giovedì 29 luglio 2010

La pedofilia fa notizia solo quando è legata ai sacerdoti

La pedofilia è un crimine che fa notizia solo quando è legato agli abusi commessi dai sacerdoti. E' il commento amaro di don Fortunato Di Noto, pioniere nella lotta alla pedofilia e fondatore dell'associazione Meter (www.associazionemeter.org), che da oltre 20 anni si batte in prima linea contro questa piaga sociale.
“La cosa più impressionante – afferma il sacerdote di Avola in una intervista ad h2onews.org, accennando agli scandali che hanno investito la Chiesa – è che si sia parlato di pedofilia del clero ma non si sia parlato ad esempio della pedofilia come fenomeno mondiale. E il fenomeno mondiale degli abusi sessuali è sotto gli occhi di tutti”.
Esistono, infatti, in tutto il mondo movimenti politici pedofili, e una lobby pedocriminale che attraverso lo sfruttamento sessuale ma anche la vendita di video, foto e gadget ha creato un giro di affari che va dai 2 ai 13 miliardi di euro l’anno, per un totale di 200.000 minori coinvolti.
Inoltre, secondo quanto più volte denunciato da don Di Noto, la Rete ha portato a una vera globalizzazione del fenomeno della pedofilia, che ha ridisegnato la mappa del turismo sessuale tradizionalmente legato ai paesi del Sudest asiatico.
Infatti dall'analisi delle 1.560 segnalazioni – in tutto 7.240 gli indirizzi (siti e riferimenti) - inoltrate nel 2009 dall'associazione Meter alla Polizia Postale e alle Polizie estere, gli USA risultavano in testa con il 23% del totale, tallonati dalla Russia a quota 22%, al terzo posto l’Europa con il 15%.
“Quello che mi impressiona e quello che in fondo fa la differenza – ha commentato ancora don Di Noto – è che i quotidiani, probabilmente molto indirizzati dalle lobby della comunicazione, hanno voluto parlare di più di questo che non parlare della gravità della pedocriminalità, della gravità dello sfruttamento sessuale dei bambini, della gravità del turismo sessuale sui bambini, della gravità della vendita dei bambini e della gravità dello stupro sui bambini”.
“Questa è la dimostrazione visibile e plateale di come certa stampa, mossa da certi tipi di lobby di pensiero, comunichi a volte notizie false, non verificabili, o anche strumentali”, ha poi concluso.

(Fonte: Zenit, 28 luglio 2010)

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