giovedì 17 dicembre 2009

I cattolici in politica? Non si distinguono. Bindi come Di Pietro

Rosy Bindi esprime solidarietà al premier Silvio Berlusconi "piena e senza ombre", ma invita anche il Presidente del Consiglio a “fare la sua parte per mettere fine a un clima di scontro politico e istituzionale di cui anche lui ha non poca responsabilità”.
“Questi gesti - dice Bindi prima in una intervista alla Stampa e poi a Sky Tg 24 - non possono mai essere giustificabili, anche se possono essere spiegabile. E va espressa sempre condanna della violenza, sia pure ad opera di uno squilibrato, con la massima fermezza. Berlusconi però non è soltanto una vittima. Del clima di scontro politico e istituzionale avvelenato è anche lui responsabile, con gli attacchi violenti e ripetuti che sta portando contro le massime Istituzioni di garanzia, contro la Magistratura, contro chi non la pensa come lui”.
Berlusconi, ha sottolineato, "è vittima del un gesto isolato di una persona psicologicamente fragile che - è del tutto evidente - non ha mandanti né morali né costituzionali. Se si vuole fare una onesta riflessione sul clima politico tutti devono sentirsi responsabili. Anche il presidente del Consiglio e la sua maggioranza che da mesi cercano di dividere il Paese con pesanti attacchi al presidente della Repubblica, alla Corte Costituzionale, alla magistratura e a Parlamento". Ora, ha aggiunto, "auguro al presidente del Consiglio una pronta guarigione e spero che ciascuno faccia la propria parte per ristabilire le condizioni di un confronto democratico, senza demonizzazioni reciproche, per affrontare i gravi problemi economici e sociali del Paese".
Ammesso e non concesso che le considerazioni della Bindi abbiano un fondo di verità, era proprio il caso di sbatterle in prima pagina? Un po’ di buon senso ( e di carità cristiana!) non consigliava forse di smorzare i toni, di essere più cauti e signorili, senza voler ad ogni costo puntualizzare, rintuzzare, chiamare a corresponsabili, (ma la gente ha occhi e orecchie, signora Bindi!) tutti, sempre e comunque, con quel tono indisponente da prima della classe, pensando e cercando con questo un’auto-assoluzione? Perché quando parla di certi argomenti e di certe persone il suo sguardo è così carico di odio? Eppure il suo passato di cattolica impegnata dovrebbe averle insegnato qualcosa! O faceva manfrina anche allora? Certi ruoli da prima donna, certe sceneggiate ridicole e insulse, sono prerogativa di un Di Pietro, che ormai è considerato da tutti un “minus habens”, un giullare di corte: le lasci a lui! Dimostri, quando tocca a lei, quel pizzico in più di fair play che lei stessa giustamente pretende dagli altri nei suoi confronti. Non crede che tutto ciò la renderebbe più “donna” e più “cristiana”?
Ovviamente, di fronte alle sue esternazioni sottese di un malcelato odio, le reazioni sono state dure ed immediate.
“Le dichiarazioni di Rosy Bindi lasciano esterrefatti, perché sono ancora peggiori di quelle di Di Pietro”, dichiara Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. “Che la Vicepresidente della Camera - prosegue - oltre che la Presidente del Pd, pronunci parole di questo tipo fa pensare che nella politica ci siano irresponsabili desiderosi di gettare benzina sul fuoco. Spero che Pierluigi Bersani voglia dissociarsi. Se non lo farà, sarà una pagina bruttissima per il Pd e per la sinistra italiana. Che altro deve succedere perché tra i dirigenti della sinistra si faccia strada un comportamento minimamente responsabile?”.
"Resto allibito di fronte alle parole di Rosy Bindi’’ dichiara il Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi. "’Definire il presidente Berlusconi artefice del clima d’odio e’ semplicemente una follia. Le prese di posizione del presidente del Partito Democratico sono la prova di quanto sia diventata barbara la politica e conferma da quale parte provenga il clima d’odio che si respira nel Paese’’.
"Sono sconvolta dalle dichiarazioni dell’on. Rosy Bindi, che sulla stampa oggi invita il premier Berlusconi a non fare la ‘vittima' in quanto artefice di un clima di odio. Sono parole gravissime che non solo disconoscono la tragicità dell’aggressione subita dal presidente del Consiglio ma ne danno addirittura una giustificazione politica e culturale". Lo dichiara la deputata Barbara Saltamartini, responsabile delle Pari opportunità del PdL. "Esternazioni di questo tipo - aggiunge - a mio avviso, pongono chi le fa al di fuori di ogni sistema democratico. Pensare, poi, che provengano dalla presidente del Pd, per di più una donna e di fede cattolica, non fa che aumentare lo sconcerto e la preoccupazione. Mi auguro - conclude - che l’on. Bindi rettifichi al più presto la sua scioccante intervista"

(Administrator da fonte: Quotidiano.net, 14 dicembre 2009)

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