lunedì 17 marzo 2008

Le cellule staminali adulte meglio delle embrionarie.

Come è noto, lo scienziato giapponese Shinya Yamanaka ha recentemente ottenuto staminali pluripotenti riprogrammando cellule adulte.
Dopo la pubblicazione dello studio, Ian Wilmut, creatore della pecora Dolly e tra i maggiori esperti mondiali nel campo, ha deciso di abbandonare la ricerca sulle embrionarie affermando esser quella indicata da Yamanaka la strada da seguire.
La cosa sta avendo una certa eco anche presso il Parlamento Europeo. Negli scorsi giorni è stato ascoltato lo scienziato tedesco Bodo-Eckehard Strauer, cardiologo di fama internazionale, che ha illustrato gli straordinari risultati ottenuti dalla sua équipe, presso la clinica cardiologica dell’Università di Dusseldorf, con cellule staminali adulte che Strauer ha utilizzato per riparare il cuore di un uomo di 46 anni colpito da un grave infarto.
L’applicazione di staminali ricavate dal midollo osseo del paziente medesimo (il che evita ogni problema di compatibilità) ha consentito un recupero altrimenti impossibile.
Questo particolare caso illustra una circostanza ben più generale che abbiamo più volte sottolineato: le staminali adulte si prestano, già ora, a numerose applicazioni terapeutiche; le staminali embrionarie, ricavate dalla distruzione di migliaia e migliaia di embrioni, non evidenziano alcuno sbocco concreto. Eppure è quest’ultimo tipo di ricerche che l’Unione Europea, complice il colpo di mano del ministro Mussi, si ostina a voler finanziare. Perché?
Lasciamo sospesa la domanda ed andiamo a vedere chi in Europa si batte contro questo spreco irragionevole di enormi risorse finanziarie ed umane.
E’ Hiltrud Breyer, nata a Saarbrücken 51 anni fa, sposata con due figli, tra i fondatori del Bündnis 90/Die Grünen, vale a dire il partito dei Verdi tedesco. La Breyer è parlamentare europea da più di 15 anni ed è noto il suo impegno nelle campagne in difesa della salute e dei diritti delle donne; a Strasburgo ha fondato l’ “intergruppo di bioetica”, realtà trasversale che si riunisce periodicamente per discutere, tra le altre cose, di embrioni…
Porta la sua firma, accanto a quelle degli italiani Mario Mauro e Carlo Casini, l’interrogazione di 2 mesi fa, che invitava la Commissione Europea, preso atto dell’evoluzione della ricerca internazionale, a privilegiare il finanziamento degli studi sulle staminali adulte piuttosto che quelli che implicano la distruzione degli embrioni.
Ecco qualcosa di cui i media nazionali non ci parlano mai: la comune battaglia nel Parlamento Europeo tra deputati cattolici e deputati ambientalisti del nord-europa in difesa della vita umana e della dignità della donna. Già perchè anche la dignità e la salute della donna fanno parte della posta in gioco. Hiltrud Breyer, intervistata da Andrea Galli sulle ragioni del suo impegno in questa battaglia, non a caso, aveva risposto:
“La verità è che questa via (quella della clonazione) si è dimostrata un flop: sia per la mancanza di risultati sia per le gravi implicazioni etiche. E non mi riferisco solo agli embrioni in quanto tali, ma anche alle modalità per reperirli. Si ha un bel dire: ‘ci sono gli embrioni soprannumerari’, quelli avanzati dalla fecondazione artificiale e congelati. La realtà è che i ricercatori preferiscono gli embrioni freschi, e ciò comporta il reperimento di ovuli che, come si sa, non cadono dal cielo. Si ricordi il caso dello scienziato coreano Hwang che utilizzò ben 1.600 ovuli, senza peraltro riuscire a ottenere le linee di staminali da lui volute, ovuli in parte estorti anche da sue collaboratrici! Questo porta a derive facilmente immaginabili. Abbiamo casi documentati in Gran Bretagna di donne sottoposte a iperstimolazione ovarica per ottenere anche 40 ovuli per ciclo! La stessa Gran Bretagna dove sono morte negli ultimi anni tre donne proprio a causa della iperstimolazione ovarica”.
Tra i firmatari dell’interrogazione c’è anche Sepp Kusstacher, “politicamente” un italiano, in quanto nato a Chiusa, ma “etnicamente” un austriaco in quanto originario del Tirolo. Alla domanda della giornalista di Avvenire Marina Corradi sul perché un ambientalista avesse firmato un documento pro-life, aveva risposto: “i Verdi italiani risentono fortemente dell’influenza dei Radicali, mentre quelli tedeschi ritengono invece che anche la vita umana, e non solo l’ambiente, meriti tutela. In effetti non capisco perché la protezione che chiediamo per gli animali non debba riguardare anche l’uomo”.
E’ la stessa domanda che ci facciamo da tanti anni anche noi: perché il principio di precauzione si dovrebbe applicare nel caso degli OGM e non piuttosto nel caso delle manipolazioni distruttive dell’embrione umano? In questi giorni, mentre i sedicenti Verdi (o Rossi?) nostrani sono praticamente scomparsi dalla scena pubblica (dopo il disastro della Campania la Sinistra-Arcobaleno deve aver cura di nascondere bene Pecoraro Scanio…) i deputati ambientalisti a Strasburgo Hiltrud Breyer e Peter Liese stanno tornando alla carica con le loro domande e con le loro richieste, spalleggiati da una pattuglia (i cattolici veri evidentemente sono purtroppo pochi…) di eurodeputati del PPE. (Stefano, La Cittadella, 16 marzo 2008)

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