L’ultimo libro di Emilio Biagini, ex accademico che conosciamo per la sua trilogia "Il prato alto" sulla storia dell’Austria a partire dal Pleistocene. Ora punta il dito contro la "Malascienza. L’impostura di Lucifero". E gli impostori dello Scientismo: parti delle scienze naturali sono esposte a pesanti condizionamenti di lobbies che mirano a dirigere il mondo secondo i loro piani
«Avevano
cominciato col dire che l’universo è eterno, in modo da poter fare a meno del
Creatore. Avevano cominciato col dire, e insistono pure, che l’evoluzione
darwiniana è provata al di là di ogni dubbio. Avevano cominciato col dire che
l’ambiente è delicato e in pericolo per colpa dell’uomo, e continuano a dirlo.
Avevano cominciato col dire, e dicono ancora, che sulla Terra siamo troppi...».
Inizia
così l’ultimo libro di Emilio Biagini, ex accademico che conosciamo per la sua
trilogia Il prato alto sulla storia dell’Austria a
partire dal pleistocene. Ora punta il dito contro la Malascienza.
L’impostura di Lucifero (Solfanelli, pp. 568, €. 32). E gli impostori
dello Scientismo: «Non chiamateli atei: tutti hanno un “dio” da adorare.
Infatti idolatrano se stessi, la natura, gli animali, i propri vizi, il
diavolo, il “grande architetto”; tutto idolatrano, tutto adorano, eccetto Dio».
Costoro «invocano quello che chiamano “la scienza”, credendo di poter
dimostrare che la Parola di Dio è “sbagliata”, e loro, invece, “sanno”». Ma
attenzione: «Tale è la loro fragilità che una sola Ave Maria (detta liberamente
e senza obbligare nessuno) in un’austera (si fa per dire) aula universitaria,
basta a scatenare reazioni scomposte, travasi di bile, interrogazioni parlamentari
e striscianti scuse del “magnifico” (si fa per dire) rettore».
La
loro guerra parte da lontano, lontanissimo. «Dai loro frutti li riconoscerete», dice il Vangelo. Ma a loro
non interessa; sgonfiato un mito eccone un altro. «Ecco le blaterazioni della scuola
di Francoforte, che, in previsione del fallimento marxista, propugnò
l’estensione della lotta di classe ad ogni possibile relazione: “vietato
vietare”, femminismo, gender, terzomondismo, indigenismo, ambientalismo,
animalismo, veganesimo, piantismo». Razzismo, new entry. Poi, per
sicurezza, «berciarono: “Tutto è relativo! Tutto è relativo!” Chi altro poteva
riuscire se non loro? Se le loro ardite elucubrazioni avevano fallito,
significava che nessuno era in grado di “riuscire”». Il comune denominatore?
«L’odio verso tutto ciò che è ordinato, naturale, normale. Vietato usare la
stessa parola “normale”, perché sarebbe “discriminatoria”». Ma è il solo
denominatore, perché neanche tra loro si amano.
«La
doppia elica del Dna fu dimostrata per la prima volta mediante diffrattografia
ai raggi X
dall’ebrea inglese Rosalind Franklin, morta di cancro nel 1958, a trentotto
anni, per eccessiva esposizione ai raggi X stessi, ma il merito della scoperta
toccò invece a James Watson e Francis Crick, che avevano visto la foto ai raggi
X della struttura ad elica ottenuta dalla Franklin e presentarono l’idea,
ottenendo il Nobel per la medicina nel 1962». Ma sono tutti così? No: «La
forzatura dei dati scientifici è praticamente impossibile nelle scienze esatte,
in matematica, in fisica, in chimica, ma parti delle scienze naturali sono
esposte a pesanti condizionamenti di lobbies che mirano a dirigere il mondo
secondo i loro piani, ed è più difficile smascherare le frodi: casi classici
sono l’evoluzionismo darwiniano e l’ambientalismo. Le cosiddette “scienze
umane”, poi, sono l’arena dove si contorcono idre a dieci teste d’ogni forma e
colore». E poi, «un odio isterico, ossessivo, livido, maniacale, contro la
Chiesa». Piccoli uomini, «gli scientisti lanciano vibranti esaltazioni del
metodo scientifico, in difesa della “dignità della scienza”, cioè la loro dignità,
i loro seggioloni, i loro stipendi, i loro viaggi
a spese dei contribuenti». Ogni tanto qualcuno cade e viene divorato dagli
altri Uruk-hai, ma subito ricominciano con l’inseguimento agli Hobbit.
(Fonte:
Rino Camilleri, LNBQ, 3 maggio 2021)
Malascienza.
L’impostura di Lucifero - La Nuova Bussola Quotidiana (lanuovabq.it)