giovedì 27 maggio 2010

Da Vienna a Roma? Speriamo di no.

L'arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, che i media dipingono come fedelissimo di Papa Benedetto XVI, ultimamente sta facendo alla stampa dichiarazioni a dir poco sorprendenti.
L’ultima: ha detto di condividere "le preoccupazioni" del suo confratello mons. Paul Iby, vescovo di Eisenstadt nel Burgenland, il quale nei giorni scorsi si era detto a favore della revoca del celibato obbligatorio per i preti, giungendo ad affermare in una intervista al quotidiano austriaco Die Presse: "Per i preti sarebbe sicuramente un sollievo se l'obbligo del celibato venisse revocato".
Dato che c’era, Schönborn ha colto l’occasione per ribadire anche le sue accuse verso il cardinal Sodano: «"Quel che ho detto alla radio Orf lo ho ripetuto in un incontro 'off-the-records' con dei capi-redattori", ha detto il porporato in merito all'accusa di insabbiamento dell'inchiesta per pedofilia a carico del suo predecessore, il cardinal Hans Hermann Groer. "Ciò è poi stato pubblicato, sebbene si trattasse di un incontro 'off-the-records'. Ma rimango della mia opinione e non ho nulla da aggiungere a quello che ho già detto. E' così ed è stato detto tutto"» (Apcom, 18 maggio 2010).
Comunque, non è soltanto che Schönborn ha detto delle cose grosse. E' che queste cose – e qui sta il problema - continua a dirle. Ciò è veramente sorprendente!
Schönborn e il celibato: giusto parlarne...
L'arcivescovo di Vienna, cardinale Christoph Schönborn, ha detto di capire "le preoccupazioni" del vescovo del Burgenland Paul Iby, che nei giorni scorsi si era detto per una revoca del celibato obbligatorio per i preti. "Le preoccupazioni sollevate dal vescovo Iby sono le preoccupazioni di tutti noi", ha dichiarato Schönborn a una conferenza stampa, sottolineando però che ciò non vuol dire, tuttavia, che si debba necessariamente condividere le soluzioni prospettate. Le parole dell'arcivescovo, riportate dall'agenzia cattolica Kathpress, sono state pronunciate a una conferenza stampa in chiusura di un congresso delle comunità parrocchiali svoltosi lo scorso fine settimana a Mariazell. Schönborn, che conosce bene e da lunga data Joseph Ratzinger, è considerato piuttosto vicino al Papa. Iby aveva detto che la revoca del celibato obbligatorio per i sacerdoti sarebbe sicuramente una cosa positiva, e che la Chiesa cattolica dovrebbe anche riflettere, in una prospettiva più lunga, anche sull'ipotesi di aprire il sacerdozio alle donne. "Sono felice di vivere in una Chiesa dove esiste libertà di espressione e di opinione", ha detto Schönborn, anche se "non necessariamente" - ha aggiunto - condividerebbe tutti gli approcci presentati dal suo collega Iby.
Nel corso della conferenza stampa, ha affermato che ''è del tutto legittimo parlare di questi temi'' e che i vescovi anzi lo dovrebbero fare non solo in Austria ma a livello di Chiesa universale. L'intervento dell'arcivescovo è stato riportato dall'agenzia cattolica austriaca Kathpress. Nel corso del meeting dei consigli parrocchiali alcuni vescovi, fra i quali mons. Paul Iby, si erano pronunciati a favore dell'abolizione del celibato obbligatorio dei sacerdoti, era inoltre stata sollevato, in prospettiva, anche il tema delle ordinazioni femminili. ''Come vescovi - aveva affermato nel corso del dibattito mons. Alois Schwarz della diocesi di Carinzia -, noi vogliamo parlare del problema celibato e diciamo a Roma che questo tema è sul tappeto''.

(Fonte: Marco Tosatti, La Stampa, 24 maggio 2010)

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