giovedì 4 febbraio 2010

Il Papa boccia l’equality bill. E striglia anche i vescovi inglesi

Che cosa ha detto di terribile il mite Benedetto XVI, per provocare reazioni così virulente da oltre Manica? Ecco qui di seguito il passaggio che più ha creato polemica del discorso rivolto dal papa lunedì 1 febbraio ai vescovi d’Inghilterra e Galles in visita ad limina. In esso, Benedetto XVI allude all’equality bill, ovvero alla legislazione britannica che, in nome della non discriminazione, costringe le agenzie cattoliche a concedere l’adozione di bambini anche a coppie di omosessuali.
Con un rimprovero implicito anche ai vescovi inglesi più accomodanti nei confronti di questa legislazione.
“Il vostro paese è ben noto per il suo saldo impegno nell’assicurare pari opportunità per tutti i membri della società. Tuttavia, come avete giustamente evidenziato, l’effetto di una certa legislazione per raggiungere questo obiettivo è stato l’imposizione di limitazioni ingiuste alla libertà di agire secondo il proprio credo a comunità religiose. Per alcuni aspetti essa viola veramente la legge naturale su cui si fonda l’uguaglianza di tutti gli esseri umani e per mezzo della quale essa è garantita. Vi esorto, in quanto pastori, ad assicurare che l’insegnamento morale della Chiesa sia sempre presentato nella sua interezza e difeso in modo convincente. La fedeltà al Vangelo non limita in alcun modo la libertà di altri. Al contrario, è al servizio di quest’ultima perché offre loro la verità. Continuate a insistere sul vostro diritto di partecipare al dibattito nazionale attraverso un dialogo rispettoso con altri elementi nella società. Così facendo, non solo conservate antiche tradizioni britanniche di libertà di espressione e di onesto scambio di opinioni, ma date realmente voce alle convinzioni di molte persone che non hanno i mezzi per esprimerle: quando una parte così considerevole della popolazione afferma di essere cristiana, come si può mettere in discussione il diritto del Vangelo di essere ascoltato? [...] In un ambiente sociale che incoraggia l’espressione di una varietà di opinioni su ogni questione che emerge, è importante riconoscere il dissenso per quello che è e non confonderlo con un contributo maturo a un dibattito equilibrato e di ampio respiro. È la verità rivelata dalle Scritture e dalla tradizione e formulata dal magistero della Chiesa a renderci liberi”.
Ma ha prodotto reazioni – specie da parte anglicana – anche il passaggio in cui Benedetto XVI ha esortato la Chiesa cattolica inglese ad essere “generosa” nell’accogliere i convertiti dall’anglicanesimo:
“Il dialogo ecumenico e interreligioso assume grande importanza in Inghilterra e nel Galles, dato il multiforme profilo demografico della popolazione. Incoraggiandovi a svolgere la vostra importante opera in queste aree, vi chiedo di essere generosi nel realizzare le direttive della Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus per assistere quei gruppi di anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica. Sono convinto che, con un’accoglienza affettuosa e cordiale, questi gruppi saranno una benedizione per tutta la Chiesa”.

(Fonte: Sandro Magister, Settimo cielo, 3 febbraio 2010)

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