domenica 27 ottobre 2013

Uno sguardo al passato: si stava meglio quando si stava peggio

Quando si arriva a intravvedere gli ultimi ripidi e faticosi tornanti che portano in vetta, sul traguardo, quando ormai ci succede di pensare sempre più frequentemente alla lunga corsa della nostra esistenza, può capitare di girarsi indietro, e in pochi istanti rivivere la freschezza dei prati erbosi e fioriti della prima gioventù.
Tempi irripetibili quelli degli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso! Chi li ha vissuti, li ricorderà – come succede a me - con un groppo di commozione in gola.
La Chiesa aveva allora al timone un papa come Pio XII, che trasmetteva con la sua ieraticità tutta la sacralità e la trascendenza dei misteri di Dio: i modernisti e i “rivoluzionari” c’erano anche allora, ma stavano nascosti e covavano nell’ombra. Il divorzio era ancora lontano; dell’aborto non se ne faceva nemmeno parola; la droga era un problema d’oltreoceano, da fantascienza. L’unica famiglia era quella naturale composta da un padre, da una madre e da tanti figli; di gay, lesbiche, gender, omofobia, neppure l’ombra. I preti, a quei tempi, ci insegnavano il Catechismo del Concilio di Trento e di San Pio X e non la teologia del Vaticano II, enucleata e filtrata attraverso le tesi estremistiche dei vari Rahner, Kung, Congar o… Mancuso! Indossavano la tonaca, studiavano il latino, il greco e la teologia di san Tommaso.
Soprattutto, anche se non accademici, erano indubbiamente dei “santi”, sul serio.
La messa della domenica mattina e i Vespri del pomeriggio riempivano le chiese in ogni ordine di età e di sesso; e poi, sul piazzale antistante, tutti a fraternizzare… Era tutto più semplice e comprensibile. Ci si accontentava di poco.
Per carità, c’erano anche allora dei delinquenti, ladri e impostori, ma erano “ruspanti” e non avevano ancora saturato le istituzioni e la politica…
Forse eravamo retrogradi, non capivano nulla di globalità; eravamo giovani come la nostra Repubblica, portavamo gli zoccoli ai piedi e i pantaloni alla zuava: ma eravamo tanto felici, spensierati e con tanti sani ideali da realizzare. E poi? Poi ci siamo “emancipati”; ci siamo messi al passo coi tempi!!
 
(Ma.La. 28 ottobre 2013)
 

1 commento:

Roberto ha detto...

Lei almeno ha dei bei ricordi.
Chi, come me, è nato negli anni '70 non ha neppure quelli.

Roberto