giovedì 22 agosto 2013

È “immorale” abbandonare gli animali

Ma l’avete visto in TV lo spot contro l’abbandono degli animali? C’è quel capellone in moto che per poco non prende sotto un cane e poi un tizio che a un certo punto dice qualcosa del genere: “E’ contro la morale abbandonare un cane”. Fermi tutti! Abbiamo una morale? Mi sono distratto un attimo: chi è che ha dato questo nobile comandamento? Se “è contro la morale abbandonare un cane”, vuol dire che sappiamo cos’è la verità, perché i comandamenti morali sono sempre andati al passo con la verità. Quale verità, di grazia?
Uno dei teoremi preferiti dall’uomo moderno è che verità e comandamenti morali provocano ingiustizie e crimini contro l’umanità. Però, evidentemente, ai comandamenti morali non si può rinunciare, se per molti è vero il contenuto di quello spot. Strana società la nostra, che vorrebbe essere autonoma, liquida, non sottoposta a leggi e che allo stesso tempo va a produrre leggi, divieti, comandamenti, morali. L’autorità non è più Dio e la sua legge, ma un’autorità resta e detta legge. Sarebbe interessante capire qual è questa autorità e cosa la legittima.
Anche perché questa nuova morale, se c’impone di non abbandonare i cani, non ci comanda però di non abortire un cucciolo umano. Ve l’immaginate uno spot in cui un tizio dica: “E’ contro la morale abortire un bambino”? Impossibile, no? E infatti magari non abbandoniamo cani, ma di aborti ne facciamo a milioni, e tutti zitti. Ve l’immaginate uno spot in cui un tizio dica: “E’ immorale abbandonare i propri figli e il proprio partner”? Andiamo, siamo seri! La nostra nuova morale non contempla roba di questo genere. E infatti non abbandoniamo i cani, ma i figli sì, e provochiamo loro traumi incalcolabili (che poi si riversano sull’intera società). I cagnolini non vanno separati dalle loro mammine e paparini, ma quando si parla di uomini, bè, è tutta un’altra questione. La separazione si può fare tranquillamente, senza rimorsi di tipo morale. Provocare lesioni a un cane è immorale. Sperimentare sull’embrione umano e congelarlo no.
Quando andiamo a criticare le epoche antiche perché in nome della verità e della loro morale compivano crimini, dovremmo pensarci due, tre, miliardi di volte, perché non abbiamo nessun titolo per prendere le distanze da quella gente, noi che abbiamo inventato una nuova morale che s’impietosisce del cagnolino e intanto stermina gli esseri umani (silenziosamente e nell’indifferenza generale) in quantità mai viste nella storia.
Che oggi non ci sia una morale e una verità è solo una bufala colossale. Ci sono nuove verità accettate da tutti e una nuova morale che si sta costruendo a livello planetario. E’ una morale contraddittoria e inquietante, spesso radicalmente opposta ai comandamenti divini. E non ci è dato di far finta di niente, di essere indifferenti o addirittura neutrali: oggi come ieri dobbiamo scegliere. O stare con la mentalità di questo mondo o stare con Dio. C’è una differenza fondamentale, mi sembra: la morale del mondo è più facile, perché esalta le nostre pulsioni ed è fatta secondo la nostra misura. Quella divina ha un’altra misura, più grande e misteriosa, e quindi ci sbatte sempre davanti al nostro limite e, per questo, ci urtica di più. Ma preferisco essere “urticato” piuttosto che essere un sereno e incosciente distruttore.

P.S.: pare che Hitler fosse vegetariano e amasse un mondo i suoi cani.
 

(Fonte: Gianluca Zappa, Facebook, 17 agosto 2013)
 

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