giovedì 24 luglio 2014

Una nuova “tendenza”: il Rosario usato come collana

È troppo chiedere che l’ostentazione della corona del Rosario sia segnale di sentimento anche piccolo ma onesto, di devozione anche fievole ma sincera, di domanda genuina per un conforto o una protezione celeste e non soltanto “fashion”?
La cosiddetta “moda” ci ha indottrinati a tutto. Certo allo stile, all’eleganza, alla raffinatezza. Però, sempre più spesso e particolarmente in estate, anche alla sguaiataggine, alla volgarità, all’indecenza, alla sconcezza, perfino alla blasfemia giustificata in nome e per conto di quella vuota trovata pubblicitaria chiamata “provocazione”. Così osservare le tendenze modaiole, di ieri e di oggi, diventa strumento utile per capire chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Accade con sempre maggiore frequenza, dunque, di vedere frotte di ragazzette e ragazzotti con la corona del Rosario appesa al collo. La si nota pendere sulle magliette, sulle camicette, sulle canottine aderenti e scollate. Perfino in spiaggia, sul bagnasciuga o sotto l’ombrellone, ecco il gruppetto di adolescenti in boxer da mare scuri con la corona penzolante sul petto nudo.
Magari uno pensa, inizialmente e ingenuamente, a un gruppo di seminaristi. Però si ricrede dopo averli sentiti parlare, dopo aver colto nel loro eloquio un florilegio di parolacce, perfino qualche bestemmia, gli immancabili commenti spinti nei confronti delle giovani bagnanti. Già, perché questa storia della corona del Rosario portata al collo dall’utenza giovanile è, per l’appunto, una “tendenza” attuale. Che non riguarda, oltretutto, oggetti di gioielleria o di bigiotteria ricreati con somiglianza alla coroncina; prodotti, quindi, appositamente ideati (per quanto con fattezze simili) per un commercio profano e mondano.
No. Si usano proprio corone vere, magari pure benedette: di legno con il Tau, di metallo con la croce, di plastica fluorescente e così via. Per carità, niente in contrario rispetto al fatto che la gente porti sempre con sé la corona del Rosario, ci mancherebbe altro. La si metta in tasca, al collo, in mano, infilata nelle maniche. La si indossi, la si mostri. Sono numerose, del resto, le apparizioni nelle quali la Madonna ha pronunciato promesse rilevanti verso quelle persone che hanno sempre con sé il pio strumento che aiuta nella recita dei Pater, delle Ave, dei Gloria.
La perplessità non coinvolge dunque il gesto ma l’atteggiamento, il comportamento, lo spirito. È troppo chiedere che all’ostentazione della corona del Rosario corrisponda almeno un porsi adeguato e urbano? Che non si accompagni a modi rozzi, incivili, sgarbati? Che sia segnale di sentimento anche piccolo ma onesto, di devozione anche fievole ma sincera, di domanda genuina per un conforto o una protezione celeste e non soltanto “fashion”? Sarebbe, in fondo, una battaglia vinta contro la banalità, la superficialità, l’ovvietà e la superstizione di tanto vivere attuale.

(Fonte: Leon Bertoletti, Riscossa Cristiana, 22 luglio 2014)
http://www.riscossacristiana.it/una-nuova-tendenza-il-rosario-usato-collana-di-leon-bertoletti/

 

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