Non ha mai dubitato dell'intero dogma della Chiesa né ha scelto in esso quello che più immediatamente sentiva corrispondente alla sua formazione e alla sua sensibilità. Ha servito il dogma della Chiesa, la sua morale, la dottrina sociale, in maniera continuativa, sistematica, implacabile.
Onore alla sua vita piena di fede e piena di carità ecclesiale e onore anche a quella testimonianza in forza della quale ha saputo porre alcuni problemi gravi che la vita della Chiesa è chiamata ad affrontare nell'immediato e nel futuro.
A lui, che resterà nella storia della nostra cristianità come un laico, generoso e impegnato, capace di sacrificare tutto, anche gli interessi personali, financo la propria vita, perché fino agli ultimi giorni, nonostante la malattia che gli aveva irrimediabilmente minato le energie fisiche, ha saputo servire la Chiesa e la sua missione di evangelizzazione e di cultura in modo assolutamente impagabile.
Noi amiamo pensarlo ormai come protettore dal cielo di un cammino che ogni giorno ci si rivela più impegnativo ma inderogabile.
(Fonte:
Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, Cultura Cattolica, 15 marzo 2014)
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