«Sulla
Riforma quante sciocchezze si dicono a scuola ai nostri ragazzi. La prima
sciocchezza – e non è poco – è proprio chiamarla così: “Riforma”, quando invece
[…] fu una vera e propria “rivoluzione”. Ma si sa, le parole servono non poco a
condizionare i giudizi» (p. 11). Così sta scritto nel piccolo e pregevole libro
che la penna di Corrado Gnerre e la Casa Mariana Editrice, con La
Riforma. Evento dello Spirito o grave eresia? (pp. 80), ci offrono come
vero e proprio sussidio educativo. Spicca, infatti, una metodologia pedagogica
e proprio per tale ragione il testo sarebbe particolarmente indicato ai
genitori, per sé e per i propri figli; agli insegnanti, per sé e per i propri
studenti; per i catechisti, per sé e per i propri assistiti. In breve, infatti,
vengono spiegate le ragioni filosofiche, teologiche, storiche, culturali per
cui è avvenuta una Rivoluzione, che ha avuto in Martin Lutero la sua ideale
guida.
Martin
Lutero, un personaggio da Paura. È proprio lui che si scrisse: «Quando
la Messa sarà distrutta, penso che avremo rovesciato con essa tutto il papismo.
Il papismo infatti poggia sulla Messa come su una roccia, tutto intero con i
suoi monasteri, vescovadi, collegi, altari, ministeri e dottrine, in una parola
con tutta la sua pancia. Tutto ciò crollerà necessariamente, quando sarà
crollata la loro Messa sacrilega e abominevole. […] Bisognerebbe arrestare il
papa, i cardinali e tutta la plebaglia che lo idolatra e lo santifica,
arrestarli come bestemmiatori, e strappare loro la lingua fin dal fondo della
gola e inchiodarli tutti in fila alla forca» (Martin Lutero, Contra Henricum,
Regem Angliae, 1522, Wittenberg, Werke, Vol. X, p. 220).
Questo
“Landru” di Eisleben, nato nella Chiesa agostiniano senza vocazione monastica e
sacerdotale e deceduto eresiarca fuori dalla Chiesa, ha seminato la morte, sia
spirituale che corporale (le rivolte dei contadini), perché la rivoluzione è
sempre dispensatrice di tenebre. I suoi scritti sono carichi di odio e di
invettive. I suoi atti sono distruttivi e anticristiani. Animo turpe e bellico
il suo. Dissacratore, fondò una religione a proprio uso e consumo, che trovò
favore nei principi tedeschi, i quali ebbero gran vantaggio dallo scisma:
incamerarono molti beni ecclesiastici e acquisirono autonomia dall’Impero
centrale.
Gnerre
sfata i miti e ci riporta all’autentico profilo di Lutero, che non fu un
riformatore della Chiesa – «“Riformare” significa tornare alla forma originaria
(ri-formare); ebbene, Lutero non riformò, ma distrusse tutto» (p. 12) – bensì
uno sterminatore. Basti pensare che su 7 Sacramenti uno solo rimase
integralmente in piedi, il Battesimo. Il mito del suo essere stato paladino
contro le indulgenze e la corruzione della Chiesa è falso. È prova il fatto che
egli, come scrisse nel De captivitate babylonica Ecclesiae, riteneva marcio il
Papato in se stesso e non questo o quel Pontefice. Egli affermava che il Papa,
anche se fosse stato l’uomo più santo del mondo, era comunque un anticristo in
quanto la Chiesa di Roma non è la Chiesa di Cristo. Scrisse in una missiva a
Papa Leone X, che accompagnava il suo trattato Sulla libertà religiosa: «Mi
sono scagliato contro le dottrine empie, e ho severamente criticato i miei
avversari, non a causa dei loro cattivi costumi, ma a causa della loro empietà»
(p.13).
Altro
falso mito che viene divulgato – soprattutto sotto il pontificato di Francesco,
il Papa che loda il Luteranesimo, fino ad acquisirne degli “insegnamenti” – è
che egli volesse “riformare” la Chiesa per renderla migliore e purificarla. E
cosa fece per raggiungere tale obiettivo? Abolì il sacerdozio ministeriale, il
Primato di Pietro e il potere temporale. Inoltre dichiarò che alla salvezza si
giunge solo attraverso la Fede, senza le opere; che le Sacre Scritture possono
essere interpretate soggettivamente; che il Purgatorio non esiste.
L’iconografia sacra fu pauperizzata, umiliata, popolarizzata. Sparirono le
devozioni alla Vergine Santissima, agli Angeli, ai Santi. E, negando la
transustanziazione, soppresse l’adorazione del Santissimo Sacramento.
Il
Luteranesimo è stata la malapianta cresciuta in seno alla Chiesa e che la
Chiesa ha riconosciuto come tale e per questo l’ha estirpata da sé. Il
Modernismo, che San Pio X ha tentato di sradicare dalla Chiesa, crescerà
proprio su quelle false dottrine teologiche dell’antica malapianta, che avrà,
nel Settecento, humus propizio nelle idee illuministe. Nella storia della
Chiesa è sempre stato così, una continua pulizia di eresie più o meno grandi,
più o meno pandemiche. E la pandemia oggi ha raggiunto livelli da Paura proprio
perché le eresie hanno conquistato la maggior parte della Chiesa, fino a vedere
in Lutero una figura da onorare e da seguire.
Egli
rinnega la vera Fede e rifiuta la ragione, considerandola una «prostituta del
demonio» in quanto non serve ad avvicinarsi a Dio, ma per allontanarsi. Ecco
che aborrisce la filosofia aristotelica e San Tommaso. «La ragione è il peggior
nemico che la fede abbia: non viene mai in aiuto delle cose spirituali, al
contrario […] combatte contro la rivelazione divina trattando con disprezzo
tutto ciò che proviene da Dio» (p. 17).
L’efficace
trattatello proposto da Gnerre snocciola tutte le tematiche inerenti Lutero e
il Luteranesimo. La personalità del monaco smonacato viene presentata nella sua
veridicità e ne esce un personaggio spregevole, perverso e viscido. Non è un’idea
dell’autore, ma è proprio l’eresiarca che emerge quale è, attraverso ciò che
scriveva di sé e della Chiesa, che voleva morta e sepolta: «Come
Mosè ha distrutto il vitello d’oro, così dobbiamo fare noi con il papato, fino
a ridurlo in ceneri. […] Vorrei abolire tutti i conventi, vorrei farli sparire,
raderli al suolo […] affinché di essi non rimanga sulla terra neanche la
memoria» (p. 41).
Non
perdetevi questo prezioso lavoro! Per come è stato concepito sarebbe piaciuto
molto a San Giovanni Bosco: era suo uso procedere contro le menzogne e gli
inganni dei Protestanti – in particolare i Valdesi, molto presenti nel Piemonte
del suo tempo – proprio con tali incisivi strumenti.
(Fonte: Cristina
Siccardi, Scriptorium, Riscossa Cristiana, 13 gennaio 2018) https://www.riscossacristiana.it/scriptorium-recensioni-rubrica-quindicinale-di-cristina-siccardi-130118/
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