giovedì 8 novembre 2012

Dio salvi gli Americani: «Il meglio deve ancora venire!»

Obama è stato riconfermato Presidente degli Stati Uniti. Un “trionfo della democrazia”, è il giudizio unanime. Ma per l’America, per la Chiesa cattolica, sotto il profilo delle problematiche morali, degli imprescindibili “valori non negoziabili”, si profilano tempi molto duri. Perché? Cerchiamo di vederci un po’ chiaro.
a) Aborto e questioni sulla cultura della vita.
Obama e i democratici lo vedono come un diritto assoluto qualunque sia il mese di gravidanza. Sono quindi a favore della totale libertà della donna di abortire o chirurgicamente (modo tradizionale) o chimicamente (RU486 e tutti gli altri abortivi chimici e non chirurgici). Sono a favore dei cosi detti “Partial Birth Abortion”, in cui il bambino da abortire viene costretto ad uscire (comincia cioè a nascere come in un normale parto) e poi una volta che la testa è fuori, viene sfondata, e quindi ucciso barbaramente. Obama stesso si era dichiarato contrario ad una legge per salvare i bambini nati in seguito ad un aborto, dicendo che sarebbe stata un ostacolo alla libertà della donna di abortire: quindi per lui era meglio lasciarli morire nella sala operatoria.
Ovviamente i democratici appoggiano i contraccettivi e le pillole del giorno dopo in ogni situazione, anche gratis, nelle scuole medie. In particolare, come parte della riforma sanitaria “Obamacare”, vuole costringere tutte le imprese private (ad es. le ditte con proprietari cattolici) e le attività gestite dalla Chiesa (associazioni, università, ospedali, scuole, ONLUS) a sottoscrivere per i propri dipendenti assicurazioni che prevedono tra l’altro la contraccezione e l'aborto. Sono inoltre contrari alla obiezione di coscienza (una grave violazione alla libertà di credo e religione), come pure al diritto dei genitori di conoscere in anticipo la volontà di abortire da parte della loro figlia minorenne.
b) Matrimonio omosessuale
Obama ed i democratici ne sono favorevoli e vogliono legalizzarlo in tutto il paese tramite o leggi proprie di ciascuno Stato, oppure attraverso una decisione ufficiale della Corte Suprema. In più non è prevista alcuna garanzia a favore delle chiese o degli individui che in coscienza combattono per difendere la forma tradizionale del matrimonio tra maschio e femmina, per cui esiste per loro un reale pericolo di persecuzione; viene inoltre promosso un vero e proprio indottrinamento “pro-gay” già nelle scuole elementari.
c) Eutanasia
Obama ed i democratici sono a favore di una massiccia liberalizzazione dell’eutanasia e del “diritto al suicidio”.
d) Libertà di coscienza e di religione
Come accennato sopra, Obama vuole costringere università, scuole, ospedali, ONLUS, cliniche ed altre imprese sociali cattoliche (e imprese private gestite da cattolici praticanti) a pagare per i loro dipendenti una copertura sanitaria che assicura tra l'altro la fornitura di anticoncezionali, le pratiche abortive, le sterilizzazioni, ecc. La multa per chi decide di non adeguarsi a questa imposizione dello Stato ammonta a centinaia di dollari al giorno per ogni dipendente. Per i cattolici contrari a tale imposizione ciò significa la bancarotta e la loro eliminazione dal mondo dell’imprenditoria.
e) Istruzione dei bambini
Obama ed i democratici sono contrari all’idea di ‘School Choice’, cioè all’idea di offrire la possibilità ai genitori di scegliere per i propri figli scuole cattoliche o private: non essendo queste beneficiarie di alcun contributo pubblico, il gravissimo onere per la scelta di una scuola cattolica (in America sono tra le migliori e più preparate) ricadrebbe esclusivamente sui genitori. Per Obama finanziare un simile progetto sarebbe una violazione alla cosiddetta “separazione tra Stato e Chiesa”.
Ovviamente ci sono tante altre questioni nelle quali Obama ed i democratici sono contrari alla posizione della Chiesa o alle persone di fede cristiana. Ed è altrettanto ovvio che tali scelte politiche sono imposte dalle potenti lobby internazionali. Quelle riportate sono soltanto delle “pillole” della politica "restauratrice" di Obama.
Più positiva è invece la situazione per quanto riguarda la politica internazionale. Il presidente americano è certamente più vicino alla Santa Sede di quanto non lo sarebbe stato il suo sfidante Mitt Romney. Dialogo con il mondo islamico, lotta alla povertà, lotta al traffico di esseri umani, ricerca di soluzioni negoziali per le crisi in Medio Oriente, immigrazione: tutti temi che vedono il Vaticano e la Chiesa cattolica in maggiore sintonia con l’attuale inquilino della Casa Bianca.
 

(Ma.La. da: Riscossa cristiana, 7 novembre 2012)

 

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