mercoledì 6 ottobre 2010

Omofobia: l'opinione del prof. Meluzzi, psichiatra

Professor Meluzzi, che cosa pensa del termine omofobia?
"Che oggi se ne fa un uso distorto e non coerente con la vera radice della parola, esiste davvero una grande confusione figlia di ignoranza, tendenziosità e spesso di speculazione. Esiste chi vi marcia sopra".
Insomma che cosa vuole dire omofobia?
"La omofobia in senso medico é una patologia ovvero una fobia che alcune persone hanno di credersi in modo ossessivo latentemente omosessuali, ma questo non implica alcuna manifestazione di odio o aggressiva verso gli altri. Insomma chi picchia un gay o scrive cose astiose non é un omofobo, specie se si limita a ribadire la posizione della chiesa cattolica che notoriamente é contraria alla omosessualità".
Che cosa pensa della legge sulla omofobia?
"Una colossale sciocchezza, idiota, piramidale figlia solo di mode e di momenti, magari di convenienze politiche. Se la omofobia é un disturbo della personalità ovvero una patologia di poche persone, ma non violenta, fare una legge specifica significa elaborare una legge che dichiari fuori legge una malattia e siamo all'assurdo. Il vero omofobo ha bisogno di cura e non di carcere. Ma lo ripeto chi picchia é un delinquente comune, non omofobo".
Che cosa pensa delle effusioni di gay in pubblico?
"Sono inopportune perché possono turbare il sentimento di persone che la pensano diversamente. Tuttavia io sono contrario ad ogni manifestazione eccentrica ed esagerata che possa contrastare con il senso comune, ovvero anche esagerazioni etero nella via, chi defeca in pubblico, o chi urina o gioca al dottore. Insomma, chi picchia i gay é un mascalzone, ma queste reazioni estreme a volte sono scatenate da una violazione fuorviante del senso comune".

(Fonte: Bruno Volpe da Pontifex 27 settembre 2010)

2 commenti:

Valentina ha detto...

Salve,
mi dispiace contraddire il Prof. Meluzzi ma l'omofobia che viene intesa nella proposta di legge non si riferisce ad una patologia, questa semplificazione porta al solito atteggiamento ostracista dei cattolici verso i milioni di persone omosessuali e transessuali nel mondo.

L'omofobia di riferimento è l'atteggiamento e le conseguenti azioni di odio, violenza, intolleranza verbale, psicologica, fisica, da parte di persone che "senza motivazioni valide" se non per l'orientamento sessuale della persona che hanno davanti, agiscono come descritto sopra.

I crimini d'odio, così chiamati dalla legge americana, puniscono chi agisce con l'aggravante verso soggetti che inveiscono per motivi di intolleranza razziale, di orientamento sessuale ecc..

Rete Agatergon ha detto...

Inviterei il Dottore a leggere il Dossier sull'omofobia redatto circa un anno fa da un gruppo di studiose/i e volontarie/i al seguente indirizzo: http://www.reteagatergon.com/2009/09/14/dossier-sulla-trans-omofobia-in-italia/