giovedì 29 ottobre 2009

La Cattolica impari dal professor Lombardi Vallauri

Con spettacolare ribaltamento di tutte le precedenti sentenze, il 20 ottobre la corte europea di Strasburgo ha accolto il ricorso del professor Luigi Lombardi Vallauri contro la sua estromissione dalla cattedra di filosofia del diritto nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, decisa nel 1998 per manifesta incompatibilità tra il suo insegnamento e la dottrina della Chiesa.
Sul “Corriere della Sera” del giorno dopo, il suo collega di cattedra Marco Ventura ha sciolto un inno alla sentenza e al sentenziato. Il quale ha un albo di famiglia supercattolico. Ebbe uno zio gesuita, Riccardo Lombardi, che tutti chiamavano “microfono di Dio”. Ha un cugino, Federico, anch’egli gesuita e direttore della sala stampa, della radio e della tv vaticane.
Ma per capire che qualcosa non quadri, non occorre essere filosofi del diritto come Lombardi Vallauri (che era ed è ordinario a Firenze, mentre in Cattolica insegnava in sovrappiù, con contratto annuale). Basta un briciolo di senso comune.
Qui di seguito c’è un estratto di un’intervista da lui data a “L’espresso” poco dopo il mancato rinnovo del suo contratto in Cattolica. Lo spunto era l’inferno, ma l’intervistato si allargò parecchio, fino a uno strepitoso: “Gesù era cattivissimo”.
Non è chi non veda come di cattolico non ci sia più nulla, nelle tesi del professore. L’Università del Sacro Cuore ha semplicemente fatto quello che farebbe, obbligatoriamente, una scuola statale Montessori con un suo insegnante che si sia convertito al metodo steineriano.
Ecco qui di seguito il distillato dell’intervista, da “L’espresso” del 19 novembre 1998:
«D. – Professore, cosa ha detto di così eretico sull’inferno?
R. – Ho detto e dico, come giurista, che è una colossale ingiustizia. Contraria a tutti i principii del diritto moderno, compresa la costituzione italiana. Invece che rieducare il reo, come sarebbe giusto, l’inferno lo condanna a una pena eterna, senza scampo. Nemmeno Dio esce bene da questo suo parto. Fa la figura di un padre che chiude i suoi figli reprobi in una stamberga orrenda e poi butta via la chiave, per sempre! L’inferno decreta il fallimento totale della pedagogia di Dio.
D. – Ma il dannato l’inferno se lo cerca lui, dice il catechismo…
R. – Ma non c’è proporzione. L’inferno cattolico è una pena troppo smisurata in rapporto alle colpe commesse. Prendiamo Hitler, immaginiamo di dargli 10 anni di pena per ognuno dei 6 milioni di ebrei sterminati. Ma dopo 60 milioni di anni di tormento, anche per lui chiunque direbbe: basta! E invece no. L’inferno va avanti per l’eternità. Un ergastolo di sofferenza che non ha più fine. Per quali colpe poi? Lasciamo stare Hitler e pensiamo ai peccati bagatella.
D. – Peccati cosa?
R. – Il bacio, ad esempio. Quello tranquillo, “sine periculo pollutionis”. Papa Alessandro VII Chigi, nel 1666, emanò un decreto per definire che era peccato mortale, ovvero passibile d’inferno. No, no. Proprio non c’è proporzione. Al limite, meglio il rogo degli eretici.
D. – Come, meglio?
R. – Papa Leone X Medici, nel 1520, arrivò a sentenziare che “comburi ereticos” corrisponde alla volontà dello Spirito Santo. Ma il rogo di Giordano Bruno fu roba di pochi minuti. Niente in confronto con il rogo infernale, che non si ferma più. Ma c’è ancora di peggio: l’inferno comminato per una colpa neppure commessa.
D. – Intende il peccato originale?
R. – Sì. Il peccato di Adamo ed Eva imputato a tutti gli uomini, che senza il battesimo finirebbero dritti all’inferno, compresi i bambini. Il peccato originale è una invenzione cattolica, di sant’Agostino. Fatta per giustificare il battesimo. Dato che tra il battezzato e il non battezzato non si vede alcuna differenza, perché sia l’uno che l’altro continuano a far fatica, a concupire, a morire, insomma a condividere le stesse condizioni assegnate dall’Antico Testamento all’umanità decaduta, ecco la trovata del peccato originale. È lì la differenza tra chi è battezzato e chi no: il battesimo lo toglie e quindi salva, mentre senza il battesimo si va comunque all’inferno.
D. – Ma l’inferno non è un’invenzione della Chiesa cattolica. C’è nei Vangeli.
R. – Certo. Il solo Vangelo di Matteo parla 23 volte di tenebre, di fuoco eterno, di verme, di Geenna, di pianto e stridor di denti. Gesù era completamente dominato dall’idea dell’inferno. Altro che buona novella! La sua novella è la più spaventosa che mai sia stata annunciata all’uomo. Ma tutti se lo sono scordati. Si dice che Gesù era buono e caso mai è la Chiesa a essere cattiva. Sbagliato. Gesù era cattivissimo».
[Allora: ha sbagliato la Cattolica a togliere la cattedra ad un siffatto professore o ancora una volta Strasburgo ha dato prova di non aver capito proprio nulla?].

(Fonte: Sandro Magister, Settimo cielo, 21 ottobre, 2009)

1 commento:

Anonimo ha detto...

In verità la sentenza non dice proprio nulla sull'opportunità o meno di non rinnovare il contratto al prof. Vallauri. Il Prof. stesso nelle sue difese dice che la Cattolica aveva tutta la libertà di negargli il rinnovo per le sue convinzioni. Il punto in questione è tutto incentrato sul fatto che al Prof. non è stata data la possibilità di difendersi in contraddittorio, in quanto non gli sono state riferite ufficialmente le motivazioni del "non gradimento" da parte della Santa Sede.

La sentenza di Strasburgo, si gioca tutta sul piano formale e processuale, e difatti le parole incriminate del Prof. Vallauri non vengono mai citate. Non si entra mai nel merito della questione.

Il problema è quello che sono state violate le regole del giusto processo e la libertà di pensiero, ma solo in quanto non si è messo in condizioni di difendere le proprie idee il professore.

Da qui a dire che la sentenza è un ribaltamento in tema di Libertà d'espressione ce ne vuole.