Quanti erano a Roma a manifestare contro il governo liberticida? Gli organizzatori sparano 250.000 presenze. Le cifre ufficiali parlano di 25.000 persone. Non è una differenza da poco. Si tratta di due manifestazioni totalmente diverse, una riuscita, l’altra no. Eppure convivono tranquillamente. Anche questa è l’Italia dei misteri, signori.
Sono scesi in piazza per difendere la libertà. Avrebbero dovuto difendere la libertà di opinione e di espressione democratica, che un vero liberale non dovrebbe negare a nessuno, nemmeno ai nemici. Invece, proprio lì, a Roma, la libertà di esprimersi con un voto verrà negata. E loro saranno i primi a beneficiarne. Anche questa è l’Italia delle contraddizioni.
“Fantasiose ricostruzioni giornalistiche” vengono definite dalla Procura di Trani certe notizie apparse su un foglietto per lavandaie noto come “Il fatto quotidiano”. Intanto però sono apparse, intanto però i giornali e le TV non hanno parlato d’altro, intanto è scattata la gogna mediatica. Il Direttore del TG1 è stato trascinato nel fango senza che c’entrasse niente. Anche questa è l’Italia del Quarto Potere.
“Fantasiose ricostruzioni giornalistiche”. Intanto però Massimo D’Alema mostra di prenderle sul serio e ci costruisce sopra il teorema della solita “gravissima” intromissione del Presidente del Consiglio, che, come al solito, non ha tempo per occuparsi delle questioni che più importano agli italiani e si occupa invece solo delle cose che riguardano lui stesso. Teorema arcinoto, straripetuto, quasi ossessivo. Peccato che sia falso. Anche questa è l’Italia delle facce di bronzo e dei farisei, che dicono “parliamo d’altro”, ma poi parlano sempre delle stesse cose.
Torniamo alla piazza. Se la sono presa col Presidente della Repubblica. Hanno addirittura parlato di impeachment. Perché? Semplicemente perché non la pensa come loro e chi non la pensa come loro è notoriamente un nemico del popolo, della Nazione, della Verità e dell’Onestà. Questa è “L’Italia paese della Libertè Egalitè e del Gioca Giuè”, per citare Cristicchi, uno che se ne intende e che forse era in piazza anche lui.
Dopo la piazza, le notizie. Il listino di Formigoni è stato definitivamente riammesso. Il cazzuto Governatore della Lombardia aveva tirato fuori gli attributi e aveva dimostrato, documenti alla mano, come fossero stati usati due pesi e due misure. L’obiettivo era quello di farlo fuori a colpi di carte bollate. Aveva ragione lui. Ancora una volta la giustizia, la magistratura, gli organi di controllo vengono utilizzati a fini politici. Anche questa è l’Italia dove la legge non è uguale per tutti.
Una signora, intervistata dal TG1, oggi in piazza a Roma, ha detto che da giovane aveva sentito parlare di “regime” e che mai si sarebbe immaginata di sentirne parlare di nuovo. Deve essersi distratta un attimo, in questi ultimi anni. Il regime c’è, è bello solido, e mette in campo tutte le forze che ha a disposizione. Il meglio di questo regime era oggi in piazza con quella signora. L’Italia è in ostaggio di una potente cupola, sfacciata, prepotente e arrogante. Che domina coi suoi giornali, con le sue televisioni, con i suoi magistrati. Anche questa è l’Italia, “Paese anormale”.
(Fonte: Gianluca Zappa, La Cittadella, 13 marzo 2010)
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