Alla Conferenza stampa di presentazione dell'Incontro Mondiale delle Famiglie (Roma 22-26 giugno), è stato usato il concetto di "famiglia Amoris Laetitia" in opposizione a famiglia naturale, per aprire all'accoglienza di qualsiasi forma di unione, omosessuale in testa. È uno strappo deciso rispetto a quello che è sempre stato l'insegnamento della Chiesa.
La questione è apparsa
evidente nella risposta che la
professoressa Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la
Famiglia e la Vita, ha dato al giornalista Giuseppe Rusconi (rossoporpora.org),
che chiedeva se questo incontro sarà all’insegna del “Love is Love”, se verrà
«accettata la locuzione “famiglie arcobaleno”», se si vedranno bandiere Lgbt e
se «quelle “arcobaleno” sono famiglie, secondo voi, o sono aggregazioni di
altro tipo» (qui
puoi vedere il video, minuto 56:50). La domanda non era campata in aria,
visto quello che sta succedendo nella Chiesa (vedi le rivendicazioni
del Sinodo tedesco, le ambiguità del Sinodo
sulla Sinodalità, e la fresca nomina a cardinale del vescovo di San Diego,
California, Robert W. McElroy, aperto sostenitore della causa Lgbt nella
Chiesa) e quanto accaduto nel precedente
Incontro mondiale delle Famiglie a Dublino (2018), quando tra i relatori
apparve anche il gesuita americano padre James Martin a spiegare come la Chiesa
deve fare per accogliere le persone Lgbt.
Ebbene la professoressa
Gambino non ha voluto rispondere direttamente alle domande, ma le sue parole sono comunque molto significative.
Esordisce così: «L’incontro, come sappiamo, è dedicato alla famiglia Amoris
Laetitia», il che già suggerisce che sia qualcosa di diverso dalla famiglia
come la conoscevamo: fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e aperta
alla generazione della vita. E infatti subito dopo parla di «promuovere (…) un
approccio pastorale davvero di accompagnamento nei confronti di tutti». E poi
sottolinea ancora l’importanza di «una pastorale che sa accompagnare tutti»,
ovviamente con «un atteggiamento di misericordia» che è «atteggiamento di
accoglienza e di accompagnamento verso l’amore del Padre». E «aldilà delle
tematiche che verranno affrontate l’idea è di promuovere processi di
accoglienza spirituale e di discernimento». E ancora «Non esistono ricette per
tutte le situazioni (…), compito della Chiesa è accompagnare affinché ciascuno
di noi impari a mettere al centro della propria vita Cristo, in qualunque
situazione si trovi.
Traduzione dal
clericalese: «Sì, l’incontro sarà
all’insegna del “Love is Love”, ci sono tante diverse forme di famiglia e la
Chiesa fornisce un po’ di conforto spirituale a tutti, confermando ciascuno
sulla strada che ha scelto. Poi, per ora, per non creare reazioni forti non
possiamo dire tutto esplicitamente, iniziamo un processo; ma è chiaro che alla
fine del processo ci aspetta il riconoscimento di tutte le forme possibili di
famiglia».
Risulta dunque chiaro che
il neologismo “famiglia Amoris Laetitia”
è un concetto in aperta contrapposizione con quello conosciuto di “famiglia”. E
la conferma viene anche dalla seconda risposta della Gambino alla replica di
Rusconi che, intervenendo di nuovo, chiedeva una risposta più precisa alla sua
domanda: «Ripeto - è stata la risposta -: il tema della famiglia viene
affrontato alla luce della Amoris Laetitia». Ovvero, rinunciamo a definire cosa
è e cosa non è famiglia, cosa è vero e cosa è menzogna, cosa è giusto e bene e
cosa è ingiusto e malvagio: ogni strada ha qualcosa di buono.
Siamo qui di fronte
all’annuncio di una rivoluzione antropologica nella Chiesa. Non si può
immaginare niente di più in contraddizione con il Magistero dei pontificati
precedenti.
Ricordiamo, ad esempio, le
grandi catechesi sulla famiglia svolte da san Giovanni Paolo II nel 1994, anche attraverso gli Angelus domenicali, per
contrastare culturalmente la guerra alla famiglia che era stata scatenata
all’ONU in occasione della Conferenza Internazionale del Cairo su popolazione e
sviluppo. Uno dei punti su cui più si discusse allora era proprio il tentativo
di introdurre il concetto di “famiglie” al posto di “famiglia”, con il chiaro
obiettivo di far riconoscere come famiglia le unioni omosessuali. Ne uscì
allora una formula ambigua, ma anche lì eravamo all’inizio di un processo che
ha portato oggi nelle nostre società a dare per scontato il concetto di
“famiglie”.
L’impressione chiara
fornita dalla professoressa Gambino è che “famiglia Amoris Laetitia” sia l’equivalente ecclesiale di “famiglie”, tanto più
che questo intervento si colloca in un contesto in cui le unioni omosessuali
sono già state ampiamente accettate nella Chiesa, seppure non parificate al
matrimonio fra un uomo e una donna. È stato lo stesso papa
Francesco in una intervista trasmessa a Tv2000 lo scorso 15 settembre ad
avere perorato la causa delle unioni civili, pur mantenendo che «niente a che vedere
con il matrimonio come sacramento, che è tra un uomo e una donna». E in Italia
ricordiamo come in occasione dell’approvazione della legge Cirinnà, esattamente
sei anni fa, il giornale di proprietà dei vescovi italiani, Avvenire,
già allora si espresse più volte a favore del riconoscimento delle unioni
civili, seppure non equiparandole alla famiglia così come definita dalla nostra
Costituzione.
Ma laddove si considera un
bene da promuovere l’unione fra persone dello stesso sesso, non si capisce perché allora non dovrebbe essere
riconosciuta pienamente famiglia; ecco perché prima o poi si arriva
necessariamente alla piena accoglienza nella Chiesa di ogni forma di unione. La
Germania è semplicemente la punta più avanzata di questo processo, un po’ impaziente
per la lentezza di Roma, ma comunque la strada è la stessa.
Il processo dunque è già
iniziato da tempo e “famiglia Amoris Laetitia” rappresenta il punto di rottura con l’insegnamento
tradizionale della Chiesa, che – è giusto ricordarlo, contro una certa
narrazione attuale - non è di esclusione di persone dalla Chiesa, ma di
chiarezza sulla meta del cammino di accompagnamento.
(Fonte: Riccardo Cascioli,
LNBQ, 2 giugno 2022)
https://lanuovabq.it/it/dal-vaticano-lapertura-alle-famiglie-lgbt
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