Non posso mancare di riportare qualche annotazione in merito.
Si tratta di un pezzo che non mostra alcun rispetto per il Santo Padre. Si utilizza l'incidente della Messa di Natale per dimostrare la fragilità del Pontificato, argomento di per sé assurdo. Sarebbe come dire che l'attentato del 1981 ha pregiudicato il resto del Regno di Papa Wojtyla. Sappiamo che non è stato così...anzi!
Caro Damilano e cari signori del gruppo Espresso, non attacca! Il 2009 è stato l'anno più importante e significativo che la Chiesa abbia visto da decenni a questa parte. E' questo che da' fastidio? Ci dispiace tanto...
E' ovvio che un articolo del genere non può che farci imbestialire ma in fondo, proprio in fondo, può anche essere istruttivo.
Non dice cose nuove in realtà, ma conferma ciò che molti di noi pensano.
Non possiamo non concordare con Damilano quando scrive che il Santo Padre si disinteressa di giochetti politici e di cordate.
E' vero! Il Papa vola talmente alto da non sfiorare nemmeno le misere beghe interne ai Sacri Palazzi (ammesso che la "fonte" sia attendibile e che esistano davvero).
Il Papa scrive? E che cosa deve fare un Pontefice? Fare scrivere ad altri discorsi ed omelie?
Caro Damilano, noi Cattolici abbiamo bisogno di tornare all'ABC! Abbiamo bisogno del Papa che ci spieghi i fondamenti della nostra fede che abbiamo perso per strada o che nessuno ci ha mai fatto capire: senza distinzione tra clero e laici.
La lettera del Papa ai vescovi è stato infatti il documento più illuminante che un fedele abbia mai avuto la fortuna di leggere, paragonabile alle Lettere di San Paolo.
Li' c'è tutto Joseph Ratzinger.
Il Papa è solo? No! Milioni di fedeli sono con lui, pregano per lui, gioiscono e si preoccupano con lui e per lui. Il resto è fantapolitica condita di livore personale e di tanta saccenteria.
Preti, monsignori, vescovi e cardinali "oppositori" non contano proprio nulla, ma saranno giudicati (non da noi ovviamente!) nella misura in cui saranno stati capaci di stare in comunione con il Papa e non con i media.
Leggendo bene l'articolo si deduce che il vero obiettivo non è tanto Benedetto XVI (verso il quale comunque non si lesinano offese e cattiverie), ma il cardinale Bertone.
Al di là della simpatia o antipatia che la sua personalità possa infondere, le rane dalla bocca larga - che tanto amabilmente hanno parlato con Damilano, probabilmente chiedendo di rimanere anonimi - dovrebbero comunque guardarsi allo specchio e...finite voi la frase.
In tutta onestà non può che farmi piacere sapere che il Papa se ne infischia delle cordate, dei giochetti e dei ventilati intrallazzi. Per il resto, sciorinare i panni al vento quando c'è uragano, rimane pur sempre indice di grande stupidità.
Tutto ciò mi conferma che non ho sbagliato nel dedicare al Papa questo blog ed a riservargli un affetto filiale che nessuno potrà mai scuotere.
E voi, pattumiere ambulanti, raccoglitori dei miasmi gastrici di bocche spalancate, rigurgitanti il veleno di maldigerite situazioni personali, collettori voraci di cloache maleodoranti, andate pure avanti così, continuate con i vostri "retroscena" e le vostre cattiverie.
Personalmente volo più in alto, insieme al Papa e a tutti coloro che la pensano come lui e gli vogliono bene.
(Administrator da fonte Paparatzingerblog3, 30 dicembre 2009
(Administrator da fonte Paparatzingerblog3, 30 dicembre 2009
1 commento:
L'articolo di Damilano è piuttosto nauseante, ma da chi parla della Chiesa come di una multinazionale religiosa, non c'è d'aspettarsi altro.
Leggendolo però, mi sono ricordato di quanto disse un cardinale a quell'ufficiale napoleonico che gli annunciava l'imminente fine della Chiesa ad opera del Corso: "se non siamo riusciti noi a distruggerla in 18 secoli, non ci riuscirete voi in qualche mese".
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