Mi diceva qualche giorno fa un amico: «Ci sono dei preti che a volte sostengono l’assoluta impossibilità di errori nella Bibbia mentre in altre occasioni affermano il contrario, ammettendo l’esistenza di una grande quantità di errori e contraddizioni. Cosa c’è di vero? [...]».
Una domanda che lascia trapelare poca dimestichezza con le problematiche bibliche, e che merita, proprio per questo, una risposta chiarificatrice. Ragioniamo un po’.
La Bibbia – dicono i ricercatori – è in assoluto il libro più trascritto nel corso dei secoli; basti solo pensare che si contano dalle 24 alle 25 mila trascrizioni (a mano), un numero spropositato se si fa il confronto con le trascrizioni di altri testi greci o latini famosi che tutt’al più raggiungono qualche centinaio di trascrizioni.
Questo, tra le altre cose, significa che è facile incorrere in qualche errore, nonostante la buona volontà e l’attenzione del copista amanuense. Ne faccio un cenno. Esistono errori di “aplografia” (dimenticare una consonante doppia e scrivere ad es. loto al posto di lotto); “dittografia” (è l’opposto: mettere una doppia dove c’era una sola consonante e scrivere ad es. notte invece di note); “fissione” (dividere involontariamente una parola, ad es. pescecane in pesce e cane); “fusione” (fondere l’ultima lettera di una parola con la prima della successiva, il contrario insomma di fissione); “metatesi” (scambiare la successione delle lettere in una parola, ad es. capra diventa carpa, trota torta, ecc); “omofonia” (scrivere una parola che ha stessa pronuncia ma significato diverso da un’altra, ad es. loro e l’oro).
Comunque, per vostra (e mia) “consolazione” vi dirò che gli studiosi affermano che più o meno il 98% del testo biblico corrisponde all’originale dopo che le tecniche moderne di indagine hanno scovato e corretto molti “errori”. C’è ancora da dire che l’inerranza biblica non riguarda l’ortografia, e nemmeno la storia, l’astronomia, le scienze, la cultura del tempo insomma, ma l’identità della fede cristiana: Dio c’è, è Creatore e Padre, è intervenuto nella storia di un piccolo popolo, si è incarnato, ecc. Insomma che la Bibbia dica che la terra è piatta e non rotonda, che è ferma rispetto al sole che le gira intorno, che la lepre è un ruminante, che Baldassar è re e figlio di Nabucodonosor (non era né re né figlio di Nabucodonosor), ecc. questo non c’entra con l’inerranza biblica.
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