giovedì 18 febbraio 2010

Uomini di Chiesa: una domanda angosciante

Mi sono imbattuto in un commento abbastanza tragico sui comportamenti del clero di oggi, così come emergono dalla triste realtà propostaci quotidianamente dai media.
È un’amara constatazione, lo sfogo di un cattolico che non sa capacitarsi del perché tante trasgressioni si possano essere concentrate in questi ultimi anni. Sono parole sofferte, che propongo alla meditazione dei lettori:
«Da cattolico praticante mi pongo una sconvolgente domanda. Non è che per caso stiamo vivendo in questi anni un predominio di satana contro la Chiesa di Cristo?
La domanda può sembrare una provocazione, l’esagerazione di un miope che non vede oltre il proprio naso. Ma dall’esame, anche se grossolano, di una serie di fatti e di andazzi recenti, penso che nutrire qualche dubbio sia più che legittimo.
Solo per restare negli ultimi anni cito quanto è emerso:
- casi di pedofilia pesante in Austria, vasta pedofilia negli USA, pedofilia in Canada, vasta pedofilia in Irlanda, emergente pedofilia in Germania, casi di pedofilia in Italia.
- uno stuolo preoccupante di religiosi consacrati che preferiscono ambienti femminili, in particolare quelli che esibiscono gonne corte e seducenti, piuttosto che le chiese e le sacrestie;
- preti che ingravidano donne sposate, o che addirittura stuprano pie donne e suore,
- vescovi che si dedicano a stregonerie (Milingo docet),
- religiosi maneggioni che inseguono apertamente il vile denaro e il successo personale sui media;
- religiosi a cui stanno a cuore, esageratamente, le prostitute da recuperare e da accudire, ma che poco si occupano della generale cura delle anime nelle loro parrocchie;
- preti che contrastano le direttive del Papa in materia di etica,
- preti che addirittura uccidono o si suicidano.
Vi è poi la gran parte dei sacerdoti che girano in abiti borghesi, esibendo al massimo dei microscopici crocifissi, peraltro sempre più nascosti, in modo da renderli ben difficilmente riconoscibili come "religiosi consacrati"; religiosi che troppo spesso preferiscono alla tonaca indumenti da straccioni, al pari dei contestatori più impegnati dei centri sociali; suore che al posto delle loro tradizionali divise “identificative del loro ordine”, indossano abiti civili a dir poco ridicoli. E non voglio continuare con gli esempi.
È comunque inutile continuare a girare intorno al problema e fingere di non vedere le degenerazioni esistenti. Vien quasi da pensare che nella selezione delle vocazioni, per anni la Chiesa abbia commesso errori macroscopici di valutazione, aggravati da un certo lassismo e permissivismo che ha completato questo quadro devastante.
Superficialità? Scarsità numerica? Le vocazioni sono poche, e quindi avanti tutta? Porte aperte indistintamente a tutti, anche ad elementi emotivamente instabili, con personalità ambigue, poco chiare? Non so: eppure il Papa aveva ben segnalato questo pericolo, aveva messo in guardia per tempo contro tali pericoli. Ma non sia mai : verba volant anche nella Chiesa?».
Coraggio, caro amico: ci rassicuri il fatto che a contrastare tali disastri abbiamo innumerevoli esempi di eroica santità, illuminata ed illuminante. Del resto, le forze del male (inferi) non “praevalebunt”!

(Administrator, 18 febbraio 2010)

2 commenti:

Semiur ha detto...

Da cattolica mi rifiuto di soccombere alla triste constatazione dei fatti, così dettagliatamente esposti. La tentazione è grande è vero, ma abbiamo la certezza che le tenebre non prevarranno...
Pertanto noi continuiamo a fare la nostra parte che è quella di pregare con il cuore Dio perchè ci dia sacerdoti... con un'eccezzione: che siano pure Santi!

Sursum Corda!

Roberto ha detto...

Il timore è che starà a noi di questo tempo toccare con mano l'apice della potenza malefica del diavolo. Penso ai miei figli e umanamente temo per quello che potrebbero vedere e vivere.
Prego con mia moglie perchè il Signore ci dia la capacità di indirizzarli al bene. Oggi è davvero difficile.
Preghiamo per la Chiesa e specialmente per i preti, perchè avremo bisogno di questi
ultimi, come punti di riferimento.