giovedì 22 agosto 2013

E don Ariel disse a Gad: “Pezzo di ignorante presuntuoso!”

Sapete tutti di quella mocciosa calabro-egiziaca che Dio solo sa come è arrivata in Vaticano: dicono “chiamata come esperta da papa Francesco”. “Esperta” di puttanate. Le solite cose alla vaticana maniera: un girone infernale… una catena di santantonio di amici degli amici laico-clericali con tanto di cardinali arcipreti della patriarcale basilica che raccomandano e propiziano… per cui infallibilmente il peggiore e il più indegno arriva sempre al vertice di qualcosa: quasi sempre al vertice della cosa sbagliata… la persona sbagliata.
Sotto questo pontificato, in un tempo record, si è superato il livello di guardia quanto a nomine scandalose, ributtanti persino. Questa pischella con marito in Vaticano così è arrivata dove non doveva, e solo dopo si è scoperto che, stante il suo “grande amore per papa Francesco”, al pari di tanti altri “aficionados” in quelle curiali stanze, era una chiacchierona (Magister dixit) e praticamente una spia che a lungo ha giocato a sputtanare la Santa Sede su Dagospia, coi vari Vatilieaks e i Nuzzi. Per tacere delle porcate che scriveva, persino contro i cardinali, sul suo famigerato tweet.
Nell’attesa che la sbattano fuori a pedate dalla Santa Sede, come tutti noi cattolici esigiamo (e a breve daremo il via, se non si risolve al più presto la questione, a una raccolta di firme per farla cacciare con disonore), vediamo grazie a questa qui quali sciacalli rachitici, con termini demenziali e fuori luogo, si sono avventati sul papa e sulla Chiesa.
L’ennesimo è stato quel radical-chic al “cholent” [stufato ebraico, n.d.r.] di Gad Lerner. Il quale ha dato sfoggio nel suo blog di tutto il suo analfabetismo teologico, cattolico ed ebraico insieme, in questi termini:
«Se occorreva un’altra prova di quanto inopportuno sia il dogma dell’infallibilità papale promulgato da Pio IX nel Concilio Ecumenico Vaticano I, ce la fornisce la recente nomina di Francesca Immacolata Chaouqui nella commissione preposta a vigilare sulle finanze vaticane. La giovane consulente della Ernst & Young Italia molto aveva twittato e rilasciato interviste per dichiararsi meritevole dell’incarico. Ora emerge la sua partecipazione attiva alle lotte intestine del Vatileaks, con tweet ostili al cardinale Bertone, uno solo dei quali la dottoressa in giurisprudenza rinnega: quello in cui si occupava della (presunta) omosessualità di Giulio Tremonti. Non ho mai avuto il piacere di conoscere la dottoressa in questione. Ma so che la capitale d’Italia pullula di simili gentili signore, più o meno ben maritate. Come peraltro numerosi colleghi di sesso maschile, fanno il mestiere di consulenti. Appunto. La Chiesa e la consulente: sono sicuro che Francesco si libererà di un sottobosco dai connotati antichi ma pur sempre stupefacenti».
Premesso che Lerner non ha alcun titolo per dare lezioni di morale a nessuno – senza contare che viene dall’ambiente più baronale e “dinastico” del panorama lavorativo: il giornalismo, che ormai viene ereditato come un bene immobile solo da padre in figlio, a nipote) –; premesso che, eccettuata la ciucceria sul dogma dell’infallibilità,  per la questione Francesca Immacolata Chaouqui, ha ragione da vendere: il papa la deve cacciare e mandare in qualche isola dei “famigerati”, premesso tutto questo Lerner resta una un somaro in questioni cattolico. E infatti vedi cosa gli ha risposto, proprio nel blog del celebre giornalista ex comunista, don Ariel Levi di Gualdo (che ci onoriamo di avere come nostro amichevole collaboratore), che prima ancora di intendersi assai di teologia cattolica, molto di più si intende di teologia e cultura ebraica.
Ve lo riporto:
«Noto con piacere che l’ex manganellatore di Lotta Continua Gad Lerner, convertitosi appresso al giornale padronale di Casa Agnelli, per poi diventare alto borghese della sinistra radical chic, si è cimentato anche nelle dotte lezioni di teologia dogmatica, come possiamo vedere.
Mi propongo di scrivere di rimando e per contro, un elenco delle assurdità dogmatiche del suo mondo ebraico, nel quale non vige solo la proibizione dogmatica di mangiare carne di maiale, ma persino di mangiare carne con coltelli e forchette che sono state usate per mangiare latticini, se non dopo averle kasherizzate, cioè bollite a 100 gradi centigradi. E non parliamo delle norme dogmatiche di purità: una donna che si trova nel ciclo mestruale, nel mondo dell’ortodossia ebraica è trattata quasi come una appestata, non può guardare manco in faccia il marito.
Perlomeno, mio caro Gad Lerner, nel dogma di fede della risurrezione del nostro Cristo, c’è una poetica sublime che tu per primo devi riconoscere. Nel dogma dei ricchi ebrei ultra ortodossi, che costruiscono due piscine, una per i maschi e una per le femmine affette da impurità mestruale, mi spieghi quale sublime poetica c’è?
Consiglio da amico: pensa agli affari di casa tua, prima di venire a fare l’esegeta del dogma in casa nostra. E… detta con simpatica amicizia concludo: pezzo di ignorante presuntuoso!»
Don Ariel: certe volte sei tutti noi!
 

(Fonte: La cuccia del Mastino, 17 agosto 2013)
 

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