidenze scientifiche dimostrino di esserne a favore. Se così non fosse, quale ricercatore principierebbe qualsiasi indagine, se non ne preavvertisse i possibili risultati?
Infine, sempre a riguardo dei “diritti della libertà”, segnalo che al Professor Edward C. Green, eminente scienziato e responsabile fino a pochi mesi fa dell’AIDS Project della Harvard School of Public Health, in seguito ai suoi recenti pronunciamenti pubblici a favore delle tesi del Papa sull’AIDS, sono stati tolti improvvisamente, ed incomprensibilmente, i fondi di ricerca dalla sua università. Forse l’università non ha voluto rischiare di mettere a repentaglio i rilevanti finanziamenti delle multinazionali produttrici di preservativi. Chi dunque lede la libertà individuale? Quali i veri occulti interessi? Chi è veramente a favore della libertà?"

(Fonte: M Ferrario e Marco Bregni, Medicina e persona.org, 18 settembre 2009)

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