sabato 9 giugno 2012

Scola: «Cari giornalisti, l’opinione che avete sul Papa, non è quella della gente»

I numeri parlano chiaro: 1 milione di fedeli alla Santa Messa di Bresso, 350 mila partecipanti alla Feste delle testimonianze, 80 mila ragazzi neo cresimati e cresimandi incontrati allo stadio Meazza, oltre a varie centinaia di migliaia di persone presenti nelle strade per accompagnare il Papa negli spostamenti nella città di Milano dove è stato ospite da venerdì a domenica pomeriggio in occasione del VII Incontro mondiale delle famiglie.
«Il Papa mi ha detto, quando ci siamo salutati all’aeroporto,che era più consolato che stanco – ha riferito il cardinale Angelo Scola alla conferenza stampa di chiusura dell’evento – ed è convinto che in questi viaggi così impegnativi c’è per lui una grazia speciale». Una grazia che ha colpito anche gli oltre 3 milioni di spettatori che hanno visto su Rai Uno la diretta della Festa delle testimonianze con un buon 25 per cento di share. «Un dato interessante», commenta il portavoce della curia milanese, don Davide Milani: «Non era un vero e proprio programma da sabato sera, era un programma di sostanza e nonostante questo è stato la trasmissione più vista».
Il cardinale Ennio Antonelli ha riportato un altro dialogo con Benedetto XVI: «È bello stare in mezzo alla Chiesa viva» ha confidato il Pontefice al presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, che ha commentato questa frase come «un’indicazione nel fare più attenzione a questa Chiesa e meno ad altre cose “marginali”». Il riferimento del cardinale Antonelli è sulla fuoriuscita di lettere riservate dagli uffici papali: fatto che ha attirato l’attenzione dei media. I giornalisti sono stati incalzati dall’arcivescovo di Milano: «Dovete rassegnarvi ad un dato di fatto: l’opinione mediatica italiana non è l’opinione pubblica. C’è una grossa differenza tra quello che voi dite e quel che la gente pensa, sente e vive». E poi la stilettata: «Può darsi che voi siate l’avanguardia, ma nella storia le avanguardie si sono rivelate molto pericolose. La gente ama il Papa e in particolare i milanesi hanno dimostrato di amare questo Papa per la potenza illuminante della sua umiltà unita ad una intelligenza superiore della fede e dell’umano. Negli esseri umani spesso queste due cose non vanno molto d’accordo».
Scola ha rilanciato sulla responsabilità che ci hanno lasciato queste intense giornate: «Ora tocca a tutti noi, perché un evento è importante quando raccoglie e rilancia l’ordinario»; ne è un esempio la seconda fase che caratterizzerà l’eredità ricevuta dal predecessore Dionigi Tettamanzi sul Fondo famiglia, lavoro e solidarietà: «La diocesi ha deciso di reinventare le vecchie società di mutuo soccorso».
Sulla scelta di Philadelphia, quale città che ospiterà nel 2015 il prossimo incontro mondiale delle famiglie il cardinale Antonelli confessa la sorpresa nella scelta operata da Benedetto XVI: «Nella terna delle città promosse pensavo che Philadelphia fosse esclusa. Ma quasi tutti i vescovi degli Stati Uniti si sono resi conto durante le loro visite che la famiglia vive grosse difficoltà e deve affrontare difficili sfide. E, allo stesso tempo, che possiede una grande vitalità grazie al contributo della Chiesa americana».

(Fonte: Massimo Giardina, Tempi, 4 giugno 2012)

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