giovedì 13 ottobre 2011

I neutrini, il Bosone e l'uomo della strada

Se voi chiedete all’uomo della strada quale sia l’ultima scoperta scientifica di cui è a conoscenza, vi citerà sicuramente i neutrini. L’uomo della strada sa di solito confusamente quello che gli dicono i media, e lo ricorda per un breve spazio di tempo. Poi altre notizie arrivano a bombardarlo e quelle saranno ciò che ricorda di più.
I neutrini che metterebbero in crisi la teoria della relatività di Einstein. Per qualche giorno non si è parlato d’altro (a parte le inchieste su Berlusconi). I neutrini più veloci della luce, osservati al CERN di Ginevra, in quel tunnel sotterraneo dove ci sono chilometri di macchinari e un esercito di ricercatori (3000!). In quel tunnel in cui sono finiti miliardi di dollari. Il tutto per osservare dei neutrini e le loro evoluzioni.
Sembrerebbe tutto consequenziale: uno spende uno sproposito, ma finalmente trova qualcosa che vale la pena di essere trovato. In tutta questa ricostruzione, però, manca un protagonista fondamentale, di cui, magicamente, non si sa più niente. L’uomo della strada deve aver sentito parlare dei neutrini, ma deve dimenticarsi (magari proprio grazie ai neutrini) del Bosone di Higgs o, se volete, della famosa “particella di Dio”.
Nessuno ricorda all’uomo della strada che tutti quei miliardi, che tutto quel gigantesco tunnel, che quel chilometrico serpente d’acciaio che è stato realizzato, che tutto ciò (e lo stuolo di ricercatori al seguito) serviva solamente e principalmente a realizzare la scoperta del secolo: trovare la particella che genera la materia, quella che avrebbe dovuto svelare il mistero che sta all’origine del cosmo (da cui il soprannome di “particella di Dio”, appunto perché la funzione del Bosone sarebbe stata appunto quella di mettersi al posto del Creatore).
Ora, pare che la particella non sia stata trovata e che, insomma, il grande esperimento dell’acceleratore Large Hedron Collider (27 Km di diametro) si sia concluso con un nulla di fatto. Questa, se permettete, è davvero una grande, grandissima notizia. Perché non ce la dice nessuno? Perché ci “distraggono” con i movimenti dei neutrini? Un po’ perché la gente (e gli sponsor) comincerebbero a chiedersi perché mai siano stati spesi migliaia di miliardi di dollari (la gente non capisce che la scienza cresce e impara anche dai suoi insuccessi); un po’ perché la cosa è in effetti imbarazzante: dopo aver pompato al massimo la storia della “particella di Dio”, dopo aver fatto di questa impresa (in modo assolutamente scorretto) l’ennesima crociata scientista e positivista contro il Creatore, aggiornando così il conflitto che si vorrebbe eterno tra fede e scienza, bisognerebbe riconoscere che anche stavolta il Creatore è sfuggito all’agguato e che il mistero resta. Soprattutto, che non è ancora affatto dimostrato da nessuno che la materia viene dalla materia.

La notizia è importante e andrebbe divulgata e commentata. Invece c’è un assordante silenzio.
Tutto ciò mi diverte e mi fa ripensare a quel pezzo che pubblicai qui nel settembre del 2008, esattamente tre anni fa. Ve lo ripropongo in parte. Magari vi divertirete anche voi.
«Gli uomini vogliono scoprire il Grande Segreto. E' giusto che ci provino. Ma noi sappiamo già come andrà a finire: il Bosone di Higgs non verrà trovato. I 3000 scienziati che affollano il Cern di Ginevra in questi giorni, dovranno presto rimettere in frigo le bottiglie di champagne. La nuova Torre di Babele diverrà come un cumulo di pietre inservibile, inutile. Saranno stati buttati sforzi enormi ed enormi risorse.
Ricordatevi di questa profezia: sarà un flop. E sapete perché? Perché si sta cercando nella direzione sbagliata e con un'errata impostazione filosofica, un'errata visione del mondo. Cosa c'entra la filosofia con la scienza? C'entra eccome! Se ho, per esempio, una rigida impostazione materialistica (posizione filosofica comune a moltissimi scienziati) sarò convinto che tutto è materia e tutto dipende dalla materia. E cercherò affidandomi alla materia.
E' precisamente quello che sembra esserci alla base dell'intuizione di Higgs: se gli atomi esistono e un pezzo di materia si tocca e in mano ci pesa, a farla pesare potrebbe essere una particella speciale che è dentro tutti gli atomi. Appunto quella "particella speciale" che al Cern si propongono di catturare. Dalla materia la materia. Non si scappa. Gli scienziati hanno la loro idea molto materialistica dell'atomo. Il problema è che forse non è l'idea giusta.
E' un po' quello che avviene con l'evoluzionismo, il cui rigido dogma è che tutto l'esistente è come è in quanto risultato di una combinazione di materia, caso e selezione naturale. Risultato: non si trovano gli anelli di congiunzione tra le varie specie. Anche lì gli scienziati stanno cercando il loro "bosone”, ma non lo trovano. E non lo troveranno mai.
Forse la scienza tornerà a procedere sul suo affascinante sentiero che porta al segreto di ciò che esiste, solo a patto che riesca ad uscire dal tunnel del materialismo. Invece di pensare etsi Deus non daretur, dovrebbero partire dall'ipotesi etsi Deus daretur. Nulla si crea? Certo, a meno che non intervenga un Creatore. Forse se gli scienziati recuperassero una visione del mondo che esce dagli angusti limiti della materia, che li sfonda e si apre su altre dimensioni, forse potrebbero fare delle scoperte molto interessanti.
Un tipo singolare, un fisico decisamente sui generis, uno sconosciuto al gotha degli scienziati (ma se pensiamo alla vicenda di Einstein faremo bene a non dare troppo peso all'autorità del mondo accademico ufficiale), un tale Massimo Corbucci, che tra l'altro vive dalle mie parti, ha fatto la profezia che ho prima esposto e che riassumo così: la particella di Dio non può essere trovata, né estratta, semplicemente perché non c'è. Al suo posto c'è un "buco".
Per spiegarlo Corbucci usa l'immagine di un cesto di arance rosse e gialle e ci dice: "Pensate che tutte quelle rosse si assestino da una parte e tutte quelle gialle dall'altra, e che nella zona di mezzo, per qualche misteriosa ragione, le arance dei due colori non riescano a star vicine, come se si frapponesse qualcosa che occupa spazio e che però non si vede”. Bene, quel qualcosa che occupa spazio e però non si vede nel nucleo dell'atomo sarebbe la particella di Peter Higgs.
Insomma, al centro della materia ci sarebbe un vuoto, una voragine aperta sull'abisso dell'universo. Ed è come se questo enorme "foro" fosse accerchiato dalle particelle (le arance) che costituiscono l'atomo, tanto da rimanervi "imprigionato" dentro. Al centro non c'è una particella materiale, ma il vuoto. E c'è un mondo fisico "di qua" dal vuoto e poi l'"aldilà", "lo specchio di Alice nel paese delle meraviglie che contiene tutte le informazioni "progetto" di tutto ciò che è reale di qua".
Le implicazioni, se si segue questa strada, diventano straordinarie. Ma a Ginevra si sta seguendo un'altra strada.
Non prendete sotto gamba la profezia e la teoria di Corbucci. E quando sentirete che il famoso LHC ha fatto fiasco, ricordatevi di queste righe. E cominciate a pensare che forse tutto dipende veramente da un misterioso "foro" che è nella materia e che la mette in contatto con un Altrove».

(Fonte. Gianluca Zappa, La Cittadella, 10 ottobre 2011)


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