Nella
vicenda della presunte violazioni della privacy e della gestione dei dati
personali da parte di Facebook si aggiunge un nuovo capitolo. Un'inchiesta del
quotidiano Usa Today rivela infatti le ammissioni dei vertici del social
network di Palo Alto, che confermano il tracciamento degli utenti durante la
navigazione. Utilizzando i cookie Facebook riesce in sostanza a registrare gli
spostamenti dell'utente nella Rete, ed anche se non si è iscritti alla
piattaforma basta la visita ad una qualsiasi pagina del sito Facebook perché i
cookie vengano installati sul proprio computer.
In
questo modo - stando alle parole dei dirigenti di Facebook - il social network
ha creato un database di tutte le pagine Web visitate negli ultimi 90 giorni
dagli oltre 800 milioni di iscritti. Il sistema è noto ed è utilizzato da buona
parte dell'industria della pubblicità, ma da Palo Alto - dopo le accuse
provenienti da più fronti (l'ultima in ordine cronologico arriva dall'Agenzia
federale per la protezione dei dati di Amburgo) - smentiscono categoricamente
che lo scopo sia legato all'advertising. Queste le parole del portavoce di
Facebook Andrew Noyes:"Non abbiamo in programma di modificare l'utilizzo che facciamo di questi dati, l'azienda è in netto contrasto con i network pubblicitari che deliberatamente e clandestinamente tracciano gli utenti con lo scopo di creare profili dei loro comportamenti e di venderli a terzi o di utilizzarli per inserzioni pubblicitarie private".
I vertici della società californiana sostengono invece che il monitoraggio serve a Facebook per migliorare la sicurezza degli utenti (evitando ad esempio che utenti minorenni dichiarino il falso sulla loro età effettiva), per sviluppare applicazioni e per scopi statistici.
(Fonte:
Liquida, le voci del web, 23 novembre 2011)
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