Esimio Presidente della Repubblica, Egregio Presidente della Camera, Illustre Presidente della Corte Costituzionale, mi rivolgo a voi, massimi custodi della Costituzione, delle Leggi e del Parlamento, per esortarvi a esercitare il vostro ruolo. Sono un cittadino della Repubblica italiana, ovvero un concittadino di base, un sovrano come tanti. Vi rivolgo un deferente e accorato appello sapendovi così solleciti a difendere la Legalità, le Regole e la Costituzione.
Avrete appreso che la Corte dei conti ha certificato l'abnorme crescita del finanziamento pubblico dei partiti in Italia; finanziamento che un referendum cancellò con largo consenso popolare e che invece non solo fu ripristinato sotto altra forma, ma è addirittura cresciuto del 270% nell'arco di appena cinque anni. I partiti che alle ultime elezioni hanno documentato spese per 136 milioni, riceveranno un rimborso con i soldi nostri di 503 milioni di euro. Quattro volte le spese documentate. Questo sfregio non è materia di preoccupazione per le Signorie Vostre che presiedete i massimi organi dello Stato e vegliate sull'osservanza estrema delle Leggi, della Costituzione e del Parlamento?
Si è appreso inoltre che sarà protratto con il fattivo intervento del Presidente della Camera, il finanziamento pubblico ai quotidiani di partito, anche fittizi, che costituisce una duplice violazione sia del finanziamento pubblico dei partiti bocciato dagli italiani, che delle elementari regole del mercato, della libertà di stampa e della parità dei diritti nell'informazione.
Sapete poi che nella nostra Costituzione è previsto il diritto elementare del popolo sovrano di scegliersi i propri rappresentanti. Non ritenete che la legge in vigore che cancella ogni designazione del candidato, mediante la preferenza o il collegio uninominale, sia una palese violazione di un diritto costituzionale fondamentale? Perché non sollevate il problema in veste di Custodi della Costituzione o di massimi rappresentanti del Parlamento per ripristinare la legalità e la democrazia del nostro sistema elettorale?
Non pensate che la designazione dalla cupola dei partiti del Parlamento intero mortifichi il Parlamento stesso molto più dei decreti legge governativi o del ricorso al voto di fiducia? Non rischiate di avallare, voi Capo dello Stato e Presidenti delle Camere, la riduzione del Parlamento ad aula sorda e grigia o a succursale periferica di un'oligarchia? Non è incostituzionale ridurre i rappresentanti del popolo sovrano a dipendenti nominati o revocati dai Sette Satrapi di Partito?
E ancora. Non pensate che sia vostra competenza sollevare la necessità di regolare la Rete, di stanare le sacche di illegalità, le violazioni e le incitazioni alla violenza che si celano in siti, blog e Facebook, sollecitando una severa regolamentazione che impedisca l'imbarbarimento tecnologico della nostra società? E poi non vi preoccupa, voi patrioti della Costituzione, la violazione continua della Costituzione in tema di tutela della famiglia, riconosciuta dalla Carta come il fondamento della nostra società, o del diritto alla vita, così calpestato?
Non suscita la vostra autorevole preoccupazione lo sconfinamento sistematico ed eclatante del potere giudiziario negli ambiti che attengono al potere esecutivo e al potere legislativo? Non vi crea alcun problema di legalità la deviazione dai compiti istituzionali come ad esempio la trasformazione dell'organo di autocontrollo della Magistratura, il Csm, in organo di autodifesa della medesima, come si può palesemente dedurre dall'assenza di interventi censori verso i magistrati e dall'abbondanza di interventi censori verso chi critica gli abusi della Magistratura?
Non preoccupa la vostra sete di legalità che la Cassazione dichiari reato fare la linguaccia a chiunque e assolva invece chi insulta come buffone il presidente del Consiglio, rilevando anzi la sua utilità sociale? O che l'osceno, il blasfemo e la bestemmia siano ammessi, mentre alcune opinioni politicamente scorrette siano reati?
Non merita una denuncia dei Massimi Garanti delle Leggi il tasso esagerato di reati impuniti e di processi inconclusi, il ritardo abnorme della giustizia, l'immunità dei medesimi magistrati che da ministri della legge sono diventati legibus soluti? Quanti diritti riconosciuti dalla Costituzione, e quanti doveri sanciti dalla medesima, quante leggi decise dal Parlamento o volute da referendum popolari, sono violati in modo sistematico e palese senza suscitare il vostro sdegnato intervento in veste di garanti delle Leggi, di custodi della Costituzione o di massimi rappresentanti della sovranità popolare e del potere legislativo? Non limitatevi a chiedere di abbassare i toni, alzate invece voi il tono della democrazia, dei diritti e della legalità.
Approfittando della convalescenza del presidente del Consiglio che di solito occupa la scena, oscura tutti e attacca molti, approfittando del doloroso souvenir che gli hanno stampato in faccia e che frena le sue debordanti esternazioni, favoriti infine dal clima natalizio che induce alla buone azioni, perché non destinate i vostri prossimi discorsi pubblici, i vostri messaggi di fine o inizio anno alla Nazione, le vostre prossime dichiarazioni a ripristinare la Costituzione, il rispetto delle leggi calpestate in ambiti così decisivi per la democrazia e per la vita del Paese? Possibile che il vostro unico problema istituzionale sia quello di contenere l'esuberanza del presidente del Consiglio, bacchettarlo o denunciare i suoi veri o presunti abusi alle regole, al Parlamento e alla Costituzione, quando ce ne sono di così palesi che passano col vostro autorevole silenzio-assenso? Possibile che l'unica minaccia alla legalità e alla costituzione provenga dal governo, quando viviamo immersi in questa diffusa illegalità di vertice, nel cuore delle istituzioni?
Nel caso perduri il vostro silenzio su queste vistose violazioni del dettato costituzionale e delle leggi, saremo autorizzati a ritenere che i vostri appelli e i vostri pronunciamenti non siano frutto del ruolo di Arbitri, Garanti e Custodi della Costituzione, del Parlamento e della Legalità; ma di lotta politica, di un conflitto tra poteri, di un disegno di parte per delegittimare e poi esautorare il governo eletto liberamente e democraticamente dagli italiani. Nutro fiducia natalizia che vi dimostrerete custodi dell'Italia e non del Palazzo.
(Fonte: Marcello Veneziani, Il Giornale, 20 dicembre 2009)
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