giovedì 22 ottobre 2009

Bocciatura della legge contro l’omofobia: altre considerazioni

La scuola di comunità, l’attività formativa di CL, ci sta insegnando che la circostanza vissuta senza il giudizio, il criterio per capirne il senso, non diventa esperienza, partecipazione arricchente, ma genera confusione. Come è vero! Un esempio eclatante è la bocciatura, al Parlamento Italiano, di un progetto di Legge contro l’omofobia.La Camera, con uno scarto di 50 voti, ha di fatto respinto l’aggravante in caso di aggressione ad omosessuali. Parliamoci chiaro: questo è un reato di lesa maestà, perché non ci si deve permettere di avanzare dubbi sul parere delle lobby gay, e quindi si scatena la sarabanda: manifestazioni in piazza, intervento della Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, che ha affermato: “L’Italia ha fatto un passo indietro”, la Onorevole Binetti ha ritenuto che la cosa fosse opinabile, gli Onorevoli Franceschini e Bindi la vogliono cacciare dal Pd, e la Onorevole Concia, Relatrice del provvedimento, sbotta: “nel Pd o io o la Binetti”.Calma; vogliamo diradare un poco la confusione, vogliamo chiamare le cose con il loro nome? Bene, allora: • Siamo proprio sicuri che aggredire un omosessuale, fatto incivile da riprovare severamente e sanzionare penalmente, sia più grave che aggredire una qualsiasi persona, magari anziana,o ad esempio un handicappato? Oppure è lecito rifletterci?• Siamo sicuri che sia giusto andare in piazza a pretendere di imporre che aggredire gli omosessuali è più grave che aggredire chiunque altro? Oppure, come al solito da parte delle lobby gay non è cogliere la palla al balzo per propagandare un’ideologia bella e buona?• La Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha commesso una indebita ingerenza dettata da superficialità ed approssimazione, non consentite a chi ricopre il Suo ruolo, quindi dovremmo pretendere le Sue scuse!• Perché tutti i TG pubblici e privati sono così proni alle lobby gay? I Politici aspirano ad accaparrarsene i voti, ma i TG?• La Onorevole Binetti ha ritenuto che la cosa fosse opinabile, ed ha optato per ripensarci. Visto che é generalmente definita teo-dem, perché i catto-com Bindi e Franceschini, tra gli altri, acriticamente proni al relativismo dominante, lo vogliono impedire? Per quale altro motivo, oltre a volersi accaparrare i voti gay?La controprova di quello che diciamo? Le valutazioni differenti, le perplessità sono trasversali agli schieramenti! Come detto poco sopra l’onorevole Binetti viene definita anche nei TG nazionali: teo-dem (nell’uso comune politico il Teo-dem è il cattolico integralista di sinistra contrario, ad esempio, ad una normativa specifica di tutela delle coppie di fatto); a questo punto perché gli onorevoli Franceschini i Bindi non sono definiti catto–com (catto-comunisti) quali oggettivamente sono? Sul blog dell’Associazione Culturale «Civiltà Laica» movimento di pensiero per il neo-illuminismo, possiamo vedere la corretta (si fa per dire) interpretazione di teo-dem, eccola: « si scrive Teo-dem, si legge razzista. L’esponente di punta del movimento teo-dem Paola Binetti ha finalmente tolto la maschera buonista e fatto vedere a tutti di cosa è capace pur di difendere il Vaticano, i suoi dogmi e ovviamente i suoi tanti privilegi». Del tutto superfluo commentare assurde farneticazioni di questo genere; ma allora perché l’ho riportato? Per due motivi; ciò illustra bene il relativismo dominante, che quasi sempre ha come obiettivo la Chiesa cattolica, perché di fatto nel mondo d’oggi è la sola voce autorevole, ed ascoltata, che ripropone, nel confronto culturale e sociale, la dignità umana e le sue conseguenze, ed inoltre “illustra” ancor meglio gli alleati di Franceschini e della Bindi, che a Loro piaccia oppure no.Una piccola nota a margine: la Signora Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i diritti umani, ha criticato ancora una volta la circostanza aggravante della clandestinità contestata agli immigrati irregolari che commettano un crimine. “E’ una discriminazione. (...) Per punire lo stesso reato, dovrebbero esserci le stesse regole per chiunque.” Ma come, non è esattamente il contrario di ciò che ha sostenuto a proposito della Legge sull’omofobia? Circa l’immigrazione nessuno vuol dire che importanti presenze all’ONU, tra cui non poche ONG anche cattoliche, compresa la Signora Navi Pillay, vogliono definire “aventi diritto asilo” tutti i potenziali immigrati. Quanti sono nell’Africa subsahariana? 50 milioni? Di più? Queste sono le reali dimensioni di questo immenso dramma umano, ma se si intende che debbano essere accolti tutti obbligatoriamente, abbiamo il coraggio di dirlo chiaramente e ragioniamoci, non lanciamo inutili accuse di discriminazione che inaspriscono inutilmente il confronto, cosa che almeno l’ Alto Commissario Onu per i diritti umani dovrebbe evitare di fare. (chiusa la nota a margine)A conclusione di questa nota sulle recenti vicissitudini di una proposta di Legge sull’omofobia nel nostro Paese, purtroppo c’è comunque una considerazione che fa sorridere, sia pure con grande amarezza, si intende. Stiamo litigando e facendo un gran parapiglia per nulla, proprio per nulla: quando la Corte europea di giustizia emetterà una sentenza in materia di lotta all’omofobia in base alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, volenti o nolenti, qualunque sia questa sentenza, ci siamo impegnati a riconoscerne l’obbligatorietà, anche contro la nostra cultura e le nostre tradizioni. E allora? Non avremmo cose più serie, come ad esempio questa, su cui riflettere, invece di accapigliarci per questioni di principio molto mal poste?In Europa le lobby gay sono altrettanto forti, se non ancor più che in Italia. Ricordo che al Parlamento europeo l’Intergruppo più numeroso è l’Intergruppo Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transessuali, Transgender. Inoltre a Vienna, dal 2008, ha sede l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

(Fonte: Cultura Cattolica, 16 ottobre 2009)

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