Tutti sanno che la teoria evoluzionista afferma che l’uomo discende dalle bestie per un processo inarrestabile di miglioramento per gradi, durato milioni di anni. Così dalla scimmia si è passai all’homo erectus, all’uomo di Neanderthal, all’homo faber, all’homo sapiens. Secondo questa teoria, ci si attende un ulteriore miglioramento della specie; l’homo economicus, l’homo ludens, l’homo tecnologicus, ad esempio sono dei mostri per bravura in economia, nel gioco, nell’uso delle nuove tecnologie. Sono gradini verso il “super-uomo”, a cui certo prima o poi si arriverà. Purtroppo, però, anche le migliori teorie hanno, a volte, qualcosa che non quadra. Ad esempio, da qualche tempo si vede in giro un tipo di ominide che non si pensava mai possibile e che invece si va diffondendo a macchia d’olio. Ecco le sue note distintive:
* vive imboscato, con pochi legami con chi lo ha generato. Però è da questi che attinge i soldi;
* il maschio si distingue per la capigliatura: a cresta di gallo o a porco-spino, a cespuglio; i pantaloni stretti di sopra e larghi di sotto, a campana; bretelle a penzoloni a destra e a manca; occhi spenti e sigaretta in bocca; anelli al naso e diversi orecchini alle orecchie;
* la femmina si caratterizza per capelli dipinti a fantasia, occhi super-truccati, gonna strettissima o pantaloni abbassati tanto da mostrare la biancheria intima; seno all’aperto e ben visibile e poi un gran numero di piercing: alle orecchie, al naso, sulla lingua, tra i denti, sull’ombelico scoperto;
* estesi tatuaggi di serpi, draghi, segni zodiacali e bestie varie fanno bella mostra di sé su collo, braccia, dorso, spalle, per ricordare l’ascendenza ancestrale o per mostrare un feeling;
* sia il maschio che la femmina escono all’imbrunire e vanno subito nel branco. È qui che si ritrovano al naturale: sono se stessi e sono accettati;
* amano la notte e non sopportano la luce del sole;
* parlano in gergo o grugniscono, spesso urlano e gridano; non fanno discorsi;
* fumano molto, bevono Coca-Cola, birra o superalcolici, ma solo in compagnia, esperti in * cocktail strani e forti come bombe, con l’aggiunta di ecstasy e marjuana;
* portano in mano il cellulare, da cui non si staccano mai, col continuo tic tic dei messaggini;
* vanno allo sballo e si scatenano in discoteca fino al mattino, con luci rosse e nubi di fumo;
* si rintronano la testa con rumori assordanti e ritmi sconvolgenti ed eccitanti;
* si accoppiano, fanno sesso, ma senza restare legati, perché contro la libertà;
* hanno un solo scopo nella vita: divertirsi sempre e cogliere l’attimo fuggente per inebriarsi.
Non vogliono figli né responsabilità. Dovrebbero perciò estinguersi presto e invece si moltiplicano assai. Ormai l’Europa ne è piena, in paesi e città. Ora si pone il grande quesito: questo ominide è da annoverare come “Homo”? E di che tipo? Non certo “sapiens”, ma forse “insipiens” o meglio “demens”, viste le sue caratteristiche. Ma, come la mettiamo con la teoria evoluzionista di un progresso indefinito della specie? Poiché qui è evidente non un progresso, ma una degenerazione della specie. Povero Darwin! Ce n’è abbastanza per farlo rivoltare nella tomba.
(Fonte: Giuseppe Tagliareni, Petrus, 28 novembre 2009)
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