Nell’epoca
della Grande Incompetenza, dove tutti parlano di tutto saltando dal calcio alla
geopolitica scopiazzando in giro e su google, bisogna alla fine rassegnarsi.
Tuttavia qualche limite c’è, o dovrebbe esserci. Capisco che non si fanno danni
se si sproloquia sulla politica (magari eviterei le balle) o sulla formazione
della Nazionale, tanto Ventura mica sta a sentire noi. Non si fanno danni
neppure se si fa gossip sulle elezioni americane, in quanto ritengo che Trump e
la Clinton non seguano troppo i social, specie quelli italiani. Ma quando si
parla di medicina bisogna stare molto attenti. Ognuno è padrone di fare quello
che vuole del suo corpo e della sua vita, ma dire per esempio che mangiare
vegano significa eliminare tutti i rischi quando poi si scoprono bambini
denutriti, eh no questo non va bene. E’ roba da talebani. Non va bene neanche
quando maldestramente s’invita la popolazione a non fare i vaccini perché si sa
invece che servono. Soprattutto non va bene, anzi è un atto criminale, sparlare
della chemioterapia perché è stato scientificamente provato che per ora è il
sistema più efficace per combattere un tumore. Il che non significa sempre
batterlo, ma le possibilità aumentano ogni giorno, insieme alla ricerca. Ed è
estremamente pericolosa, al limite della follia oltre che della legge, la
campagna che sta portando avanti una mezza attrice partita di testa come la
Brigliadori. Si fa pagare cento euro da ciascuna dalle sue “adepte”, signore
ammantate che giocano alle fatine invocando chissà quale spirito benigno;
aggredisce una brava Jena, Nadia, che tenta di capire; farfuglia spiegazioni
che sanno di cialtroneria. Attacca i medici che sfrutterebbero la situazione,
poi afferma che ci si può curare con una pomata per le emorroidi. Se fosse
vero, quanto guadagnerebbe la casa farmaceutica che la produce? Mette una cura
concreta sullo stesso piano di un viaggio a Lourdes come se la fede fosse un
ostacolo alla speranza di un disperato. Giusto per chiarire, il famoso genio
tedesco è stato radiato dall’Ordine dei medici. Dunque, talebana, falsa e
populista: quindi d rinchiudere.
Insomma,
in questo mondo di mestieri inventati, lasciamo stare almeno i “dottori”.
Alcuni di loro possono sbagliare, ma rispettiamo la loro competenza.
Affidiamoci comunque sempre a chi ha studiato e ne sa più di noi. E non a
qualche ciarlatano che spara sentenze a cui gente ignorante può abboccare,
magari perché in crisi profonda. Fidiamoci della Scienza, non delle chiacchiere.
Inondiamo pure le bacheche di scempiaggini personali su come, magari, costruire
la pace mondiale o sulle nuove parole da mandare alla Crusca. Ma certe streghe
io le metterei subito al rogo.
(Fonte:
Pino Scaccia, La torre di babele, 5 ottobre 2016)
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