(Fonte:
Francesco Signoretta, Il secolo d'Italia, 16 gennaio 2014)
venerdì 17 gennaio 2014
Il blitz: sì a matrimonio e adozioni gay (ma non solo). E se non la pensi così, vieni “rieducato”
Eccolo
il colpo di mano, fatto quasi alla chetichella, zitto zitto, senza dare
nell’occhio, strategicamente non strombazzato dai quotidiani “amici” sul web.
Se non fosse stato per alcune dichiarazioni rilasciate dagli esponenti del
centrodestra, sarebbe quasi passato inosservato. Sì, perché le medicine amare
si danno goccia dopo goccia, bisogna far abituare l’opinione pubblica,
cloroformizzarla. Il pacchetto su cui la senatrice Rosaria Capacchione,
relatrice del ddl omofobia, ha dato il proprio parere positivo è “ricco”: sì al
matrimonio per le coppie dello stesso sesso, sì alle adozioni da parte degli
omosessuali, in cella chiunque non la pensi così e dopo il carcere l’obbligo di
lavorare gratis per le associazioni Lgbt, e cioè lesbiche, gay, bisessuali e
transgender. Il piatto è servito, la sinistra è pronta a brindare, voleva fare
il colpaccio e lo sta facendo. «Il Pd è in preda a una deriva estremista – ha
detto il senatore azzurro Lucio Malan – sono a rischio la libertà d’opinione,
la libertà religiosa e la libertà di educazione dei figli. Chi nell’ambito
della maggioranza non vuole avallare questa deriva estremista deve trarre le
conseguenze al più presto e togliere l’appoggio a questo esecutivo che ha
deciso di attaccare a testa bassa la famiglia». Il trucco della sinistra c’è,
perché per l’omofobia sarebbe bastato approvare la proposta di
un’aggravante specifica per i reati contro la persona. Evidentemente si gioca
sulle parole per introdurre una “rivoluzione” atta a decapitare il concetto di
famiglia. È infatti incredibile che si voglia introdurre la rieducazione
obbligatoria presso le associazioni gay di chi si dice pubblicamente contrario
al matrimonio o all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. O
almeno sarebbe incredibile in un Paese dove c’è la libertà di pensiero.
L’Italia lo è ancora?
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