Queste sconfitte però non vanno viste come un cammino irreversibile: «Non possiamo accettare la sconfitta. Siamo una minoranza con una precisa coscienza della realtà». È necessario «recuperare a fondo la propria identità», per provare a «utilizzare positivamente questo disastro; disastro dovuto a un’emergenza educativa, un problema non dei giovani, ma degli adulti (…). Il paragone con altri tempi non deve dar luogo a una fuga dal presente». Dobbiamo raccogliere la sfida che dal mondo viene alla Santa Chiesa, la quale però «deve rimettersi a fare la Chiesa».
Abbiamo la responsabilità di proporre continuamente, con le parole e l’esempio concreto, il modello di vita cristiano, perché la Chiesa siamo tutti noi e la sua vera forza è rappresentata dall’impegno di ogni singolo, laico o religioso che sia: «la fede si comunica da cuore a cuore. (…) Questo desiderio di fede deve rifiorire».
Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato la pedagogista Maria Paola Tripoli e Giacomo Rocchi presidente del Comitato Verità & Vita, è stato presentato il libro Figli di un’etica minore, un’indagine a cura di Mario Palmaro e Tommaso Scandroglio (Editori Riuniti University Press 2014, per richiedere il libro contattare il Comitato Verità e Vita: info@veritaevita.it) alla presenza di Anna Maria Palmaro, vedova dello studioso scomparso nel marzo di quest’anno.
Giacomo Rocchi ha aperto la discussione evidenziando come l’attuale grave situazione sia il risultato dell’atteggiamento tiepido di molti sedicenti cattolici e membri del clero, che nel corso dei decenni hanno più o meno apertamente portato acqua al mulino della cultura della morte, concedendo aperture e compromessi. La fecondazione artificiale, l’aborto, l’eutanasia… si parla sempre più di questi “diritti”. Ma la buona battaglia va ugualmente combattuta, senza scoraggiarsi, affinché la Verità sia sempre espressa in maniera integrale e decisa: come amava dire Mario Palmaro, la “Bella Addormentata” (l’amata Chiesa), alla fine, non si risveglierà bruscamente con uno schiaffo, ma dolcemente, con un bacio.
Ha preso poi la parola la dott.ssa Tripoli, ispettrice scolastica del MIUR, secondo la quale da decenni ormai tutto il sistema educativo prescinde da ogni valutazione etica. L’inchiesta su cosa pensano i ragazzi riguardo alle tematiche fondamentali mostra un quadro in cui la confusione regna sovrana. I nostri giovani non si mostrano però acriticamente disinteressati; dimostrano invece una preoccupante mancanza di nozioni fondamentali per esprimere un parere a tal proposito. Secondo loro ciò che è lecito è anche morale: è impensabile che una legge possa promuovere qualcosa di erroneo. Questi ragazzi sono soli: «Perché i miei genitori si accorgano che esisto» è stata la risposta di un giovane che ha tentato il suicidio alla domanda sul perché di quel gesto disperato.
C’è una «paura di educare» da parte dei genitori moderni, ha continuato la prof.ssa Tripoli, i quali credono che insegnare ai figli i valori ereditati dai propri genitori significhi far loro violenza, applicare una coercizione, un segno di integralismo. «I nostri ragazzi sono smarriti, non sanno perché vivono. Ma il Bello e il Buono hanno ancora il potere di affascinare».
Durante la conferenza ci sono stati numerosi contributi alla memoria di Mario Palmaro, l’amico di tante battaglie o semplicemente il padre di famiglia, come ha testimoniato a conclusione dell’incontro la moglie Annamaria: «Non bisogna avere paura della Verità, anche se la Verità mette contro tutti, con le spalle al muro».
(Alessandro
Bassetta, Corrispondenza Romana, 26 novembre 2014)
http://www.corrispondenzaromana.it/famiglia-domani-mons-negri-presenta-figli-di-unetica-minore/
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