martedì 24 novembre 2009

Le “allegre teologie” contemporanee: Fra Alberto Maggi

Teologo cattolico e frate dell'Ordine dei Servi di Maria. Direttore del Centro Studi Biblici. «G. Vannucci» di Montefano (MC). Cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni radiofoniche e televisive e conferenze in Italia e all’estero. Ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche «Marianum» e «Gregoriana» (Roma) e all’«École Biblique et Archéologique française» di Gerusalemme.
Alcuni passaggi della sua “allegra teologia”: ...
Ancona 12 maggio 2009 ad una conferenza dello UAAR a tema “Il Dio che non c’è”: (..) è necessario eliminare dal concetto di Dio tutte quelle scorie che tradizioni, superstizioni, devozioni hanno accumulato sul suo volto rendendolo irriconoscibile.
Palermo 21-22 marzo 2009, al Sesto incontro seminario biblico: (…) nel giro di pochi anni, dalla teologia della liberazione si è passati alla teologia della riesumazione: si riesumano cadaveri, si riesumano dalla naftalina paramenti, teologie che si speravano defunte, dimenticate, ormai perse nel museo dell’inutile. (…) La chiesa oggi possiede oro e argento e non solo è incapace di alzare quelli che non camminano ma fa inciampare quelli che stanno camminando.(…) Sembra che le persone, per vivere la spiritualità debbano rinunciare alle parti importanti e costituenti della propria esistenza: l’affettività, la sessualità… E dunque la morale cattolica si fa estremamente rigorosa su quegli argomenti sui quali Gesù non ha mai aperto bocca; Gesù non ha mai parlato di sesso e di sessualità. (…) altro libro che influì negativamente nella spiritualità fu l’Imitazione di Cristo. Qui si leggeva, pensate che allegria: “la mattina fa conto di non arrivare alla sera. E quando poi si fa sera non osare sperare l’indomani. Sii dunque sempre pronto”. E poi “quando ti alzi la mattina non sai se arrivi alla sera e la sera non sai se arriva domani”. Tutto ciò ha creato delle turbe religiose, delle turbe psichiche. (…) Oggi possiamo chiudere questa squallida pagina grazie al concilio vaticano che ci ha invitato a riscoprire nei vangeli la sorgente della fede, la sorgente della spiritualità, la sorgente della predicazione. (…) nell’antica spiritualità era Dio che assorbiva l’uomo, assorbiva le energie dell’uomo e l’uomo doveva orientarsi verso Dio. Nella nuova spiritualità è invece Dio che chiede di essere accolto dall’uomo. (…) Quindi quello che motiva la vita e l’insegnamento di Gesù non è tanto quello che offende Dio, il peccato, ma quello che offende l’uomo l’ingiustizia. (…) L’invito di Gesù è, invece, assomigliare al Padre, come? Attraverso la pratica della misericordia: siate misericordiosi come misericordioso è il padre vostro. Mentre la santità non è alla portata di tutti (chi può vivere la propria esistenza con tutte quelle preghiere, con tutte quelle devozioni, con tutte quelle rinunce?), la misericordia si. La misericordia è alla portata di ogni persona. Perché essere buoni fino in fondo, questo è possibile a tutti. (…) ci sono in noi degli aspetti negativi, difetti, atteggiamenti negativi, di questi non siamo noi che ci dobbiamo preoccupare. La nostra unica occupazione, ci chiede Gesù: occupatevi e preoccupatevi del bene degli altri. I nostri atteggiamenti negativi, penserà Lui ad eliminarli. (…) le autorità religiose sono le prime a non credere nella dottrina che impongono. E la impongono proprio perché sanno che non è credibile. Perché un qualcosa si deve imporre? Se qualcosa si impone, significa che non è qualcosa di buono. Quando qualcosa si impone, significa che non è riconosciuta come qualcosa di positivo. (…) Non chi guarda indietro è in sintonia con il Signore ma chi con lui e come lui va verso il futuro con e per i fratelli.
Cefalù 13-16/11/2008 intervento “Chiesa del concilio dove sei?”: (…) E pensate l’idea tremenda che ha frustrato l’esistenza di tante generazioni, che ha impedito alle persone di vivere pienamente la propria vita, la propria affettività, gioiosamente la propria sessualità: per paura di cosa? La paura dell’inferno! Finalmente! Fosse soltanto per questo la nuova traduzione è meritevole! nella nuova traduzione (oh, della Conferenza Episcopale Italiana, eh!) è sparito l’inferno. Non c’è più l’inferno. Ah! Che respiro. Fosse soltanto per questi due aspetti, valeva la pena di questa traduzione.
Ora sì che siamo liberi… di fare quello che ci pare, l’importante è che siamo buoni, ognuno a modo suo. Ma allora cosa è il Bene?
– Dalla Lettera Enciclica “Caritas in Veritate” (Benedetto XVI): Sono consapevole degli sviamenti e degli svuotamenti di senso a cui la carità è andata e va incontro, con il conseguente rischio di fraintenderla, di estrometterla dal vissuto etico e, in ogni caso, di impedirne la corretta valorizzazione. In ambito sociale, giuridico, culturale, politico, economico, ossia nei contesti più esposti a tale pericolo, ne viene dichiarata facilmente l'irrilevanza a interpretare e a dirigere le responsabilità morali.
– Dalla Lettera Enciclica “Fides et Ratio” (Giovanni Paolo II): Un'espressione oggi diffusa di tale tendenza fideistica è il «biblicismo», che tende a fare della lettura della Sacra Scrittura o della sua esegesi l'unico punto di riferimento veritativo. Accade così che si identifichi la parola di Dio con la sola Sacra Scrittura, vanificando in tal modo la dottrina della Chiesa che il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ribadito espressamente. La Costituzione “Dei Verbum”, dopo aver ricordato che la parola di Dio è presente sia nei testi sacri che nella Tradizione, afferma con forza: «La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa. Aderendo ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera costantemente nell'insegnamento degli Apostoli». La Sacra Scrittura, pertanto, non è il solo riferimento per la Chiesa. La «regola suprema della propria fede» infatti, le proviene dall'unità che lo Spirito ha posto tra la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa in una reciprocità tale per cui i tre non possono sussistere in maniera indipendente.
PS: gli interventi di Fra Alberto sono stralci, invito alla lettura integrale per approfondire. Materiale on-line c'è n'è molto su cui continuare allegramente queste considerazioni.

(Fonte: Parati semper blog, novembre 2009)

1 commento:

Gianandrea ha detto...

Ho trovato oggi questo blog in quanto cercavo materiale su alberto maggi di cui ho sentito un commento a dir poco demenziale in tv.
Penso frequenterò questo blog in quanto ritengo ci sia, per me, molto da imparare qui.
Sarei per contro lieto se potesse visitare il mio piccolo blog sul pensiero cristiano.
Un caro saluto.