Vicenda abusi. In una nota intitolata “Monaco tradisce la seconda volta” (un richiamo alla famigerata Conferenza del 1938), il cardinale e primate ceco Dominik Duka accusa l’arcivescovo di Monaco, la Curia locale e il presidente dell’Episcopato tedesco di aver diffamato il Papa emerito.
Da quando sono partiti gli ignobili e strumentali attacchi contro Benedetto XVI, dopo la pubblicazione del rapporto sugli abusi sui minori nell’Arcidiocesi di Monaco, si sono sentite poche voci in difesa del Papa emerito. Perciò va segnalata la decisa presa di posizione dell’arcivescovo di Praga e primate della Repubblica Ceca, il cardinale domenicano Dominik Duka [nella foto, di W. Redzioch, ndr]. E si tratta di un porporato di grande statura: perseguitato durante il comunismo, condannato per la sua attività pastorale, in prigione fece amicizia con il futuro presidente Vaclav Havel. Il prossimo 26 aprile l’arcivescovo compirà 79 anni, ma - nonostante abbia presentato le sue dimissioni quasi quattro anni fa - papa Francesco non ha fretta di mandarlo in pensione.
Il
cardinale Duka ha deciso di protestare contro
il trattamento riservato a Benedetto XVI nell’Arcidiocesi di Monaco pubblicando
una nota sul sito dell’Arcidiocesi di Praga (Prohlášení kardinála Dominika Duky k obviněním Benedikta XVI -
Apha). Il primate ceco ha accusato pubblicamente l’arcivescovo di Monaco e
Frisinga (Reinhard Marx), la Curia locale e il presidente dell’Episcopato
tedesco (Georg Bätzing) per aver diffamato l’anziano Pontefice e infangato la
sua reputazione.
In
questo modo il primate ceco ha reagito alla lettera di Benedetto XVI pubblicata martedì 8 febbraio e all’analisi ad essa
allegata, in cui avvocati e collaboratori del Papa emerito, passo dopo passo,
confutano le accuse mosse contro di lui, contenute nel rapporto sugli abusi
nell’Arcidiocesi di Monaco. Il cardinale Duka non usa mezzi termini. La sua
nota di protesta contro gli attacchi a Benedetto XVI è intitolata
significativamente “Monaco tradisce per la seconda volta”, paragonando così
tutto quello che succede oggi a Monaco alla tristemente famosa conferenza
svoltasi a Monaco nel 1938 e conclusasi con un accordo che portò all’annessione
alla Germania nazista di vasti territori della Cecoslovacchia: allora il Paese
fu tradito dagli Stati occidentali, la Francia e il Regno Unito. Il primate di
Boemia scelse come incipit della sua dichiarazione anche le parole pronunciate
dal suo eroico predecessore, il card. Josef Beran: “Non taccia, Arcivescovo!”.
E il porporato ceco, parafrasando quelle parole, si rivolge a sé stesso:
“Vecchio cardinale, non puoi tacere, devi gridare!”.
E
l’arcivescovo di Praga grida.
Con grande rammarico ammette che il modo in cui l’Arcidiocesi di Monaco ha
usato il Rapporto è per lui una delle più grandi delusioni che ha sperimentato
nella Chiesa cattolica romana. Sottolinea che nel Rapporto, costato
probabilmente centinaia di migliaia di euro, Benedetto XVI è stato
ingiustamente calunniato e ferito. Si è fatto sì che questo Rapporto non
potesse essere interpretato a suo favore e che non considerasse nemmeno la
possibilità di un chiarimento. “Cosa dovrebbe significare tutto questo?”, si
chiede il card. Duka, annunciando che analizzerà tutta la faccenda in modo
dettagliato in un articolo sulla rivista tedesca Die Tagespost.
Speriamo che questo amaro grido di
sdegno contro i perfidi e ingiustificati attacchi contro il Papa emerito che
vengono orchestrati, purtroppo, prima di tutto da una parte della sua patria e
della sua Chiesa sarà da esempio per gli altri vescovi del mondo.
(Fonte: Wlodzimierz
Redzioch, LNBQ, 10 febbraio 2022)
https://lanuovabq.it/it/duka-difende-benedetto-xvi-un-tradimento-contro-di-lui
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