giovedì 25 marzo 2010

Cattolici, non votate la Bonino!

Candidata alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino da sempre è portabandiera di una politica che significa più individualismo, più ultraliberismo, più droga libera, più aborto, più eutanasia, più disgregazione della famiglia, più aperture ai matrimoni omosessuali, più sperimentazioni sugli embrioni, insomma, più tutto quello che un cattolico dovrebbe aborrire.
Emma Bonino è tutto questo, se ne vanta, e per questo si batte.
Darle dell’abortista non significa insultarla, ma anzi riconoscere un suo tratto distintivo, di cui è fiera. Quante volte l’abbiamo sentita dire che quella per l’aborto è stata una battaglia di civiltà? E quante volte l’abbiamo sentita dire, anche nel recente passato, che l’eutanasia è un atto di umanità?
Mandare alla presidenza della propria regione un personaggio di questo genere, per un cattolico è una vera e propria apostasia, un rinunciare alle proprie convinzioni, una resa senza condizioni. Non ci si può nascondere dietro un dito, stavolta. Non si può nemmeno dire che in fondo il voto amministrativo si basa sulle persone, più che sugli schieramenti, perché in questo caso è proprio la persona ad essere messa in discussione.
So per certo di politici del PD che, accolti nelle parrocchie, tengono incontri per portare voti ad Emma Bonino; ho avuto modo di riportare alcuni sondaggi svolti nelle parrocchie e nei centri sociali cattolici del Lazio che offrono un quadro inquietante di indifferenza, disinteresse e ignoranza, con percentuali significative pro Bonino.
E i parroci che dicono? I loro più stretti collaboratori? La direttrice della mensa Caritas di Viterbo, in questo senso, è tristemente famosa: è colei che ha dichiarato ad un giornalista del Foglio che voterà la Bonino perché “è una brava persona e sta dalla parte degli ultimi”. Le hanno chiesto che ne pensava della sua linea abortista. Risposta “bisogna rispettare le opinioni di tutti”.
Ecco, questo è un esempio lapalissiano e tragico di quella che si dice mancanza di chiarezza di giudizio diffusa nel mondo sedicente cattolico. E c’è purtroppo da credere che questi giudizi non verranno minimamente scossi dalle indicazioni dei vescovi.
Come cattolico non posso assolutamente giustificare la posizione preconcetta di tanta gente alla Rosy Bindi – che abbonda nelle sacrestie di tutta Italia, negli uffici di curia, nelle pompose commissioni diocesane – che pur di non prendere in esame l’alternativa, anche se valida ma suggerita dall’odiato Berlusconi, preferisce scendere a compromessi ingiustificabili con la propria fede cattolica; non riesco a capire il cattolico che non ha ribrezzo, un sincero ribrezzo, nel mettere la croce sulla scheda elettorale con la quale consegnerà la Regione Lazio ad Emma Bonino. La quale, se è vero che è una persona onesta e coerente, non perderà tempo a trasformare la nostra Regione in un laboratorio politico anticristiano.
Dove sbaglia il cattolico che vota Bonino? Nel fatto che mette al primo posto, nella sua scala di valori, l’onestà e la predilezione per gli “ultimi”! Sono due cose importanti, ma che non possono stare al primo posto.
Nella storia del cristianesimo vi sono stati molti onesti, poveri e “puri” (i catari, per esempio), che furono combattuti duramente dai cattolici. Non perché non fossero “brave persone”, ma perché diffondevano una pratica ed un pensiero radicalmente anticristiano. Cosa ce ne facciamo di una “brava persona” che incoraggia aborto ed eutanasia? Cosa ce ne facciamo di una persona che sta dalla parte di tutti gli “ultimi”, purché non siano i bambini nel grembo della madre? Cosa ce ne facciamo di una persona che proclama il relativismo, il nichilismo, il “fai quello che ti pare”, anche se questo significa lasciare la gente nella propria disperazione? Che ce ne facciamo di una persona che si batte per i “sacrosanti diritti” di una coppia omosessuale, magari anche quello di adottare figli? Che senso ha sostenere un pensiero eretico, che ribalta dalle fondamenta la cultura e la civiltà cristiana?
Per questo la scelta, per un cattolico che deve fare i conti con la propria coscienza, è una sola: non votare Emma Bonino.

(Fonte: Administrator, 24 marzo 2010)

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