sabato 3 luglio 2010

L'Occidente di Mons. Fisichella

La sfida è titanica, ma è unanime il consenso sul fatto che Papa Benedetto XVI abbia scelto l'uomo giusto al posto giusto. La nomina di monsignor Rino Fisichella al neoistituito Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione riscuote gli applausi di tutti. Fin dall'inizio del suo pontificato, Ratzinger ha puntato molto sulla rievangelizzazione dell'occidente secolarizzato. La Chiesa è universale, e i nuovi mondi in via di sviluppo offrono sfide incredibili sia per le enormi difficoltà che pongono, sia per la basilare questione di carità verso una massa di persone che soffrono, ma sia anche per la ricchezza di fermenti ed entusiasmo che si slanciano dai Paesi di recente cristianizzazione. Eppure il cuore della sfida è ancora lì, nel vecchio mondo, nell'Europa e nel Nord America. Senza tornare a consolidare questa roccaforte che ancora traccia la strada al resto del pianeta la Chiesa sarebbe più debole, più fragile. E proprio in queste nostre terre la Chiesa cattolica paga il dazio di una serie di battute d'arresto, l'ostilità della secolarizzazione, l'avanzata del pensiero debole, nonché, sono recenti riflessioni che il Papa ha ripetuto spesso, le ferite causate da suoi membri infedeli (il primo pensiero va ai casi di pedofilia) peggiori delle stesse persecuzioni. Ed è per invertire questa tendenza pericolosa che Benedetto XVI ha deciso di reagire con forza e di istituire un nuovo dicastero dedicato proprio alla nuova evangelizzazione dell'Occidente.
E per guidarlo ha puntato in alto, scegliendo un personaggio dal profilo elevato e dal carattere forte. Un uomo colto capace di confrontarsi alla pari con gli intellettuali del vecchio mondo, e che certo non ha alcun timore delle sfide poste dalla modernità. Questo compito «costituisce una vera sfida nell'attuale momento della storia », è stato il primo commento del neo nominato presidente. «Il mio primo pensiero è di grande gratitudine al Santo Padre per avere pensato a me per un compito così importante», ha detto Fisichella, che ha osservato: «Il Papa conosce questa tematica dalla sua lunga esperienza di docente e di acuto osservatore dei momenti storici e culturali. Quindi è evidente che vede in questo momento particolare una esigenza che è quella di riportare di nuovo il messaggio di Gesù Cristo perché gli uomini di oggi possano rinvigorire la loro fede». Benedetto XVI aveva annunciato la creazione del nuovo dicastero durante la cerimonia per la festa dei santi Pietro e Paolo. Ieri intanto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha chiarito che non è "imminente" la pubblicazione del documento che definisce le competenze del nuovo dicastero, e il Papa si riserva di raccogliere "suggerimenti e considerazioni" prima di decidere. Monsignor Fisichella, di nome Salvatore ma più noto come Rino, è nato a Cologno, in provincia di Milano ma nella diocesi di Lodi, il 25 agosto 1951. Dopo gli studi al Liceo Classico Collegio San Francesco tenuto dai Padri Barnabiti di Lodi, ha frequentato il seminario a Roma dove il 13 marzo 1976 è stato ordinato sacerdote del clero romano dall'allora cardinal vicario Ugo Poletti. È stato vice-parroco ai SS. Protomartiri Romani, vice assistente e assistente diocesano dei giovani di Azione cattolica, Canonico di S. Maria in Trastevere. Da sempre distintosi per le sue dote intellettuali, è stato professore di Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana, fino al momento della sua elezione a vescovo, il 12 settembre 1998, quando, con il titolo della chiesa di Voghenza venne nominato vescovo ausiliare di Roma incaricato del settore sud e ordinato dal cardinal vicario Camillo Ruini. È stato membro del Comitato centrale del Grande Giubileo dell'Anno 2000 e vice presidente della commissione teologico- storica del medesimo comitato. Il 18 gennaio 2002 viene scelto come Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense, dove nel suo primo quinquennio ha anche diretto l'Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia, creatura molto cara al Papa polacco. Il 17 giugno 2008 venne nominato Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e promosso arcivescovo. Dal 1994 è anche rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno, un piccolo edificio sacro raramente accessibile perché all'interno delle strutture di Montecitorio, in virtù del quale infatti don Rino è cappellano della Camera dei Deputati, incarico che probabilmente manterrà. Già segretario della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l'Annuncio e la Catechesi della CEI, è Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede e Membro della Congregazione delle Cause dei Santi; è stato Ponente della causa di beatificazione di Antonio Rosmini.
Di recente è stato attaccato per una incomprensione nel controverso caso dell'aborto di una bambina brasiliana, con un articolo sull'Osservatore Romano che poi la Congregazione per la Dottrina della Fede ha definito oggetto di "manipolazione e strumentalizzazione" da parte di altri media. Capace di confrontarsi con gli spiriti liberi (episodio famoso è la sua amicizia con Oriana Fallaci che nel 2005 riuscì a portare in udienza privata dal Papa prima che la scrittrice scomparisse), Fisichella è autore di moltissime pubblicazioni. Tra le più recenti nel 2007 “Fede e libertà. Dialoghi sullo spirito del tempo”, con Ferdinando Adornato, edizioni Liberal. Dello stesso anno “Nel mondo da credenti. Le ragioni dei cattolici nel dibattito politico italiano”, mentre del 2009 è “Identità dissolta. Il cristianesimo, lingua madre dell'Europa”, e, in occasione dell'Anno Sacerdotale, “Chiamati ad essere uomini liberi. Conversando con i preti oggi”. Come si vede, un sacerdote intellettuale che non teme di confrontarsi anche con temi spinosi, e una parte del suo carisma Fisichella lo ha anche utilizzato confrontandosi con i mezzi di comunicazione di massa, distinguendosi nel chiarire il pensiero della Chiesa in trasmissioni televisive come Porta a Porta o Anno Zero.
Tra le sue migliori caratteristiche, la capacità di unire chiarezza e profondità, ma anche un rigore senza cedimenti ma pure senza asprezze, con grande apertura di cuore per tentare di comprendere le posizioni degli altri. Il suo nome è stato più volte sussurrato tra i candidati a un'importante diocesi italiana, e di conseguenza alla porpora cardinalizia, che ora potrebbe arrivare per l'altra via del delicato Pontificio Consiglio.

(Fonte: Osvaldo Baldacci, © Copyright Liberal, 1° luglio 2010)

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