giovedì 10 dicembre 2009

Lesbica eletta vescovo di chiesa episcopale

Una lesbica è stata eletta vescovo ausiliario dalla diocesi episcopale di Los Angeles. La decisione, che deve essere ratificata dalle altre 108 diocesi americane, rischia di scatenare nuove polemiche nella comunità anglicana sulla questione esplosiva del clero omosessuale. Mary Glasspool, 55 anni, di Baltimora, ha una relazione ufficiale con un’altra donna dal 1988. È il primo gay dichiarato a diventare vescovo episcopale dal 2003, quando la nomina di Gene Robinson del New Hampshire spaccò gli episcopali e favorì lo scisma di alcune congregazioni e 100mila fedeli confluiti in una nuova chiesa nordamericana.
La Glasspool è stata eletta con 153 voti dal clero e 203 dai laici insieme a un altro vescovo ausiliario, Diane Jardin Bruce: si tratta delle prime nomine di vescovi donne nella diocesi di Los Angeles. Un altro candidato gay, il reverendo John Kirkley di San Francisco, si era ritirato dalla corsa.
La Chiesa episcopale, che conta due milioni di fedeli, è legata alla teologia anglicana ma si considera a metà tra cattolicesimo e protestantesimo. A luglio aveva revocato la moratoria sulla nomina di vescovi gay, con un gesto conciliatorio verso l’ala progressista. «Sono molto eccitata per il futuro di tutta la Chiesa episcopale e vedo per la diocesi di Los Angeles un ruolo guida verso il futuro», ha dichiarato la Glasspool. Figlia di un prete episcopale, indossa l’abito talare da 27 anni.
La notizia dell'elezione della Glasspool è stata commentata con allarme dal primate della Comunione anglicana, l'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, il quale si è detto preoccupato per l'elezione a vescovo di una donna apertamente omosessuale. "L'elezione apre questioni molto serie, non solo per la Chiesa episcopale e il suo posto nella Comunione anglicana, ma per l'intera Comunione", ha spiegato l'arcivescovo in un intervento pubblicato sul sito in rete. Il processo di selezione del vescovo episcopaliano di Los Angeles è stato completato solo in parte, ha però ricordato Williams: "L'elezione deve essere confermata, o potrebbe essere rigettata, dai vescovi diocesani e dalle commissioni diocesane in carica". In ogni caso, ha spiegato il primate anglicano, tale decisione "avrà implicazioni molto importanti. I vescovi della Comunione hanno collettivamente riconosciuto che un periodo di cortese restrizione, riguardo alle azioni che possono essere contrarie al sentire della Comunione stessa, è necessario, se si vogliono mantenere i nostri legami di mutuo affetto".
La nomina di Los Angeles arriva dopo che gli episcopaliani - circa due milioni di fedeli negli Stati Uniti - nel luglio dello scorso anno hanno tolto il bando alla consacrazione di vescovi omosessuali, posto quattro anni fa. Divergenze su questo tipo di scelta si erano verificate già nel 2003, con la nomina del primo vescovo omosessuale, Gene Robinson del New Hampshire.

(Fonti: Quotidiano.net e Osservatore Romano, 6 - 8 dicembre 2009)

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