giovedì 24 gennaio 2008

Peppone e Don Camillo redivivi: il parroco benedice l'asilo, la "compagna" s'infuria


All'inaugurazione dell'asilo nido di via Portuense in Roma, si è consumata l'ennesima divisione della maggioranza di centro sinistra, segnando la definitiva frattura fra il Pd e la sinistra massimalista del Prc, non solo in Campidoglio ma anche nei municipi. Un sacerdote cattolico, dopo gli interventi istituzionali degli assessori comunali alla Scuola e ai Lavori pubblici, rispettivamente Maria Coscia e Giancarlo d'Alessandro e del presidente del XV municipio, Gianni Paris, stava provvedendo a dare la consueta benedizione del locale. Ma non sapeva che quel suo gesto avrebbe creato un caso politico. Infatti, ad un certo punto della cerimonia di inaugurazione, l'assessore alle politiche educative del XV municipio, Rina Spagnoli (Prc), ha lasciato la struttura, dichiarando che avrebbe portato in Consiglio municipale l'accaduto, riferendosi alla presenza di un sacerdote che benediceva un luogo "laico" come un asilo comunale. "Chiederò un chiarimento al presidente Gianni Paris", ha dichiarato l'assessore uscendo, "c'è un'ingerenza cattolica un po' troppo forte in questa città, l'asilo nido non doveva avere la benedizione di un sacerdote cattolico", ha contiunuato, "altrimenti sarebbero dovuti venire anche gli altri rappresentanti delle altre confessioni religiose. Abbiamo inaugurato un asilo pubblico e non uno privato". Parziale appoggio al comportamento dell'assessore l'ha dato anche Serena Colonna (Pd), presidente della Commissione municipale scuola, che ha dichiarato: "porrò la questione nel nostro gruppo del Pd". Così è stato nel pomeriggio, quando all'inizio della seduta del Consiglio, le rappresentanze politiche si sono trovate davanti una mozione, con prima firmataria l'assessore Spagnoli, nella quale, dopo il preambolo di condanna a Benedetto XVI per le sue passate dichiarazioni in favore del Processo a Galileo e per la mancata sottoscrizione della moratoria sulla pena di morte da parte del Vaticano, si dichiarava la solidarietà ai professori de La Sapienza, sottoscrittori della lettera inviata al Rettore Guarini che sottolineava la inadeguatezza della visita del Santo Padre in un complesso universitario. La mozione è stata bocciata con il voto contrario dell'opposizione, con particolare accoramento della componente dell'Udc, e dallo stesso Pd. A favore hanno votato solo un consigliere del Prc e uno di Sinistra democratica, due gli astenuti. "E' gravissimo ciò che è accaduto oggi. Esprime la volontà di strumentalizzare politicamente un rito religioso che appartiene alla cultura della nostra città e alle tradizioni delle famiglie romane, ed è lontano anni luce da quel civile confronto che il centrosinistra da tempo va proponendo, allontanando la scuola pubblica dal rispetto e dalla considerazione anche delle famiglie cattoliche". Così hanno dichiarato in un nota Augusto Santori e Marco Palma, consiglieri municipali di An, proseguendo la loro analisi, chiedendosi "come mai i rappresentanti di Rifondazione, che hanno come punti di riferimento la Cina e Cuba abbiano ancora da parlare sulla pena di morte nel mondo. Credevamo", hanno proseguito, "che anzitutto un assessore alla Scuola dovesse occuparsi dei gravi problemi igienico-sanitari che riguardano le nostre strutture, della carenza di sicurezza e di servizi in buona parte dei plessi scolastici, della carenza di posti nei nidi e nelle scuole del nostro territorio e non pronunciarsi sulla benedizione di un sacerdote". I consiglieri hahho infine chiesto le dimissioni dell'assessore Rina Spagnoli, giudicando che il suo gesto è stato "di disprezzo gratuito di buona parte della comunità cattolica del municipio e il centrosinistra dovrà dare spiegazioni sull'accaduto, proprio questa maggioranza che puntualmente è in prima fila nelle parrocchie della città a chiedere voti durante i periodi elettorali". Il dato della giornata, al di là delle fratture e delle contrapposizioni politiche è quello di un sentimento anticlericale, a volte ingiustificato, che prende talvolta il sopravvento sulla normale dialettica democratica. Ora aspettiamo cosa dirà il Pd locale sull'accaduto, anche se, dalla mozione bocciata ieri nell'Aula di Corviale, sembra evidente come la frattura fra il partito di Veltroni e la sinistra sia insanabile, tanto nei municipi quanto in Campidoglio. (Francesco Di Majo, LIBERO 16 gennaio 2008)

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