venerdì 12 dicembre 2008

Analisi della dichiarazione “stoppata” dal vaticano

Ecco svelato lo scherzetto mascherato da depenalizzazione dell’omosessualità.
La Santa Sede ha ragione e la Francia ha torto (e ha torto anche Yasha Reibman che sulle pagine di Tempi scrive di un fantomatico “autogol” della Chiesa a questo proposito).
Al contrario di quanto sostiene il portavoce del ministro degli Esteri francese, la Dichiarazione sull’orientamento sessuale e l’identità di genere proposta da Parigi al voto dell’Assemblea delle Nazioni Unite non si limita a creare una dinamica a favore della depenalizzazione dell’omosessualità a livello mondiale, ma istituisce una nuova regola di diritto che costringerebbe tutti gli Stati del mondo a cambiare le proprie leggi in materia di diritto familiare e matrimoniale. La richiesta di rimuovere tutte le sanzioni penali contro omosessuali e tran-sessuali compare solo al punto 11 (il terzultimo) della Dichiarazione.
Al punto 3 invece si afferma «il principio di non discriminazione, che esige che i diritti umani si applichino allo stesso modo ad ogni essere umano senza considerazione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere». Ora, si dà il caso che fra i diritti affermati dalla Dichiarazione universale dei diritti umani ci sia, all’articolo 16, quello «di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione».
Come si può notare, l’articolo ammette implicitamente limitazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Il testo della Dichiarazione francese, se approvato, impone invece l’estensione del diritto al matrimonio, in quanto diritto umano, a omosessuali e transessuali. In nome della non discriminazione. Ma nel fatto che il matrimonio sia riservato agli eterosessuali non c’è discriminazione nei confronti di nessuno. Semplicemente, cose diverse si trattano in maniera differente. Chi pensa di far fessi i diplomatici della Santa Sede, fra i meglio preparati del mondo, o è un ingenuo o è un presuntuoso.
In proposito si è espresso anche Padre Lombardi, portavoce della Sala Stampa della Santa Sede: “È fuori discussione che la Chiesa cattolica sia favorevole ad una legislazione che criminalizza l’omosessualità” ma “non condivide che tutti gli orientamenti sessuali vengano messi sullo stesso piano ed equiparati ad una famiglia tra uomo e donna”. “Prima di tutto bisogna chiarire di che documento si tratta – ha precisato riferendosi alla proposta francese – perché mi pare si stia parlando di un oggetto misterioso che non è stato ancora presentato all’Assemblea dell’Onu, né penso sarà presentato. Per cui non è il caso di costruire polemiche su un oggetto non ancora chiaro”. Padre Lombardi ha quindi ricordato la posizione della Santa Sede già espressa nei giorni scorsi da mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente all’Onu. “La Chiesa è contro ogni ingiusta discriminazione, anche degli omosessuali – ha detto -, quindi è fuori discussione che sia favorevole a legislazioni che criminalizzano l’omosessualità. Ma una cosa è dire che non ci sia criminalizzazione, una cosa è aggiungere altri punti per cui gli orientamenti sessuali differenti vengono messi sullo stesso piano, per cui se ci si oppone si diventa avversari dei diritti dell’uomo”. “Se si dice che il matrimonio tra uomo e donna è il vero matrimonio e non si accetta il matrimonio tra persone dello stesso sesso – ha chiarito – si può rischiare di essere considerati come chi manca nel riconoscimento dei diritti”. “Si vorrebbe che la Chiesa mettesse sullo stesso piano i matrimoni tra uomo e donna e quelli tra gay – ha chiosato anche il card. Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e pace; ma questo non avverrà”.

2 commenti:

Webnauta ha detto...

Buon giorno , condivido l'analisi della proposta della Francia all'ONU.
Il coinvolgimento intellettuale che una visione della sessualità fondata sul'orientamento piuttosto che su un dato creaturale, riesce ad indurre sull’opinione pubblica, fino a spingerla ad accettarla come opzione lecita e sana della persona , costituisce una delle punte più alte del misterium iniquitatis e dimostra la possibilità di realtà di una sorta di epistemologia negativa , un metodo efficace per far breccia sulla razionalità dell’uomo portandolo ad accettare ciò che palesemente contrasta con il principio di realtà.
Dimostra l’esistenza di centri di potere occulto che si cimentano nel dominio delle opinioni altrui.

L’uomo ha urgente bisogno di ascoltare Qualcuno che gli sia fedele.

Anonimo ha detto...

bel blog alternativo al politicamente "corretto" (ed edulcorato) della quasi totalita' della stampa.
ti ho messo nel segnalibri

grazie
gianni