venerdì 4 ottobre 2013

Papa Francesco scomunica un prete favorevole ai matrimoni gay

A leggere i principali media italiani che costantemente distorcono le parole del Pontefice per darne un’immagine tendente a sinistra, si rimarrebbe perplessi nel leggere questa notizia. Ma la realtà è ben diversa da quella che vorrebbero i nostri giornali progressisti: Papa Francesco ha scomunicato il prete australiano Greg Reynolds per le sue posizioni a favore del matrimonio omosessuale e delle donne prete.
La notizia è stata riportata dal National Catholic Reporter di Kansas City ed è stata ieri confermata dal Vaticano che ha dichiarato “Il dossier è stato curato dalla Congregazione per la dottrina della fede, anche se la scomunica è automatica e significa essere fuori dalla Chiesa, ovvero non poter ricevere nessun sacramento. In questo caso la decisione è stata presa per le posizioni del sacerdote che non collimano con la dottrina della Chiesa. Si tratta della prima scomunica del Pontificato di Papa Francesco. Ovviamente il procedimento era iniziato con Benedetto XVI, ma la decisione finale è stata di Papa Francesco
La lettera inviata al prete australiano non riporta ufficialmente le motivazioni della scomunica per eresia, ma l’arcidiocesi di Melbourne ha comunicato all’Australian Associated Press le note posizioni progressiste dell’ormai ex-prete, tra cui spiccavano l’apertura alle coppie gay e il sostegno alle donne sacerdote, che sono la causa della scomunica.
L’articolo del diritto canonico è il 751 “l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica o il dubbio ostinato su di essa” ed è la condanna più dura che la Chiesa possa esprimere.
Non stupisce il fatto che i media progressisti non diano alcun risalto a questa notizia o addirittura la ignorino completamente: si troverebbero nell’imbarazzo di dover spiegare ai loro lettori che il Santo Padre non segue la linea dettata dalle mode contemporanee che a loro piacciono tanto.

 

(Fonte: Gianni Candotto, Qelsi quotidiano, 26 settembre 2013)

 

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