Segnaliamo la risposta che sul Corriere della Sera del 25 ottobre il cardinal Carlo Maria Martini ha dato alla richiesta di un lettore che chiedeva consiglio sulla lettura dei «grandi teologi contemporanei».
L’ex arcivescovo di Milano ha elencato i seguenti nomi: «Blondel, Danielou, de Lubac, Congar, Chenu, Bouillard, Benoit, Guardini, Urs von Balthasar, Rahner, Cullmann, Colombo, Moioli. Io ricorderei anche Teillhard de Chardin e moltissimi altri. A lei l’imbarazzo della scelta».
Giusto. Qui arriva l’imbarazzo: chi potrebbe ancora esserci tra questi «moltissimi altri?». Umberto Eco no, perché, sebbene acuto, non è un teologo. Ignazio Marino no, perché, sebbene coautore di diversi volumi col cardinale, non è ancora teologo. Forse uno che potrebbe non sfigurare nella lista è Eugenio Scalfari, il fondatore di Repubblica che è solito parlare con Io e Dio. Uno che conosce bene la teologia, tanto da squalificare Joseph Ratzinger come un «pensatore modesto». Ratzinger? E chi è questo Ratzinger che non c’è nemmeno nella lista di Martini?
(Fonte: Tempi, 10 novembre 2009)
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